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Nuovi attentati in Cile donna weisa, 17feriti Rapito il vicedirettore del quotidiano «La Nación» Nuovi attentati in Cile donna weisa, 17feriti NOSTRO SERVIZIO SANTIAGO — Continua 1' offensiva anti-Pinochet. Nelle ultime ore una donna è morta e 17 persone sono rimaste ferite in due attentati. Il primo è avvenuto a Rancagua, all'interno d'un ufficio governativo. Malgrado l'evacuazione del palazzo (la bomba era stata preannunciata da una telefonata), sei impiegati e sette passanti sono stati feriti. Qualche ora dopo due ordigni sono esplosi a Santiago nei pressi d'una caserma della polizia «anti-sommossa», ferendo gravemente tre agenti in servizio di vigilanza. Una passante, Olga Wilding, è rimasta uccisa e un' altra si trova ricoverata in ospedale. Anche se la polizia non l'ha ammesso ufficialmente, nelle ultime 48 ore ci sarebbero state almeno una quindicina di deflagrazioni a Santiago, per la maggior parte bombe, carta od ordigni al tritolo. Più che attentati terroristici veri e propri sembrano rientrare nella guerra dei nervi tra il regime e l'ala più intransigente dell'opposizione. Da quando a Santiago è stato proclamato lo stato d'assedio ne sono esplosi oltre cento. Ma i gruppi della resistenza contro il regime si sono fatti vivi anche con un'azione più clamorosa: un commando ha rapito il vicedirettore del quotidiano La Nación (di proprietà dell'esercito), Sebastiano Bertolone. Stava tornando a casa con la moglie. «Non si preoccupi e soprattutto non dia l'allarme — avrebbero detto alla donna i rapitori —. Vogliamo solo interrogare suo marito». Il regime sembra voler rispondere con estrema durezza: è di ieri la notizia che un giudice militare ha chiesto all'ambasciata svedese di consegnare alla polizia i tre cileni rifugiatisi giorni fa nella sede diplomatica. Sembra scontato anche l'insuccesso di un ennesimo tentativo di rimpatrio da parte d'un gruppo di esuli cileni. Sono partici ieri mattina da Mendoza, in Argentina, ma il go-, verno ha impartito disposizioni di respingerli alla fron- ticra- e. st.