Nel teatro di Busseto manca solo Verdi

Nel teatro di Busseto manca solo Verdi Riaperto con «I Lombardi», esaurito fino al 16, annuncia concorsi e Accademie Nel teatro di Busseto manca solo Verdi ^ DAL NOSTRO INVIATO E BUSSETO — Nel palco numero undici, quello che nel 1868 assegnarono al maestro, . gli eredi non c'erano. DomeTtnlca sera, il teatro Giuseppe pVerdi di Busseto riapriva 1 battenti, dopo tredici anni di vuoto. In programma, natuH Talmente, la prima di un'opeffra di Verdi: •/ lombardi alla yprima crociato». Dentro, il Stuttq esaurito (per questa e iper le altre rappresentazioni, fino al 16 dicembre). Fuori, sul piazzale, fermi •nella nebbia che avvolgeva le -luci dei lampioni, pullman anche dall'estero. Austriaci, -svizzeri, tedeschi: una gita ;nei' luoghi verdiani, e alla sserà tutti In poltrona a vede£r,re «/ lombardi: Mancavano zsolo loro, i Carrara Verdi: Z'Ma verranno, lo hanno proXmesso», assicura Carlo Ber~ gonzi, 11 tenore che ha voluto Z'Questa riapertura*. Busseto, la città natale del maestro, ha rimesso in fun- .zlone uno dei suoi appunta/menti sacri, questo teatrino "un po' strambo (una riprodu zlone, si direbbe), cosi grande nell'immagine esterna che domina la piazza del Municipio, e cosi.piccolo all'interno con il palco lungo né più né meno della sala, poltrone ros-.se e tappezzeria antica d'un secolo: 460 posti, ma agibilità solo per 400. Lo tirarono su nel 1868, in tre anni, dopo averne passati 10 a discutere 'se farlo e come farlo. p Un teatro in onore del maestro, Intitolato a lui. Ma Giuseppe Verdi, che coi bussetani passò più tempo a bisticdare, non si dimostrò mai troppo contento. E anzi, 1115 agosto 1868, all'inaugurazione (in programma Rigoletto e Un ballo in maschera), il palco numero undici, in seconda fila, era vuoto. Il Maestro e la signora Peppina se n'erano partiti a bella posta per Tablano Terme e là rimasero finché terminarono le rappresentazioni. Una polemica che diventò quasi tradizione. Poi il teatro conobbe anche momenti di gloria. Piaceva ad Arturo Toscanlni, che ne lodava, raccontano, «l'ottima acustica». E Toscanlni qui volle dirigere La Traviata e Fatete//nel 1913 e nel '26, per il centenario della nascita e il venticinquesimo della morte di Verdi. Ma da allora cominciò la parabola discendente. Rappresentazioni sempre più rare, quasi un museo aperto ai turisti e basta. Lo rispolverarono nel '52, con la buca che nasconde l'orchestra al pubblico come piaceva al Maestro e a Wagner: misero in scena La farsa del destino, e il tenore era Carlo Bergonzi, allora ventottenne giovane di belle speranze. Adesso Bergonzi, tenore affermato, presidente del Concorso di Voci verdiane, è stato quello che più si è battuto per una riapertura ufficiale del teatro. Tredici anni fa rappresentarono La Traviata, prima di spegnere le luci. Ora, / lombardi, direttore d'orchestra Fulvio Vernlzzi, regia di Flavio Ambroslni, per interpreti le migliori promesse del Concorso di voci verdiane. Direzione artistica di Bergonzi: •Ma quanta fatica». Per convincere il Comune di Busseto e 11 Regio di Parma, diventati coproduttori dello spettacolo. Per trovare i soldi: 403 milioni, ottenuti grazie anche a Corticelli, assessore regionale alla Cultura. Per far rimettere a posto il teatro, segnato dal terremoto che l'anno scorso a novembre spaventò il Parmense. E poi per preparare il lavoro: •Verdi è tutto difficile», dice Bergonzi, «e I lombardi sono un punto d'arrivo per grandi artisti. E' andato tutto a meraviglia, una doppia soddisfazione. Adesso questo appuntamento ci sarà ogni anno e verrà annunciato a giugno». E non è l'unica novità Dice EUo Manzo!/!, 11 segretario del Concorso di voci verdiane:1 «Ora abbiamo anche in progetto un'Accademia di canto internazionale», «t/n programma alla volta», sussurra Bergonzi, .Faremo tutto, vedrete cosa diventerà Busseto». Intanto, il paese si gode questo momento di popolarità Per 7500 abitanti che vivono nel nome di Verdi, questa e una settimana davvero importante. Qui Verdi è come San Francesco ad Assisi, disegnato dappertutto, lo si trova nelle vetrine, sui piatti, nelle piazze e nelle vie. Accanto alla Chiesetta della 'Madonna del prati» hanno tirato su un'osteria, e l'accostamento non è considerato blasfemo: solo perché la leggenda vuole che il Maestro da queste parti avesse Imparato Tabe della musica. Verdi qui è proprio tutto. Logico quindi che finissero per riaprire 11 teatro che porla 11 suo nome. »Mai ho visto una prima così bella, cosi calda», dice Bergonzi. » E ionie ne intendo. Non c'erano grandissimi nomi, ma c'era un po' di storia». Per questo, Busseto sembra ferma nel tempo. Il direttore d'orchestra, Fulvio Vernizzl, passeggia nella nebbia. Il cielo pare troppo basso, troppo vicino agli alberi e alle strade. I soldi delle serate, dice Vernlzzi, non 11 intascherà. Li darà al Club deglt amici di Verdi: 700 iscritti su 7500 abitanti. Nessun partito a Busseto ha mai preso tanti voti. Pierangelo Sapegno Dice il tenore Bergonzi: «Non c'erano grandissimi nomi ma c'era un po' di storia». «Vedrete che cosa diventerà questa città». Gli eredi han promesso che verranno «I lombardi alla prima crociala»: una scena dell'opera verdiana nel minuscolo (entrino di Busseto

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