Centrale e Ambrosiano verso la fusione? di Ugo Bertone

Centrale e Ambrosiano verso la fusione? La finanziaria non ha intenzione di cedere la Cattolica del Veneto Centrale e Ambrosiano verso la fusione? MILANO — La Centrale Finanziaria non ha intenzione di cedere la maggioranza della Banca Cattolica del Vene-: to, per la quale ci sono offerte da parte di vari istituti italiani e stranieri. Esiste invece (la conferma è ufficiale) uno studio per valutare la possibilità di una fusione fra la Centrale e il Nuovo Banco Ambrosiano. In ogni caso, la finanziaria tornerà a remunerare con 11 dividendo sia le azioni ordinarle che quelle di risparmio dal prossimo anno. Sono questi 1 principali annunci fatti da Giovanni Bazoli, presidente della società e del Nuovo Banco, al termine dell'assemblea che ha salutato 11 ritorno all'utile della finanziaria (27 miliardi di lire). La fusione, comunque, per ora è solo un'ipotesi e Bazoli si è rifiutato di analizzare nel dettaglio 1 termini della possibile operazione. . Tre condizioni, ha però assicurato Bazoli, verranno sicuramente rispettate. .Primo — ha, detto il presidente —, il progetto dovrà essere approvato o respinto dal consiglio di amministrazione entro breve tempo. Inoltre, verrà data tempestiva comunicazione ai soci e alla Consob. Terzo, dovremo tener conto delle esigenze dei soci della Centrale nella valutazione dei titoli. Il valore delle azioni dovrà quindi riflettere l'opportunità di una valorizzazione del patrimonio e del reddito in condizioni migliori di quelle attuali-. Al di là delle parole misurate di Bazoli (attento ad evitare anticipazioni che possano .introdurre turbative in Borsa), si possono dedurre alcuni nuovi elementi nell'Intricata vicenda della possibile fusione tra la Centrale e 11 Nuovo Banco. L'operazione, anzitutto, dovrà essere decisa nel giro di pochi mesi, senz'altro entro l'Inizio del pros¬ simo mése di maggio, quando iniziera la distribuzione del warrants ài soci del vecchio Banco Ambrosiano. Ma è quasi certo che una scelta dovrà avvenire già entro marzo. Inoltre, la valutazione delle azioni della Centrale, nel caso passi l'ipotesi di una fusione, sarà più legata a considerazioni patrimoniali (solo sulla Cattolica del Veneto ci sono, come ha detto Bazoli, enormi plusvalenze rispetto al prezzo di carico di 208 miliardi di lire in bilancio) che non ai prezzi di Borsa, ove il titolo oscilla intorno alle 2100 lire. In ogni caso, la fase della vendita delle partecipazioni da parte della Centrale può considerarsi esaurita dopo la vendita della Toro, del Credito Varesl no e la fine dell'avventura Rizzoli, costata alla finanziaria la bellezza di 277 miliardi di lire (di cui 100 miliardi per oneri finanziari). Ugo Bertone

Persone citate: Bazoli, Giovanni Bazoli

Luoghi citati: Cattolica, Milano, Veneto, Veneto Centrale