Intanto torna il mistero Beccalossi

Intanto torna il mistero Beccalossi i' i : 1 • " — Intanto torna il mistero Beccalossi i' i : 1 • " — Potrebbe essere confermato domenica, proprio cóntro l'Inter - Gasse, estro, ma continui alti e bassi di rendimento - «Rovinato dagli stranieri» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Evarislo Beccalossi, ovvero il ritorno del mistero. Con la maglia dell'Inter, in sei anni, ha giocato 157 partite di campionato segnando 30 gol, più coppe varie, e ancora oggi i tifosi nerazzurri stanno li a chiedersi chi sia in realtà Beccalossi. Campione o bluff? Mistero irrisolto. E domenica «il Bek» torna per la prima volta a San Siro come avversario. Paure? Rimpianti? «Un po'. .Ho avuto uno strano destino, sono passato dagli osanna alle critiche più feroci, uno strano destino. Però sono stato sei anni all'Inter e credo tutto sommato di aver onorato la maglia di Suarez e Mazzola, maglia difficile. Poi sono arrivati gli stranieri ed è stata la mia rovina». Giocatore d'altri tempi, campione in un'epoca sbagliata, tutto si può dire di Beccalossi, eccetto che manchi di classe e di estro. Ma i calciatori come lui, oggi, sano davvero indispensabili? «E perché no? Soltanto che in questi ruoli hanno acquistato gli stranieri, anche se non sempre si ■è scelto bene. Prendete l'Inter, ad esempio. Bersellini aveva iniziato un ciclo, lo e Altobelli facevamo faville. Poi c'è stata l'apertura delle frontiere e sono arrivati prima Prohaska e poi Mueller. Doppioni, gente che giocava come me. Non tanto Prohaska, regista più arretrato, però io e Mueller sembravamo gemelli. Risultato? Abbiamo fallito tutti e due, e tutti e due abbiamo fatto le valigie». Evaristo Beccalossi dice tutto questo con amabile sorriso, pare stia parlando d[ un altro", nbn di se- stesso e della, sua vita. Va bene, un po' di colpa ce l'hanno gli stranieri: ma lei, non crede di aver sbagliato qualcosa? «Forse. Ma fallimento non è la parola esatta. Io sono un giocatore con precise caratteristiche, non posso cambiare. Prendere o lasciare. Però ammetto che qualcosa continui a girare per il verso storto. Domenica scorsa, ad esempio: venivo da un mese di assenza, mi ero allenato bene, stavo a posto, eppure non ho disputato una buona partita, si, insomma, ho fatto schifo. Sapessi la causa, cercherei di eliminarla: ma la verità è che neppure io, a volte, riesco a capirmi». Mettano dunque il cuore in pace coloro che continuano a discutere di Beccalossi come un tempo, buio Medioevo, i teologi discutevano del sesso degli angeli: ànehelul, VEvàrisio, non sa sciogliere il rebus. «L'Inter fa parte del passato, e domenica forse gioco contro l'Inter. Dico forse, non ne sono sicuro. Mi piacerebbe comunque che 1 miei ex tifosi mi applaudissero, come hanno fatto tante volte a San Siro. Ricordo tre partite, ad esempio, un 4-1 alla Lazio, un 2-0 nel derby ed un 2-1 alla Juventus, secondo gol mio, ovazioni sugli spalti. Magari ho fatto disperare qualcuno, nella mia carriera, però ho anche divertito, eccome: quando ero in forma il biglietto è sempre stato ben pagato». E adesso con la Samp? «Ho lasciato l'Inter volentieri. Potevo restare, ho scelto la nuova avventura convinto che mi sarebbe stata utile. La penso ancora cosi, naturalmente, e non ho rimpianti di colore nerazzurro. Per questo non capisco cosa mi stia Succedendo e non ne sono affatto contento, c. co.

Luoghi citati: Genova, Lazio