Torino non avrà più un Palasport

Torino non avrà più un Palasport Dopo i lavori per la sicurezza la capienza si ridurrà a 4500 posti BASKET Torino non avrà più un Palasport Il «Ruffini» diventerà una semplice palestra inadeguata alle esigenze di una metropoli Alla Berloni un danno di almeno 200 milioni TORINO — Requiem per il Palasport di Torino. L'impianto di Parco Ruffini, uno dei più belli e capienti d'Italia, si ridurrà al rango di una semplice palestra, con meno di 5000 posti a sedere, al termine dei lavori di ristrutturazione cominciati in questi giorni da tecnici e operai del Comune al fine di adeguare l'impianto alle norme di sicurezza. Da qui a primavera le scale sulle gradinate saranno allargate, i varchi d'accesso al corridoio superiore saranno allargati, lo stesso corridoio circolare sul quale si aprono le uscite esterne sarà allargato. Tutti questi allargamenti andranno naturalmente a restringere lo spazio per il pubblico: mAvremo un Palasport dal quale.potranno comodamente uscire in ogni momento diecimila persone, ma più di 4500-5000 non potranno entrarci e sedersi- commenta, amareggiato, Alberto Pctaz- zi, manager della Bertoni. Da tutta l'operazione è la Berloni a riportare i maggiori danni: almeno 200 milioni di mancati incassi solo per questa stagione, poiché i transennamenti progressivi per i lavori in corso (e una vigilanza che si prevede particolarmente attenta da parte della Commissione per i pubblici' locali) le impediranno di realizzare, per I grandi match, i «tutto esaurito» da ottomila spettatori, come quello recente della partita col Slmac. Al momento 11 club cestlstico torinese può contare ufficialmente su una «palestrlna» da 3500 posti, la minore capienza di tutta la serie A (con meno dl-8600 posti non si è ammessi al campionato). In futuro, In compenso, Torino avrà una «palestrona» da 4500 posti, più o meno come Novara o Pavia. •Non c'è nulla da fare — dice l'ingegner Giuseppe Michelettà, responsabile della ripartizione impianti sportivi del Comune — perché le norme sono quelle e vanno rispettate, salvo renderne conto davanti alla magistratura. La faccenda si trascina da tempo, perché la Commissione di vigilanza ha richiesto al Comune un riassetto radicale cui progressivamente stiamo ottemperando. Sono state apportate modifiche all'impianto elettrico, è slato aggiunto un generatore autonomo estemo, sono stati oleati i mancorrenti. Ora tocca alle vie di fuga, che dovranno consentire un auTnento di 16 metri della capacità di deflusso-. Resta il fatto che Torino è priva, da oggi, di un grande impianto per lo sport indoor, paragonabile a quelli di Roma (17.000 posti), Milano (13.000), Napoli (9000) o anche solo Bologna (7000). Il Palasport diventa palestra per' «motivi di sicurezza», senza peraltro presentare carenze sostanziali di sicurezza, soprattutto in rapporto agli impianti delle altre città. «Forse — azzarda l'ingegner Micheletta — è vero che la normativa andrebbe rivista. Ed è senz'altro vero che i materiali contenuti nel Palasport sono tali da dare assolute garanzie contro il pericolo del fuoco. Però finché le norme sono queste, non possiamo ignorarle-- Gianni Menichelli Torino. Morandotli contro Meneghin in Bcrloni-Siinac: mai più per il basket torinese un altro incasso da cinquanta milioni?

Persone citate: Alberto Pctaz, Berloni, Bertoni, Gianni Menichelli, Meneghin, Micheletta, Ruffini