«E.T.» è cresciuto: ora è innamorato

«E.T.» è cresciuto: ora è innamorato Esce negli Stati Uniti «Starman», favola fantascientifica di John Carpenter «E.T.» è cresciuto: ora è innamorato NEW YORK — Per Natale Hollywood ha dato all'America un «E.T. per adulti», una fiaba fantascientifica, ha scritto il New York Times, con un po' di sex appeal, consolante e piena di grazia. -Questa rara àvis cinematografica s'intitola Starman, l'uomo delle stelle, e ha un curioso retroscena. Cinque anni fa, la sua casa produttrice, la Columbia Pictures, la preferì proprio a E: T.: quando Steven Spielberg presentò la sua storiella sull'extraterrestre, gli disse di averne in preparazione »un'altra simile, per un pubblico più vasto che non i bambini di 8-10 anni-. Spielberg andò alla Universal e la bruciò sul tempo, realizzando tra i massimi incassi della storia. Per girare Starman, la Columbia dovette cambiare sei copioni, cinque registi e innumerevoli interpreti. Ma se la critica, unanime ed entusiasta, non si sbaglia, i suoi sforzi non sono stati vani. Ohe cosa racconta Starman, e come? La trama è davvero simile a E. T. Un extraterrestre giunge sulla Terra: è una creatura adulta, e naturalmente, anziché un bambino, incontra una giovane avvenente. Nasce l'amore. Ma l'extraterrestre deve tornare nel suo mondo: sulla Terra morirebbe. La somiglianza con E. T. è palese soprattutto nelle scene di apertura e conclusiva. La creatura piomba sul pianeta con una sonda spaziale, 11 «Voyager 2», lanciato dalla N.A.S.A. nel '77 con a bordo messaggi per altre forme di vita intelligente: e riparte su un'astronave venuta a riprenderlo con la sua gente. Di più: come in E. T., cosi anche in Starman i cattivi sono i funzionari pubblici, i politici, i militari e gli scienziati che vogliono vivisezionarlo per vedere come è fatto. Rispetto alla favola di Spielberg, il film presenta però alcune grosse differenze. Starman è energia pura, una forma di vita superiore a quella umana. Viaggia sul «Voyager» perché è stato incaricato di studiare la nostra civiltà. Quando la sonda spaziale lo scaraventa nel Wyoming, egli entra in una casa e assume le fattezze del giovane padrone, morto da poco, usando un suo capello. La donna di cui s'innamora — ricambiato — è la vedova: il loro incontro, 11 terrore iniziale di lei, lo sviluppo della loro relazione sono la parte più delicata della storia. Insieme, l'extraterrestre e la sua compagna raggiungono! in auto l'Arizona, sfuggendo ai loro inseguitori. Tre giorni dopo, quando lui deve lasciarla, la giovane si rende conto che avrà un bambino. Una vicenda tanto strappalacrime e improbabile può degenerare facilmente in un fumettone. Ma — e questa costituisce la sorpresa principale — Starman mantiene per tutta la durata una misura e un fascino inattesi. Il merito è soprattutto del regi¬ sta, John Carpenter, e del due protagonisti, Jeff Bridges e Karen Alien. Grazie a loro, un film che rischiava di divenire una parodia di Superman sarà invece ricordato come «incontri ravvicinati del quarto tipo» (la definizione è del regista stesso). Nulla nelle biografie dei tre lasciava prevedere grosse qualità. Carpenter è noto soprattutto per le sue pellicole dell'orrore: Halloween, La cosa, La nebbia. Bridges — il figlio di Lloyd Bridges — è passato da King Kong a Tron senza mai sfondare. La Alien è ricordata solo per / predatori dell'arca perduta. Il merito maggiore di Starman consiste forse nel fare vedere allo spettatore l'umanità con gli occhi dell'extraterrestre. A bordo del Voyager, Starman ha imparato 54 lingue, ' ma non conosce i comportamenti maschili e femminili: deve farsi spiegare dalla giovane atterrita il significato di «benzina» e ■.sbornia»: gli offrono una sigaretta e rischia il soffocamento. Riferendosi a Incontri ravvicinati del terso tipo, Newsweek ha affermato che «guesto essere è spiritualmente as¬ sai più avamato delluomo... ma è anche uno spartano che scopre le gioie dell'epicureismo-. Senza pretese intellettuali, senza ironica sufficienza, il film lancia un messaggio di semplicità e di speranza che, ha osservato il critico Rex Reed, non può dispiacere a nessuno. Starman è costato 24 milioni di dollari — una cifra modesta per la Hollywood di questi tempi — ed è stato lanciato ieri in 1311 sale con una campagna pubblicitaria da altri 8 milioni di dollari (slamo in tutto a 60 miliardi di lire). In questo Natale ci¬ nematografico ha concorrenti agguerritissimi: Dune e 2010 nel campo fantascientifico propriamente detto, l'atteso Cotton Club di Francis Coppola con Richard Oere, City Heat col superdivi Clint Eastwood e Burt Lancaster, e via di seguito. Ma se l'umore degli americani rimarrà quello degli ultimi due anni, Starman vincerà il confronto. L'America sta tornando lentamente ai vecchi amori, a film come Accadde una notte, a cui esso si è parzialmente ispirato, con molto romanticismo, molte risate e molta evasione. e. c. Il film è interpretato da Karen Alien e Jeff Bridges. Racconta di un extraterrestre che s'incarna in un uomo morto e s'innamora della vedova. Un curioso retroscena: 5 anni fa la Columbia preferì «Starman» a «E.T.» • » Jeff Bridges, l'alieno caduto sulla Terra nel film che ha cambiato cinque registi e molte sceneggiature prima di essere realizzato

Luoghi citati: America, Arizona, Columbia, New York, Stati Uniti, Wyoming