In Italia un esercito di clandestini Scalfaro chiede controlli più severi di Guido Rampoldi

In Italia un esercito di clandestini Scattare chiede controlli più severi Un milione e 200 mila stranieri si trovano nel Paese senza permesso In Italia un esercito di clandestini Scattare chiede controlli più severi Una legge vecchia dì 50 anni agevola la loro permanenza e impedisce di verificarne le attività ROMA — Un milione e 200 mila persone di nazionalità estera in Italia, per due terzi e oltre una popolazione fantasma di cui nessuno conosce dove risieda, che lavoro svolga, come sopravviva. E' la «questione straniera». La solleva Oscar Scalfaro, ministro drgUnterrii, e propóne filtri più selettivi in entrata e controlli più rigorosi durante la permanenza. Anche motivi di sicurezza, .spiega, consigliano di aggiornare leggi che hanno cinquantatré anni. Troppi «studenti» stranieri si sono applicati, più che alle materie universitarie, al terrorismo. «Colf» filippine e ambulanti arabi, marittimi tunisini e mediorientali d'incerto mestiere: chi sfruttato e sottopagato, chi implicato in traffici loschi. Una metropoli sparsa che adesso si vorrebbe non più invisibile. Non è un problema da poco. Ed è delicato. A spinte xenofobe (la Caritas denuncia atteggiamenti vessatori della stessa polizia) si contrappone una cultura riluttante verso forme di controllo che suonerebbero discriminatorie. Scalfaro racconta delle proteste venute da parlamentari autorevoli, quando affrontò il tema degli stranieri in un'interrogazione, ^quasi avessi detto cose da Mauthausen». Arrivano soprattutto dall'Africa orientale e dall'Oriente, e scelgono l'Italia, invece di Paesi più ricchi, perché è la nazione dove è più facile entrare: Roma è tra i pochi governi europei a non aver adottato le misure restrittive decise da Svizzera e nazioni Cee dal 1982 in poi. Ai confini dell'Europa, e dell'Italia in particolare, premono adesso i popoli inseguiti dalla guerra e dalla fame: tre milioni di afghani che dal Pakistan vorrebbero raggiungere Paesi occidentali, mezzo milione di eritrei rifugiati in Sudan, minoranze palestinesi, armene e curde. Per entrare in Italia basta il passaporto, le nazionalità per le quali è richiesto il visto' d'ingresso sono poche. E poi? Poi detta legge il testo unico di Pubblica sicurezza, anno 1931. Non prevede il reato di ingresso clandestino. Chiede allo straniero di presentarsi in commissariato entro tre giorni dall'ingresso, ma non punisce quanti, terminato il soggiorno per turismo, restano in Italia senza permesso. Cosi 800.000 «turisti» oggi ingrossano in Italia i serbatoi del lavoro nero. Privi di assistenza medica, di tutela sindacale, di garanzie sociali. Molti vivacchiano ai limiti della legge: é straniero un detenuto su 10, uno su 4 a Roma. I cittadini di nazionalità estera autorizzati al soggiorno sono la metà dei clandestini: attualmente 404.500, di cui 35.000 provengono dal Medioriente e 95.000 studiano nelle università italiane. Come l'Università per stranieri di Perugia. 6500 studenti all'anno, un corso di 9 mesi per imparare la lingua. Prima della guerra tra Iran e Iraq, arrivavano ogni anno 2500 iraniani: ora appena un centinaio. I mediorientali sono circa 350. In quelle aule sono passati molti tra i terroristi poi finiti in cella, tra gli altri i libanesi che volevano far saltare in aria l'ambasciata Usa. 'Ebbero un comportamento irreprensibile», ricorda 11 professor Alberto Mazzetti, prò rettore. E spiega: finché gli stranieri restano là, nell'università con annesso commissariato, non accade nulla. Poi si disperdono nelle università italiane, e di loro nessuno sa più. Né si conosce se studiano davvero, oppure si iscrivano solo per dedicarsi ad altre attività con regolare visto di soggiorno. Privo di strumenti normativi adeguati, lo Stato esercita come può labili forme di controllo. Sul milione e 200 mila stranieri, di cui due terzi clandestini, dal 1983 ad oggi sono stati espulsi o allontanati 21.700, denunciati o arrestati 33.400. Stando alla Caritas, l'atteggiamento della polizìa spesso è violento e razzista. Don Luigi Di Liegro: • Gii agenti sono impreparati, troppi fra loro considerano lo straniero un potenziale delinquente. E picchiano. Maltrattamenti inauditi. Almeno tre o quattro casi di rottura dei timpani. Calci e manganellate. Spesso l'unica colpa di chi subisce le violenze è non aver altro letto che il pavimento della Stazione-. Riconsegnare i clandestini ai Paesi d'origine, alle patrie della guerra o della fame? Oppure regolarizzarli tutti, come propone il sacerdote della Caritas? Certo é che per questo popolo invisibile, che s'ingrossa di settimana in settimana, qualcosa si dovrà fare. Anche per evitare che, prima o poi, anche l'Italia conosca la vergona della xenofobia. Guido Rampoldi

Persone citate: Alberto Mazzetti, Luigi Di Liegro, Oscar Scalfaro, Scalfaro