Madrid minaccia «altre scelte» se resterà nell'anticamera Cee

Madrid minaccia «altre scelte» se resterà nell'anticamera Cee Sfogo del ministro degli Esteri JMoràn con i colleghi dei Dieci Madrid minaccia «altre scelte» se resterà nell'anticamera Cee DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il ministro degli Esteri spagnolo, Moràn, ha stabilito un legame tra l'ammissione della Spagna nella Comunità economica europea e la sua permanenza nella Nato. Il capo della diplomazia di Madrid ha fatto chiaramente capire, nella riunione con i ministri degli Esteri della Cee sulle condizioni dell'adesione spagnola, che il suo governo farà uscire 11 Paese dall'Alleanza Atlantica se non sarà rispettata la data del suo ingresso nella Cee (il 1° gennaio 1986). Le dichiarazioni di Moràn non sembrano essere state prese molto sul serio. Nessuno si è preoccupato più di tanto e l'Intervento è stato interpretato come uno sfogo, neppure ingiustificato, per la lentezza con la quale i Dieci hanno completato il pacchetto delle loro proposte a Madrid. Moràn ha detto che «per sei mesi i Dieci si sono proccupati di proteggere i loro interessi nazionali, senza curarsi di quelli del Paese candidato. C'è un'incoerenza tra le dichiarazioni politiche ci fatti. Ma fate attenzione: noi abbiamo altri amici, e potremmo compiere altre scelte-. Nessun ministro è entrato in polemica con Moràn e la discussione è ripresa sui temi concreti dell'adesione. Madrid chiede, ad esemplo, che 65 deputati spagnoli siedano al Parlamento europeo di Strasburgo, ma 1 Dicci vogliono limitarne il numero a 60, in base alla proporzione della popolazione spagnola rispetto a quella europea. Moràn ha quindi fatto un elenco del punti fondamentali per Madrid sulle condizioni per l'adesione. » La Spagna vuole maggiori diritti sociali per i suoi lavoratori immigrati, l'applicazione della politica comune della pesca dopo sette anni di transizione, la possibilità di esportare presto i suoi prodotti ortofrutticoli e di limitare per qualche tempo le importazioni di prodotti lattiero-casearl. Non sembra, inve¬ ce, che il nuovo regolamento sul vino e il settore siderurgico pongano gravi problemi. Nella notte tra lunedi e martedì, la delegazione della Grecia ha tolto la riserva posta sul vino e sulla pesca dal primo ministro greco Papandreu al Consiglio europeo di Dublino di due settimane fa, cosicché il negoziato con la Spagna e con il Portogallo può ufficialmente proseguire. Tuttavia, la Grecia-ha insistito perché la Cee stanzi almeno 7 mila miliardi di lire in sei anni per finanziare 1 «programmi integrati mediterranei» destinati ad aiutare lo sviluppo economico delle regioni meridionali dell'Italia, della Francia e della stessa Grecia. Inevitabilmente, come a Dublino, le delegazioni del Regno Unito, della Repubblica Federale Tedesca e della Francia hanno giudicato eccessiva questa somma e hanno proposto che gli eventuali aluti supplementari alle regioni mediterranee siano inclusi nel Fondo per la politica regionale. Il ministro degli Esteri Andreottl, nel sostenere la realizzazione del «programmi integrati mediterranei», ha proposto che la somma di 7 mila miliardi sia spesa nell'arco di 7-8 anni anzichései. Rert^o Proni

Persone citate: Papandreu, Proni