Il terrorismo tedesco «pilota», le bombe anti-Nato in Belgio? di Mario Ciriello
Il terrorismo tedesco «pilota», le bombe ami-Nato in Belgio? Il terrorismo tedesco «pilota», le bombe ami-Nato in Belgio? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — 'Il terrorismo non è morto. La nazione deve restare vigile» avverte da mesi il ministero dell'Interno. CI si^ accorge adesso che i suoi 'allarmi non riflettono soltanto un pessimismo eccessivo. Notizia numero uno: direttamente o indirettamente, la Raf (Rote Armee Fraktion) potrebbe aver partecipato ai' sei attentati commessi, martedì, in Belgio, contro l'oleodotto militare della Nato. Notizia numero due: sia pure senza molto slancio, altri estremisti di sinistra hanno aderito allo sciopero della fame lanciato giorni fa da due leaders della Raf. Oli attentati in Belgio sono stati rivendicati dalle «Cellule comuniste combattenti» (CCC) ma 1 servici tedeschi di sicurezza non escludono che i sabotatori belgi si siano serviti dell'esperienza o delle informazioni della Raf. Vi scino vari indizi. In giugno la Rote Armee Fraktion aveva danneggiato la pipeline Nato nella Germania sud-occidentale, vicino ad Aalen (complessiva¬ mente, l'oleodotto è lungo 5900 km). In luglio, ih un nascondiglio della Raf, la poli-J zia aveva trovato una copiosa documentazione sulla pipeline, più una mappa che indicava come «obiettivo da colpire» uno dei bersagli distrutti martedì in Belgio. Fu all'inizio degli Anni Settanta che si cominciò a parlare della Raf. Erano gli eredi della banda Baader-Meinhof, ma assai più pericolosi, più fanatici, decisi a emulare le sanguinose imprese dell'«Eserclto rosso» giapponese, •Renko Seklgun». La Raf è adesso un manipolo, una pattuglia, 20-25 terroristi al mas simo, ma la sua debolezza numerica è compensata da una tenace combattività. In primavera, assaltò una banca dlWurzburg. Qualche settimana fa, un attacco contro un deposito d'armi a Ludwigshafen fruttò più di cento fra pistole e mitra. A giudizio delle autorità, lo sciopero della fame è l'ultima .prova della vitalità del picco¬ lo «esercito». Lo sciopero è stato proclamato all'inizio di dicembre da Christian Klar c Brigitte Mohnhaupt, due figure di primissimo piano accusate di partecipazione a tre omicidi, tutti nel '77: quello del procuratore federale Siegfried Buback, del banchiere Jttrgen Ponto e del presidente della Coni Industria HansMartin Schleyer. Christian Klar e Brigitte Mohnhaupt, ora sotto processo, sono rinchiusi della prigione-fortezza di Stoccarda-Stammheini: digiunano perché esigono che tutti gli estremisti arrestati o già condannati stiano nel medesimo carcero. Ma è un pretesto. Alla sfida, si sono uniti 29 altri estremisti. La prigioniera Gisela Dutzl, pure della Raf, ha dichiarato al suo processo: «Vogliamo imitare, l'esempio degli uomini dell'Ira, a Belfast, nell'Sl». Ma Gisela Dutzl drammatizza. Notizie attendibili indicano che nessuno Intende digiunare ad oltranza. Mario Ciriello
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