Super-design per uno sgabello

Super-design per uno sgabello CASTIGLI0NIE WIRKKALA PROTAGONISTI A MILANO Super-design per uno sgabello DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Sarà forse per la maggior.attenzione con cui da qualche tempo in qua si è imparato a considerare le arti applicate, un tempo ritenute secondarie rispetto alla pittura, alla scultura e all'architettura, ma è fuor di dubbio come lo stesso «disegno industriale*, al quale si deve una gamma amplissima di oggetti ad alta valenza.estetica, sia posto tra le più tipiche manifestazioni della cultura visiva contemporanea cui, non ' a caso, già tra le due guerre hanno dato il loro contributo anche pittori e scultori tra i più noti. Il presupposto d'una produzione industrializzata potrebbe far pensare al pericolo d' un appiattimento dei contenuti poetici (più facile peraltro da ritrovarsi nelle molteplici forme di revival e rivisitazioni varie, cosi diffuse oggi soprattutto nella pittura), ma non è cosi. E ognuno può verificarlo, tra il verde del Parco Semplone di Milano, nel rinato Palazzo dell'Arte di Giovanni Muzio, di fronte all'antitesi cui si ispirano.le realizzazioni di due grandi maestri del design; il finlandese Tapio Wlrkkala (n. 1915), che ha cercato i suoi modelli ispiratori nelle più segrete bellezze della natura, e Achille Castiglioni (n. 1918), cui il .concettuale* non impedisce di guardare all'uomo reale: all'S della sua colonna vertebrale (sicché egli disegna sedie e panchine... anatomiche) e al tenore della muscolatura delle gambe cui offre un robusto e rilassante Primate, un sedile che sta tra lo sgabello e V inginocchiatoio. Oggetti a volte curiosi, ma d'uso corrente, appena si sappia superare l'impaccio delle più tradizionali, e mille volte obsolete, suppellettili casalinghe. Che anche in questo settore fosse opportuno ripulirsi gli occhi l'ha inteso la stessa Triennale di Milano che, iteli* attuale fase di rilancio, ospita le due mostre (sino al 16 dicembre; da martedì a venerdì al solo pomeriggio, sabato e domenica anche di mattina) in un edificio finalmente Ubero da ogni importuna sovrastruttura, così da rivelare ancora una volta la limpida razionalità delle linee in cui era stato concepito con limpegno, appunto, d'un centro di divulgazione culturale: per V architettura, il design e le arti decorative. Al primo piano, l'esposizione fotografica II palazzo della Triennale (curata da Dario Marchesoni) ne rievoca quin¬ di le vicende: dalla posa della prima pietra alle rassegne del ventennio fascista per soffermarsi infine sul dopoguerra, la contestazione sessantottesca e il successivo degrado, sino all'attuale ricupero delle forme originali: Una mostra ordinata al piano terra da Edmondo Marablni è dedicata invece ai premiati del concorsi internazionali della ceramica d'arte organizzati a Faenza, offrendo come una prospettiva storica punteggiata dai fattori di gusto che via via si sono manifestati: ed è il fondale sul quale si sono profilate le due .personali», così diverse e anche per questo interessantissime, di Wirkkala e Castiglioni. A ttento alle suggestioni della realtà naturale, Taplo (il finlandese che tra i numerosi riconoscimenti internazionali toccatigli conta ben sette Gran premi della Triennale milanese) è innanzi tutto I* uomo che, con i suol simili, rispetta e ama soprattutto la natura da cui trae inconfondibili modelli. Nei suoi oggetti non c'è forma esterna che non rifletta — proprio come nel cristalli — la loro struttura interna, «fatta di onde e increspature», capace di evocar masse d'acqua e di ghiaccio, cortecce d'alberi e conchiglie alle cui forme piega tanto gli straordinari suoi laminati lignei di betulla, quanto la ceramica e il metallo e in modo impareggiabile il vetro. Achille Castiglioni, che — sino al 1952 con i fratelli Livio e Pier Giacomo, e con quest ultimo sino alla sua scomparsa, nel V8 — si è dedicato a questo tipo di progettazioni, è giustamente considerato uno dei protagonisti del design italiano e della sua valorizzazione sui mercati internazionali; ma è anche lo sperimentatore che di ogni sua realizzazione ha fatto — ed è lui a confessarlo — «un'esperienza insostituibile» per arricchire la propria personalità. Sicché tra «progetti integrali», il «redesign» e l'essenza d'una ricerca di «minima forma» — «minima», ma sempre di grande valore formale e funzionale — dalle lampade ai più diversi tipi di seggiole, dalle posate al radio-giradischi e atta segnaletica, si può dire che Castiglioni ha legato il proprio nome a un universo di cose che hanno finito col costituire il suo modo ài comunicare col prossimo, inviandogli, come egli stesso ha affermato, «messaggi di curiosità, divertimento, affet- t0a* Angelo Dragone Achille Castiglione «Studio da* (1973). Sotto, Taplo Wf un sedile di automobile Lan: «Prototipo di pipa» (1974)

Persone citate: Achille Castiglione, Achille Castiglioni, Angelo Dragone, Castiglioni, Dario Marchesoni, Edmondo Marablni, Giovanni Muzio, Pier Giacomo

Luoghi citati: Faenza, Milano