I mercanti della guerra di Marzio Fabbri

I mercanti della guerra L'inchiesta del giudice Palermo sui misteri del traffico di armi I mercanti della guerra II magistrato trentino (ora trasferito a Trapani) ha scoperto la rete di mediatori utilizzata da governi che per motivi politici non possono avere rapporti ufficiali - Dalle bombe atomiche al raggio della morte ogni ordigno può essere acquistato e venduto - L'indagine formalizzata in modo precipitoso: arriverà a una conclusione? MILANO — Bombe atomiche, raggio della morte, oro della Banca d'Italia sottratto dai nazisti; nelle carte messe assieme dal giudice istruttore di Trento, Carlo Palermo, non c'è solo questo. Ci sono soprattutto i dati su un colossale traffico internazionale di armi, di provenienza sia da Paesi della Nato, sia da Paesi del Patto di Varsavia. Il commerciante di origina siriana, Henry Arsan, sospetto di trafficare anche in stupefacenti, ma dal '73 confidente del Dea, servizio antidroga Usa, arrestato da Palermo rivela: -Quando le armi dei'ono essere acquistate da un Paese che non può per motii>i politici acquistare dal Paese produttore, un altro Paese rilascia l'autorizzazione all'acquisto e al trasporto fino ad un porto nel proprio Paese, poi le armi vengono trasportate nell'effettivo Paese destinatario. Ad esempio, poiché gli Usa sono in ostilità con l'Iran e non forniscono ufficialmente le armi e i pesai di ricambio, un altro Paese, e cioè Israele, si presta per fare da intermediario per l'acquisto. Ciò è avvenuto circa un anno fa, per 200 milioni di dollari... E' il 1982, Arsan, che poi morirà in carcere per collasso cardiaco, non fa mistero di avere fatto da intermediario in queste transazioni, ma scarica sempre le responsabilità maggiori su altri che a loro volta faranno poi lo stesso. E' in questo modo che, passo dopo passo, si arriva a mettere insieme un quadro probatorio sufficiente per rinviare a giudizio 37 persone: italiani, turchi, egiziani, siriani. Certo non il Gotha del traffico internazionale di, armi, ma pur sempre personaggi di buon livello. Uno di questi, Glauco Partei, plurilaureato, agente del governo Usa, attualmente in libertà provvisoria, spiega: mercato delle armi si divide in due categorie: da un lato le vendite ufficiali da go¬ verno a governo; dall'altro traìisazioni più discrete che fanno intervenire, con la benedizione dei governi, una serie di intermediari. Oltre alla discrezione questo secondo sistema presenta un altro vantaggio: permette la circolazione di tangenti». E ancora: «Quando si tratta di transazioni private, il governo americano chiede che siano rispettate tre condizioni: la certezza dei fondi, l'approvazione del Dipartimento di Stato e un ordine di acqui¬ sto da parte del governo che si presta come acquirente-. Racconta anche che nelle vendite private ci si serve di alcuni personaggi fissi che gestiscono conti bancari: <Questi personaggi — aggiunge —formalmente lianno la funzione di venditori e si rivolgono, per i loro servizi di intermediari, ad altri privati, sempre con l'approvazione dei servizi segreti». Partel ricorda quando, disoccupato dopo avere lasciato la fabbrica di missili in cui la¬ vorava, ricevette l'incarico dagli Usa di -piazzare.. 66 elicotteri Cobra che non potevano più essere consegnati all'Iran a causa dell'avvento di Khomeini. «Si trovavano in un aeroporto belga — racconta — pronti per la consegna. Le operazioni bancarie dovevano passare attraverso la Credit Bank di Anversa, ma non riuscii a trovare un compratore e gli elicotteri sono stati cosi distrutti durante manovre Nato». Il primo scacco non lo fcr- ma. Mette in piedi la fornitura di 116 carri e 20 elicotteri alla Somalia, con tanto di contratto, sottoscritto dalle parti, agli atti del processo. Negli stessi anni, carri armati Leopard, che non potrebbero uscire dall'Europa, venivano offerti indifferentemente all'Iraq e all'Iran. Tramite per questa operazione, oltre a Partel, Renato Gamba, proprietario di fabbrichetta d'armi leggere in Valtrompia. E' a questo punto che il cerchio si chiude visto che a Gamba l'inchiesta è già arrivata partendo da Arsan. A Gamba sono stati sequestrati i telex di offerta delle partite di armi da guerra ad Arsan che a sua volta girava la proposta a una società svizzera. Ci sono anche le intercettazioni telefoniche/ uno sconosciuto chiama Arsan dalla Germania e lo avverte di avere ricevuto Kalashnikov e bombe: i fucili costano 220 dollari, la bombe 1335 e il siriano si lamenta che è troppo. Eppure problemi di soldi non ne dovrebbe avere se è vera l'accusa secondo la quale provvedeva a far entrare in Italia 700 chili di morfina base ogni due mesi in associazione con trafficanti turchi alcuni dei quali hanno raccontato al giudice le confidenze sul traffico d'armi che Arsan aveva fatto loro. Restano punti oscuri: chi nascondeva la società svizzera con cui Arsan trattava? Chi erano i destinatari italiani della morfina base? Chi sono gli americani che fornivano le armi? Domande probabilmente destinate a rimanere senza risposta. Il giudice Palermo ha chiuso precipitósamente, con il rinvio a giudizio, la sua inchiesta perché temeva che gliela togliessero e lascia Trento per la sua nuova destinazione: la Procura di Trapani. Chi e quando farà questo processo e con quale volontà di andare avanti non si sa. Marzio Fabbri

Persone citate: Carlo Palermo, Gamba, Glauco Partei, Henry Arsan, Khomeini, Leopard, Renato Gamba