Lucchini e i sindacati

Lucchini e i sindacati Lucchini e i sindacati (Segue dalla 1* pagina) paga 1 quattro punti tagliati con il decreto di febbraio? -La ragione, l'economia del Paese, devono impedire il referendum. Del Turco lo definisce 'una follia politica'. E' veramente singolare che questo sia l'unico Paese del mondo die affida ad un referendum la decisione dei livelli salariali e degli stipendi. Se si farà bisognerebbe trovare subito un'altra strada per togliere di mezzo gli effetti negativi del referendum. Sarebbe il caso classico in cui il compito dì agire tocca a chi deve badare agli interessi generali del Paese». «Lei pensa ad una iniziativa del governo per favorire un accordo sul costo del lavoro? -Ritengo che De Michelis, che è un uomo ed un politico molto intelligente, abbia qualche segreta speranza, anche se ufficialmente lo nega». In maggio, quando diventò presidente, lei manifestò una attenzione particolare per il governo Craxi. -Non c'era soltanto l'attenzione mia, era diffusa nel Paese. Si avvertiva il bisogno di essere governati, il cosiddetto 'decisionismo'». Adesso è deluso? -Craxi ci ha provato, non ha fatto quello che non è riuscito a fare. Per mesi è rimasto bloccato dalla battaglia parlamentare sul decreto della scala mobile. Di ]>ositivo ora c'è il pacchetto Visentini. Tutti dovranno fare i conti con le persone die pagano le tasse, tra le quali metto i lavoratori e gli imprenditori. Altre categorie, ci dicono le statistiche, pagano molto poco. Bisogna trovare un sistema per rimediare ad una situazione che, a dir poco, è scandalosa. Non sono un tecnico e non so nemmeno se Visentini ci riuscirà. Però il tentativo mi sta bene». Mi indichi alcune delle cose che lei si aspettava dal governo. -La detassazione degli utili reinvestiti nelle imprese, una efficace politica di supporto alle innovazioni tecnologiche, un taglio serio alla spesa pubblica. Un migliore utilizzo delle risorse del Paese avrebbe evitato al governatore della Banca d'Italia dì aumentare il tasso di sconto. Le aziende avrebbero cioè avuto più possibilità di investire, perché la strada dello striluppo è l'unica che possa combattere l'inflazione». Con le banche continuate ad avere problemi? -Molti! Bastano due cifre: l'inflazione è al 10 per cento; il costo del denaro resta al 20 per cento. La differenza è di 10 punti; si tratta del margine più alto in tutta Europa. Non chiediamo al governo che faccia abbassare i tassi per decreto legge. L'operatore opera in uno spirito, liberale. Però constatiamo cl{e le banclie, non avendo sofferto la crisi delle altre imprese, non si sono rinnovate sul piano della efficienza e della concorrenzialità. Non lianno cioè avuto spinte per cercare di vendere il loro prodotto al minor prezzo». Tornando al costo del lavoro, e se il 1985 trascorresse, senza alcuna decisione? -Penso che nessuno voglia suicidarsi. Far niente significiterebbe perdere tutto quanto abbiamo conquistato nel 1984. L'inflazione risalirebbe a due cifre. Il Paese ripiomberebbe nella crisi. Vorrebbe dire salire sulla barca che naviga verso il Terzo Mondo». Nel giugno del 1985 potreste disdire la contingenza? -Noi sulla barca del Terzo Mondo non intendiamo salire. La scadenza di giugno più che da noi dipenderà da altri fattori». In campo politico che cosa si augura per II 1985? -Stabilità, gioco corretto tra rriaggioranza e minoranza, lotta convinta all'inflazione che rappresenta uno scippo alla ricchezza del Paese. Evitare che le maggioranze si sfilaccino e che l'opposizione si esprima solo con i bombardamenti». Ai disoccupati ed ai cassintegrati che cosa promette per 11 1985? -Datemi la soluzione dei problemi politici e noi imprenditori, un passo dopo l'altro, risolveremo la crisi ecoi nomlea». Sergio Devecchi

Persone citate: Craxi, De Michelis, Del Turco, Lucchini, Sergio Devecchi, Visentini

Luoghi citati: Europa