«A volte con qualche schiaffo si possono aiutare I drogati» di Giuliano Marchesini

«A volte con qualche schiaffo si possono aiutare I drogati» .- _' «•"'■■'-,-■ <f (" ' a' «, , Continua la sfilata dei testimoni al processo per S. Patrigiiano «A volte con qualche schiaffo si possono aiutare I drogati» E' questo il parere di uno psichiatra - Violante (pei): «Le comunità terapeutiche non sono repubbliche isolate» DAL NOSTRO INVIATO rimi ni — .1 partiti devono creare le condizioni per il recupero del tossicodipendenti e la lotta contro il traffico della droga»; è un appello dell'onorevole Luciano Violante, comunista, vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera, chiamato come testimone Indicato dalla difesa al processo a carico del 14 operatori della Comunità di S. Patrignano. Violante, ex magistrato, dice ai giornalisti: .Questo non può e non dev'essere un processo alla Comune di S. Patrignano. Il dibattimento, ovviamente, riguarda i fatti. E poi, non tocca al tribunale stabilire quale debba essere il trattamento nel confronti di quanti sono in preda alla droga. Non si è capito bene, tra V altro, se il tossicodipendente sia un malato oppure un devi ante». ■ Il deputato del pel rinnova l'Invito: ^Confrontiamo tutte le esperienze nella battaglia contro gli stupefacenti. E non credo che le comunità terapeutiche vadano considerate come delle repubbliche isolate». Violante aggiunge che su questo angoscioso argomento si registrano 'banalità progressiste e stupidaggini reazionarie». Poi precisa: •£' sbagliato pensare che l'unica strada possibile, per salvare i tossicodipendenti, sta quella della coazione. Qui non si discute se questo sia il metodo giusto. Sarebbe davvero un errore. In qualche caso il ceffone può risolvere II problema 1 del drogato, ma non può esse¬ re una regola». L'esponente comunista si sofferma sui motivi dell'accesso alla droga. Teniamo ben presente, dice, che nelle spinte c'è un affare colossale: l'approccio agli stupefacenti è psicologico, deriva generalmente da una carenza. ma non si dimentichi che a stimolarlo c'è un enorme mercato. Quindi, ribadisce Violante, la lotta a questo mercato è fondamentale. Il rappresentante del pei rammenta tra l'altro che oggi circa 20 mila tossicodipendenti sono detenuti: un «po- sto-carcere» costa circa 200 milioni, per una persona reclusa per droga si spendono in media dalle 230 alle 300 mila lire al giorno. 'Perché non devolvere questo denaro al recupero di quanti sono vittime degli stupefacenti?». Evitare a tanti ragazzi di infilare la galleria della droga, osserva l'esponente comunista, significa anche informare: avere, all'interno dell'insegnamento nelle scuole, del momenti in cui si possa parlare al ragazzi del tremendo pericolo. 'Io credo che in questo momento i genitori, come gli insegnanti, siano impreparati. E il giovane finisce per andare verso gli spacciatori». Violante fa presente che 11 pel ha presentato, alla fine dell'aprile scorso, un progetto di legge sul problema delle tossicodipendenze. C'è poi. 11 disegno del governo, del quale l'ex magistrato dice: «Per quanto riguarda il traffico di droga, alcune posizioni sono positive. Ma lo trovo molto riduttivo nella parte dedicata al recupero dei tossicodipendenti». . E sulla Comunità di S. Patrignano, qual è la posizione del pei? 'C'è un dibattito — risponde il rappresentante comunista — e arrivano lettere dt chi è a favore e di chi è contrarlo. Ma, osserva Violante, l partiti non devono pretendere di imporre la soluzione del problema. Questa sarebbe arroganza. Tutti, ripeto, devono cercare le condizioni per il recupero dei tossicodipendenti». Luciano Violante fa anche parte della commissione della Sanità cui è affidato il compito di mettere a punto un testo base sulla lotte alle tossicodipendenze, una scelte tra le varie indicazioni. 'Dovremmo concludere entro la fine di gennaio». E l'esponente comuniste raccomanda che poi la discussione sia la più ampia possibile. Al giudici del tribunale. Violante riferisce di aver visitato la Comunità di S. Patrignano 11 26 luglio scorso. 'Avevo conosciuto Vincenzo Muccioli a Torino, durante un convegno». Quale impressione di S. Patrignano? «Per quel che ho visto, è una grande azienda, un posto In cui si lavora e si produce». Comunque, dice Violante, non è esatto affermare che le strutture pubbliche sono impotenti, di fronte al dilagare della droga. Consegna ai giudici una serie di dati riguardanti gli interventi nell'Emilia-Romagna. 'Il settore pubblico — aggiunge — ha una sua funzione, quella di selezionare le comunità, stabilire le convenzioni. Ogni Regione dovrebbe fare una legge quadro, e anche istituire centri di primo orientamento, cui i tossicodipendenti possano rivolgersi». Testimoniano anche alcuni medici che si sono occupati di «ragazzi di S. Patrignano». Ciro Franchi!, pediatra, riferisce che durante un'epidemia influenzale fu molto aiutato dalle giovani madri, »che facevano i turni per assistere i bambini». Leonardo Montecchi, che presta la sua opera al Ctst (Centro territoriale servizio tossicodipendenze), porte una statistica che è una somma di drammi, di recuperi, di vite stroncate: del tossicodipendenti che si sono rivolti al Centro dal '78 alla fine dell' 83, 207 sono rimasti in terapia, 139 si sono disintossicati stabilmente, 378 sono tornati a. drogarsi, 71 sono entrati nella Cooperativa di S. Patrignano e in altre comunità, 12 sono finiti in carcere, 11 sono morti per overdose. Il dibattito sulla «comune» di S. Patrignano si riaccende con la deposizione di Sergio Tommaselll, psichiatra, al quale fu chieste una consulenza. 'Mai visto catene — dice Tommaselli — né luoghi di segregazione. Però ho notato fasi di costrizione. Questi operatori avevano l'impegno di impedire al tossicodipendente di prendere decisioni che potevano essergli dannose». Questo, lo psichiatra lo definisce «un atto strettamente terapeutico». Secondo lei, dunque, 1 metodi coercitivi possono essere adottati per il salvataggio di chi è in balla della droga? 'C'è una fase in cui il tossicodipendente non è totalmente in grado di intendere e di volere. Quindi, in chi lo assiste può sorgere il diritto-dovere di aiutarlo a superare il momento critico». Purché, precisa Tommaselll, l'ospite abbia accettato le regole. Il processo riprenderà venerdì: i giudici andranno in sopralluogo alla Comunità di S. Patrignano. Giuliano Marchesini

Persone citate: Ciro Franchi, Leonardo Montecchi, Luciano Violante, Sergio Tommaselll, Tommaselli, Vincenzo Muccioli

Luoghi citati: Comune Di S. Patrignano, Emilia, Romagna, Torino