Azzurre, ma dove siete? di Giorgio Viglino

Azzurre, ma dove siete? % SCI MONDIALE A S. Caterina vince la svizzera Schneider Azzurre, ma dove siete? % Fulvia Stevenin è soltanto dodicesima, a picco la Zini - Intanto il gigante cambia volto DAL NOSTRO INVIATO S. CATERINA DI V. — Lo sci femminile sta voltando pagina. Cambiano le protagoniste e stavolta troviamo Vreni Schneider, ventenne e quindi non verdissima, svizzera di Elm, da tempo la migliore in alicnamento, per la prima volta sbloccata in gara. Cambiano però anche le piste e il fatto stesso che lo slalom gigante venga disputato sul percorso della discesa libera mondiale, testimonia come la filosofia di questa specialità sia mutata. Difficoltà tecniche zero, velocità maggiori, nessuna differenza tra gigante e super-g se non il fatto che il primo si disputa su due prove. In più c'è il problema del tracciamento che avviene'senza regole precise, provocando dei nonsensi tecnici come la differenza tra le due manche di ieri: sulla pista già facile, il tedesco Reichert ha messo giù le porte per una percorrenza media intorno agli l'24", mentre l'austriaco Rauch ha tracciato da 1*14". dieci secondi in meno che si traducono in un incremento di velocità di circa 8 km/h ma soprattutto nella sparizione di ogni passaggio difficile. Vreni Schneider vince per la maggior gioia degli svizzeri che continuano ad avere nel complesso la squadra più forte del mondo, ma debbono anche subire l'onta di Erika Hess relegata oltre il ventesimo posto, sempre a causa' della trasformazione tecnica del gigante. SI affermano in blocco le americane, che dopo la prima manche avevano quattro atlete fra le prime sei, e alla fine mantengono Tamara McKinney al secondo posto, la campionessa, un po' casuale, di Serajévo Debbio Armstrong quarta, e le nuove Twardokens e Roffe a rastrellare punti. A completare le posizioni di testa ci sono poi le tedesche con la solita Marise Epple in grande forma; in grado di salire sul podio, Kiehl (5!), Stotz (8!) e Gerg (10!) a rincalzo. Le italiane quasi non si vedono. Dopo la prima manche che conteneva qualche difficoltà tecnica Fulvia Stevenin era riuscita a piazzarsi ottava, pedana per fare un ottimo piazzamento, ma piedistallo Piccolino per difendersi dal ritorno delle avversarie. Cosi nella seconda frazione troviamo la valdostana retrocessa al dodicesimo posto in larga coartazione con la statunitense Roffe già nominata, e con la diciassettenne sorellina di Pirmin Zurbriggen, Heidi. In verità, Stevenin non ha sciato bene né prima né dopo e questo In fondo è consolante perché anche senza soddisfare resta in lizza con le migliori. E' affondata invece Daniela Zini, sempre più attaccata agli spigoli per una sorta di rito masochistico che lei stessa non può identificare come perdente. Male anche tutte le altre, le liberiste che non hanno saputo approfittare della scarsezza tecnica del tracciato, ma anche la grande speranza del nostro gigante, la giovane Cecilia Lucco. Forse ci sarebbe da rivedere la formula di partecipazione, ma I tecnici sono pressati ad ottenere risultati ad ogni costo. Ricordiamo che Vreni Schneider è rimasta in tutta la passata stagione in Coppa Europa, malgrado avesse titoli e meriti per salire. E' questione di scegliere tra uovo e gallina, e da noi qualche volta si finisce con l'approntare una frittata. Il calendario rivoluzionato dì dicembre ha subito finalmente a sera la necessaria mutilazione della discesa libera maschile. Diceva Bernhard Russi, campione olimpico nel '72 , grande protagonista delle discese, e attuale leader in pectore dell'associazione professionisti: «Si sapeva dalla settimana scorsa che non si sarebbe mai fatto a tempo ad approntare la pista. Perché abbtamo aspettato fino ad ora?-. Ce lo domandiamo lutti e soprattutto se lo domanderanno i lettori, o potenziali telespettatori, che vengono disamorati da questa confusione continua. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Europa, S. Caterina