Il pci: «Un processo per l'Eni-Petromin»

Il pei: «Un processo per FEni-Petromin» Relazione d'accusa all'Inquirente Il pei: «Un processo per FEni-Petromin» ROMA — Per la fornitura di petrolio dalla società saudita Petromin all'Eni, stipulata nel 1979, non ci fu intermediazione, ma fu pagata una somma (17 milioni di dollari) parte della quale è ritornata nelle mani di personaggi italiani rimasti finora sconosciuti. Questa la tesi sostenuta dal sen. Martorelli, relatore per la minoranza comunista all'Inquirente Martorelli ha proposto che il Parlamento in seduta comune, convocato per il 24 gennaio, rinvìi davanti alla Corte costituzionale l'ex ministro del Commercio estero Gaetano Stammati, di cui però ha attenuato le responsabilità perché egli «non rientra con sicurezza nel meccanismo della distrazione del pubblico denaro-. Questa tuttavia non ci sarebbe stata senza l'autorizzazione del ministro al trasferimento all'è stero .del denaro, che doveva servire per «fa presunta, ma in realtà inesistente, interme- diazionc». Di qui l'accusa di falso ideologico. Martorelli ha rimproverato a Stammati di non essersi preoccupato di accertare fino in fondo se la società Sophilau fosse «una società di facciata per coprire operazioni inconfessate oppure una società di sostanza». Il relatore del pel ha chiesto anche l'incriminazione dell'ex presidente dell'Eni Giorgio Mazzanti, che egli definisce 'il dominus di questo affare- e del funzionario Sarchi, con l'accusa di peculato per distrazione di denaro pubblico (essendo, l'Eni un ente di Stato); dello stesso Mazzanti, di Sarchi, dell'ex vicepresidente dell'Eni Leonardo Di Donna, di Battista e Davoli, funzionari della segreteria di Stammati, per concorso, con il ministro, nel reato di falso ideologico. Il relatore ha escluso responsabilità dell'ex consigliere delegato cicll'Agi]) Baldassarri, perché 'estraneo al meccanismo,del peculato-, (Ansa)

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