La Cee ha bloccato gli aiuti per la siderurgia italiana di Renato Proni

La Cée ha bloccata gli aiuti per la siderurgia italiana E' stata respinta la proposta di prorogarli anche per Tanno prossimo \ La Cée ha bloccata gli aiuti per la siderurgia italiana DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il Consiglio dei ministri dell'Industria della Cee ha bocciato, ieri sera, la proposta della Commissione europea per modificare il codice degli aiuti statali alla siderurgia comunitaria nel quadro della sua ristrutturazione, che deve essere completata entro la fine del 1985. La Commissione della Cee aveva proposto di permettere l'erogazione degli aiuti alla siderurgia già autorizzati anche dopo il 31 dicembre 1984 e di consentire aiuti supplementari dietro richiesta. La Germania, l'Inghilterra, l'Olanda e la Danimarca esigevano, però, che gli aluti supplementari fossero condizionati da ulteriori tagli delle capacità produttive dell'industria. Tale condizione non era accettabile per le delegazioni dell'Italia e della Francia, i due Paesi più interessati a concedere aiuti di Stato supplementari. In una conferenza stampa, il commissario della Cee per la concorrenza, Franz Andriessen, ha spiegato che la proroga degli aluti è da lui giudicata necessaria al raggiungimento dei fini ultimi della ristrutturazione in corso, ovvero la redditività delle imprese a partire dal primo gennaio 1986. Andriessen ha commentato: «Il rifiuto del Consiglio dei ministri complica le cose ma le conseguenze saranno tali che nelle prossime settimane condurranno a una soluzione. La proroga è necessaria per il proseguimento e il buon fine nella ristrutturazione dell'industria». Andriessen ha comunque constatato l'unanimità dei ministri sul 31 dicembre 1985 come data finale per la ristrutturazione dell'industria dell'acciaio della Cee. Tale termine sarà dunque rispettato da tutti gli Stati membri. Per l'Italia la bocciatura della proposta di prorogare il regime di aiuti alla siderurgia è qualcosa di più di un noioso contrattempo. Il ministro per le Partecipazioni Statali, Clclio Darida, però, ha detto di ritenere che si arriverà più avanti a un compromesso in quanto si tratta di «un'esigenza fondamentale». «Jl problema è solo slittato nel tempo», ha aggiunto Darida. L'Italia sperava di ottenere nei prossimi mesi l'autorizza¬ zione dalla Cee per erogare altri 2985 miliardi di lire alla Finsider in conto ricapitalizzazione, oltre i 10.250 miliardi già autorizzati nel giugno 1983 da Bruxelles nel quadro degli impegni a tagliare 3,8 milioni di tonnellate di capacità produttiva del settore pubblico e due milioni in quello privato. Inoltre, il ministro dell'Industria Renato Altissimo contava di chiedere altri 150 miliardi di aiuti a favore dell'industria siderurgica privata. Ai giornalisti italiani il commissario Andriessen ha ripetuto che l'esecutivo della Cee porterà l'Italia di fronte alla Corte europea di giustizia se ha già pagato, come in realtà ha fatto, alla Finsider la somma di 5250 miliardi di lire a titolo di aiuti. La Cee aveva infatti «liberato» i 5250 miliardi di lire a patto che fosse chiuso per 15 mesi il secondo forno del centro di Bagnoli c non fossero concessi aiuti all'industria privata per il rottame. Il governo di Roma ha invece concesso 24 miliardi di lire in aiuti per il rottame e vuole chiudere il secondo forno di Bagnoli per soli 11 mesi nel 3986. Il ministro Darida ha detto che un compromesso sarà possibile sulla durata della chiusura del secondo forno di Bagnoli anche se Andriessen, un po' retoricamente, ha dichiarato che l'ora dei compromessi potrebbe finire. In ogni caso, l'Italia ha già realizzato il 90 per cento delle riduzioni previste delle sue capacità produttive e il 70 per cento della manodopera esorbitante è già stata allontanata; per questo si ritiene che i 5250 miliardi già versati non saranno restituiti dalla Finsider. Il ministro degli Esteri, Giulio Andreotti, risponderà nei prossimi giorni alla lettera di Andriessen contenente la contestazione. Infine, restano da «liberare» da parte di Bruxelles altri 5000 miliardi di lire in aiuti all'industria siderurgica italiana (di cui 3000 miliardi sono già stati anticipati dal nostro governo). La decisione potrebbe essere presa domani dalla Commissione della Cee in modo che i fondi siano pagati, come vuole il codice degli aiuti per la gestione, entro la fine del 1984. Gli aiuti in conto capitale alla siderurgia potranno invece essere pagati anche nel 1985. Renato Proni