Il Carlo Felice di Genova sì al progetto, ma si farà ?

E Carlo Felice di Genova sial progetto, ma si fora ? Passa in extremis la delibera per il nuovo teatro E Carlo Felice di Genova sial progetto, ma si fora ? Firmato dagli architetti Rossi e Gardella suscita aspre polemiche: costerà 120 miliardi H voto di ieri vincolato al parere di Soprintendenza e Regione, che sono contrarie dal nostro corrispondente GENOVA — II discusso progetto del nuovo teatro lirico di Genova, firmato dagli architetti Rossi e Gardella, è da Ieri sera proposta «ufficiale» della giunta comunale. Dopo un pomeriggio di fiacco dibattito, dominato da un distratto nervosismo sia da parte della maggioranza (pei, psl, psdl, radicali e demoproletari), sia dell'opposizione (de, pli, prl e msl), in tarda serata la decisione della pletorica commissione tecnico-politica che assegnava la vittoria al progetto Rossl-Gardella, è stata trasformata In delibera. Hanno votato a favore 1 partiti che sostengono la giunta guidata dal sindaco Fulvio Cerofolini, cui si sono aggiunti in extremis i liberali (pare sospinti a questa soluzione da una pressione del mondo imprenditoriale edile) e d'un esponente del prl. Hanno votato contro tutti gli altri: un consigliere socialista, Matteo Lo Presti è uscito dall'aula al momento del voto, motivando la propria assoluta avversione al progetto, sia sul piano politico, sia sul plano culturale. E adesso? Per il momento la situazione è ancora confusa e la concreta realizzazione della struttura (che secondo le valutazioni attuali dovrebbe costare «chiavi in mano» attorno ai 120 miliardi) non è Immediata. Ai fini della costruzione ci sono in cassa, stanziati dal bilancio preventivo 1985, solo un paio di miliardi, cui ne vanno aggiunti una quindicina del ministero dei Lavori Pubblici. Misteriosa e frutto del calcoli più disparati, per eccesso o per difetto, la valutazione dei «danni di guerra» che lo Stato deve risarcire, a causa della distruzione dell'ottocentesco e neoclassico «Carlo Felice» (realizzato nel 1828 e dedicato a» poco amato, dal genovesi, re di Sardegna). U'&m^iQl4.r8?lone pp-la di 40 miliardi; le opposizioni affermano che non si supereranno 1 17-18 miliardi. Altri calcoli, frutto di parte amministrativa, indicano 25-27 miliardi. Ma va tenuto conto che il progetto, soltanto seguendo l'attuale Ìndice di svalutazione, verrà a costare almeno dieci miliardi in più ogni anno che passa. Inoltre bisogna tenero conto di alcuni fatti amministrativi incontrovertibili: alla metà di marzo, a 60 giorni dal voto amministrativo, si chiuderanno le attività degli enti locali Comune e Regione. La pratica tornerà quindi sul .tappeto soltanto il prossimo autunno, dopo che si saranno costituite le nuove amministrazioni. Dovrà, tra l'altro, essere varata una diversa normativa urbanistica; si dovranno decidere gl'interventi di Infrastruttura, in particolare servizi, viabilità e parcheggi, per il momento assolutamente mancanti. Infine si passerà alla stesura del progetto dettagliato e definitivo, assegnando anche le singole tranches di lottizzazione. Ma tutto 11 progetto dovrà passare al vaglio della a Soprintendenza al monumenti e soprattutto del Comitato tecnico urbanistico della Regione. E si sa già, per esplicite dichiarazioni dei responsabili, che la Soprintendenza e la Regione, restando cosi le cose, sono, se non inesorabilmente contrarle, almeno fortemente critiche nei confronti del progetto RossiGardella. Insomma: la «rissa» sul ricostruendo teatro è destinata ad alimentare le cronache politiche genovesi ancora per anni e anni. Per la verità, la vicenda, assurta a risonanza nazionale dopo le feroci criti- ' che espresse la scorsa primavera dal prof. Bruno Zevi, che fu anche protagonista di un clamoroso dibattito pub-' blico nel quale stroncò il collega-rivale Paolo Portoghesi, presidente della Commissione giudicatrice e padrino del progetto, appare ancora estremamente confusa. Il dibattito di ieri non è riuscito ancora a chiarire molti punti oscuri: il progetto supera di ben cinque piani e del 30 per cento in volumetria i limiti stabiliti dallo stesso bando-concorso. Dei sette progetti finalisti, uno è stato escluso con la motivazione di un'insufficiente documentazione burocratica. A questo proposito è già annunciato uno strascico Le forze politiche sono tutte divise al loro interno, dalla de, che negli anni passati aveva espresso alcuni voti favorevoli e solo nelle scorse settimane, all'inizio di una campagna elettorale già vivace, ha assunto un atteggiamento critico Intransigente. I repubblicani si sono divisi tra loro. I liberali, che sono seni-, pre stati contrari ad ogni decisione della giunta «rossa», invece hanno detto di si. Ci sono spaccature molto vivaci all'interno del psl e dello stesso pel, che ha ricostituito | JilSroltàvsolò sulla base di una ferrea disciplina di partito. ... P*»fc> Lingua J

Persone citate: Bruno Zevi, Carlo Felice, Fulvio Cerofolini, Gardella, Lingua, Matteo Lo Presti, Paolo Portoghesi

Luoghi citati: Genova, Sardegna