La religione a scuola incostituzionale ono?

ì^a religione a scuola incostituzionale ono ? V Discusso davanti alla Corte un decreto del '28 ì^a religione a scuola incostituzionale ono ? V Il quesito è stato posto nel '77 - Ora però sarebbe superato dalla revisione del Concordato e dai nuovi programmi delle elementari ROMA — Il problema dell'istruzione religiosa nella scuola elementare è arrivato alla Corte Costituzionale, che l'ha. discusso ièri in seduta pubblica. Sotto accusa è un decreto regio del 1928, che definisce la religione cattolica «fondamento e coronamento» dell'azione educativa nella scuola primaria. «£' una disposizione incostituzionale, perché lede il diritto del genitori di dare ai propri figli un' educazione impostata su principi diversi da quelli confessionali», sostiene, ormai da anni, una gruppo di genitori; e due pretori hanno giudicato «non infondata» quest'eccezione di incostituzionalità, chiedendo perciò il parere della Corte Costituzionale. Il primo ricorso risale al 1977, ma solo adesso il tema è stato messo all'ordine del giorno. La risposta della Corte verrà in un secondo tempo. Il prof. Paolo Barile ha difeso le ragioni del ricorrenti, che si sono basati sull'art. 700 del Codice di procedura civile, richiamato perché ci si troverebbe di fronte a un •danno grave e irreparabile». Fra l'altro, i bambini per i quali fu mossa la prima azione giudiziaria, sette anni orsono, ormai sono al liceo. Il diritto di ricorrere a questo articolo è stpto messo in dubbio dall'avv. Raffaele Carafa, che parlava «in difesa» dello Stato. Ma l'ordinamento attuale delle elementari, ancora in vigore mentre sta per essere varato un plano di riforma, si rifa realmente al regio decreto del 1928? Anche su questo punto 1 pareri del legali sono stati discordi: la risposta, per l'avv. Carafa, è negativa, mentre 11 prof. Barile ha sostenuto che la legge dèi 1955, che regola l'istruzione primaria, richiama un provvedimento dell'immediato dopoguerra improntato agli stessi principi del decreto posto sotto accusa. Per le classi superiori, anche In attesa che il nuovo Concordato entri pienamente In vigore, si può ricorrere all'esonero, se non si desidera che gli studenti seguano la lezione di religione; ma questo non è possibile — ha sostenuto 11 prof. Barile — nel caso della scuola elementare, dal momento che il decreto prevede che tutto l'insegnamento sia ispirato ai principi dell'alloro «religione di Stato». Un richiamo alla revisione del Concordato, che ha abolito il concetto di «religione di Stato», era inevitabile; l'avv, Carafa ha sottolineato come l'accordo firmato il 18 febbraio scorso possa rispondere al problema. E naturalmente una soluzione può venire dal nuovi progrommi, studiati dalla commissione FassinoLaeng. Su questi, in particolare, si sono Incentrati i commenti del mondo della scuola. .Al di là della sentenza che pronuncerà la Corte Costituzionale — ha detto Giorgio Alessandrini, segretario della Cisl-Scuola — il governo deve assumere con urgenza un'iniziativa per dare attuazione al nuovo Concordato e ai nuovi programmi della scuola elementare». Qualche riserva la esprime Osvaldo Paglluca, della Uilscuola: •Siamo convinti che la questione sulla conoscenza dei fatti religiosi, cosi'come posta nella bozza dei muovi programmi della '«euate%tea?| nientarèi deve essère Attentamente rivista per non commettere nuovi errori». La sentenza della Corte, dunque, in qualunque senso venga espressa, correrà il rischio di essere superata dall'approvazione, da parte del Parlamento, delle norme concordatàrie da un lato; e dall'altro dall'entrata in vigore del nuovi programmi per l'educazione scolastica primaria. m . in. tos.

Persone citate: Barile, Carafa, Giorgio Alessandrini, Osvaldo Paglluca, Paolo Barile, Raffaele Carafa

Luoghi citati: Roma