Israele, fabbrica di diamanti di Giorgio Romano

Isroeje, fabbrica di diamanti Sedicimila occupati, leadership mondiale (dopo l'India) e tanti problemi Isroeje, fabbrica di diamanti L'industria della lavorazione fattura oltre un miliardo di dollari l'anno - La concorrenza sovietica NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Israele è diventato un Paese leader nell'industria del diamanti: occupa il secondo posto dopo 1' India nelle esportazioni (oltre un miliardo di dollari nel 1983), mentre Belgio e Unione Sovietica si contendono 11 terzo posto e gli Stati Uniti occupano il quarto. Il mercato negli ultimi anni ha subito molte scosse, per diversi fattori, non ultimo la crisi economica dell'Occidente che se non ha ridotto la richiesta di diamanti — genere voluttuario prima che bene rifugio — ha favorito la diffusione delle pietre di seconda scelta e di dimensioni minori, come sono quelle lavorale in India. Nel 1973 Israele esportava diamanti per circa 430 milioni di dollari ed era specializzato soprattutto in pietre piccole (le melées, di cui si ottengono da 20 a 40 pietrine per carato) destinate principalmente all' industria e di cui produceva 1' 80 per cento del fabbisogno mondiale. Successivamente ha sviluppato la lavorazione di diamanti per l'oreficeria, da mezzo carato e più, arrivando nel 1980 a esportare per un totale di 1400 milioni di dollari, senza contare la vendita di smeraldi lavorati. Nel 1982, tuttavia, l'export è sceso a 900 milioni di dollari, per superare di nuovo il miliardo l'anno dopo: per T84 ci si attesterà probabilmente sul miliardo e 100 milioni, cifra notevole ma inferiore alle speranze e alle possibilità di un'industria altamente meccanizzata, che possiede forse le più perfezionate macchine del mondo per la sfaccettatura e la levigazione delle gemme. In Israele l'industria dei diamanti occupa 16.500 persone: oltre la metà sono tagliatori, gli altri commercianti, mediatori, corrieri, sorveglianti nelle fabbriche sparse in diverse località del Paese e nel Centro dei diamanti che ha sede, con la Borsa, in due edifici di 25 plani a Ramat Gan, alla periferia di Tel Aviv. Lo stipendio medio di un tagliatore di diamanti esperto si aggira sul 600 dollari lordi al mese (circa un milione e 100 mila lire), una paga inferiore a quella di molti altri lavoratori dipendenti. Nonostante crisi e difficoltà, la richiesta del diamanti sembra comunque in aumento, ma i problemi dell'industria sono molteplici e complessi, come attesta anche il trasferimento del centri di lavorazione, che prima della seconda guerra mondiale erano soprattutto nell'Europa occidentale. A scuotere il mercato non mancano poi manovre come quella compiuta nell'83 dall'Unione Sovietica, che ha esercitato il dumping nella speranza, finora vana, di vincere la concorrenza indiana e d'Israele. Giorgio Romano

Persone citate: Ramat Gan