Le scorie tossiche italiane sono in Francia da 4 anni
Le scorie tossiche italiane sono in Francia da 4 anni Tutti sapevano: ora infuriano le polemiche Le scorie tossiche italiane sono in Francia da 4 anni DALLA REDAZIONE DI PARIGI ; . PARIGI — Un vecchio deposito in rovina, alla periferia di Saint-Quentin, nell'Aisne: i cinquecento fusti di policlorobifenile, un liquido tossico usato come isolante nei grossi trasformatori elettrici, sono 11, accatastati. Settantadue tonnellate, tutte provenienti dall'Italia, per lo più da Milano, Mantova e Bologna. Le ha portate quella stessa società marsigliese incaricata di far sparire le scorie tossiche della diossina 'di Seveso, nel settembre dell'82: la Spedilec, che proprio a poche decine di chilometri da Saint-Quentin, a Anguilcourt-le-Sart, aveva nascosto la diossina. La presenza del policlorobifenile, a Saint-Quentin, era nota. La Prefettura ne aveva ordinato la rigenerazione al titolare della Spedilec, un anno fa. Ma la società, intanto, era fallita. Quando il Comune di Saint-Quentin acquista il deposito per farne una rimessa di autobus, trova dunque 1 fusti, dei quali nessuno sa cosa fare. Il trattamento costa caro, 350 mila franchi almeno, 70 milioni di lire. Chi deve pagare le spese? All'inizio di quest'anno dell'operazione viene incaricato un raccoglitore di rifiuti locale. Ma quest'ultimo, prudente, chiede ai servizi regionali l'autorizzazione a trasportare i fusti in un capannone attrezzato per incenerirli. Il servizio rifiuta: prima, so- stienc, il policlorobifenile deve essere trasferito in contenitori che rispondano in pieno alle norme di sicurezza. Si arriva cosi alla fine di novembre: i nuovi fusti ci sono, il materiale tossico vi viene trasferito, ma nessuno ancora li sposta. E il Comune resta in attesa del terreno. Altre difficoltà insorgono, infatti: l'impresa incaricata del trasporto esita, chiede analisi supplementari del contenuto. «Quando ne conosceremo i risultati — affermano i responsabili — potremo trasferirli nel capannone per incenerirli o in una miniera di sale in Germania per sotterrarli». Nel frattempo, le polemiche infuriano. Il sindaco di SaintQuentin accusa 11 ministro dell'Ambiente, Huguette Bouchardeau: «Le abbiamo chiesto di portarli via — dice — e di far rigenerare il contenuto. Ma non tia fatto nulla». Replica del ministro: «Sono scandalizzata dalla lentezza con la quale si sono applicate le disposizioni di sicurezza.
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