Su Araffat scontro pri-psi di Ezio Mauro

Su Araffat scontro pri-psi Craxi accetta un dibattito in Parlamento sulla politica estera Su Araffat scontro pri-psi Scambio dì accuse tra Martelli e la «Voce repubblicana» - La Malfa: «Craxi è il primo capo di governo europeo che incontra Arafat: se è un'iniziativa individuale, è velleitaria» - «Non esiste una maggioranza definita» - Domani Andreotti riferirà alla commissione Esteri della Camera - Critiche dal governo israeliano ROMA — Israele, «scontento» per l'incontro tra Craxi ed Arafat manda a dire al governo italiano che non c'è spazio per una mediazione esterna in Medio Oriente: e con questo «altola» ad ogni ipotesi di sviluppo dell'Iniziativa politica e diplomatica ; dell'Italia nel processo di pace mediorientale, Giulio 'Andreotti si presenta domani davanti alla commissione Esteri della Camera, per riferire sulle ultime mosse del governo, e per rispondere a dubbi, critiche, interrogativi, che hanno circondato 11 contatto tra 11 nostro governo e l'Olp, con 11 rischio di appesantire il cammino di Craxi 'con una nuova polemica all'interno della maggioranza. E' una polemica che oppone soprattutto il pri con la presidenza del Consiglio (La Malfa ieri ha chiesto esplicitamente a De Mita di muoversi per il dopo-Craxi: «Se per la de questo governo è cattivo, deve trarne te conseguenze e prendere una iniziativa politica. Noi non potremmo dirgli di no»). Riserve per l'apertura ad Arafat vengono anche da parte liberale, ma con la preoccupazione di non aggiungere una nuova occasione di contrasto politico a quello di difficile soluzione sul pacchetto fiscale, mentre cautamente favorevoli all'incontro sono democristiani e socialdemocratici. Tra pri e psl, invece, il contrasto è aperto. Al vicesegretario socialista Martelli, che aveva accusato 1 repubblicani di avere una •concedane bulgara» del ruolo italiano in Europa e nella Nato, la Voce repubblicana replica oggi duramente, rinfacciando al psi un 'periodo bulgaro» di «allineamento integrale alla politica sovietica con osanna a Stalin» e chiedendo «un maggior rispetto della storia e della geografia». Intanto il vicesegretario repubblicano, Giorgio La Malfa, che è anche presidente della commissione Esteri di Montecitorio, ha convocato Andreotti, parlando di una vera e propria •svolta» nella linea di politica internazionale del nostro Paese. •Che si tratti di una grossa svolta non c'è dubbio — spiega La Malfa — in guanto Craxi è il primo capo di governo d'Europa che incontra Arafat Mi sembra dunque legittimo e doveroso chiedere come e perché è nata questa iniziativa, se è sostenuta da un consenso e da un mandato degli alleati europei (cosa che non risulta), oppure se è una mossa individuale, e come tale velleitaria. L'incontro, poi, è stato annunciato, discusso, approvato dal Consiglio dei ministri? Il rischio — conclude La Malfa — è che anche questo sia un segno dello sfilacciamene della situazione. Sembra quasi che siamo arrivati al "governo di programma"., senea una maggioranza definita. Anzi si formano di'volta in volta maggioranze diverse, senza questo o quel partito, con i comunisti che di tanto in tanto si affacciano. Aspettiamo un chiarimento». Più che dall'audizione di Andreotti In commissione, però, il chiarimento complessivo sulla politica estera del governo potrà venire dal dibattito generale sulle linee di Iniziativa in campo internazionale, a cui Craxi si è subito dichiarato disponibile. E' a questo appuntamento che guardano 1 liberali. «Noi aspettiamo il dibattito—dice Antonio Patuelll, vicesegretario pli — come occasione utile per.chiarire il senso e la logica di questa iniziativa mediorientale. Se mira a portare Arafat sulle posizioni dell'Occidente, ci sta bene. Ma Arafat non può dire, il giorno dopo l'incontro con Craxi, che l'unica via di soluzione resta II fucile». Anche la de sostiene — con 11 senatore Orlando, capo del dipartimento di politica Internazionale del partito —che il governo deve prendere atto delle »mutate situazioni» In Medio Oriente, Incoraggiando 'ogni possibile spiraglio» di pace negoziata. Per il psdl, Il ministro Romita ha parlato di una »saggla politica» che »incoraggia la ragionevolezza, la disponibilità e là moderazione dell'ultimo Arafat». Giudizi positivi anche da parte del comunista Pajetta e della CgU, che in una dichiarazione della segreteria chiede al governo di giungere al riconoscimento dell'Olp, auspicando l'apertura di un negoziato.' Ma per Israele l'Europa non ha una funzione di mediazione in Medlorlente. •L'unico ruolo positivo degli europei può essere quello di convincere gli arabi a dialogare direttamente con noi». Lo ha detto ieri 11 vicedirettore del ministero degli Esteri Israeliano, Moshe Yagar, In visita privata in Italia, in un Incontro con 1 giornalisti a Roma. 'Se un Paese cerca di coltivarsi l'Olp, di parlare con Arafat, noi non possiamo sentirci felici — ha spiegato Yagar —. Ogni gesto che incoraggi un'organizzazione terroristica come l'Olp è un danno ai rapporti internazionali». Soprattutto, per Yagar, *nessun governo può illudersi di convincere gli arabi a fare ciò che non vogliono. Il giorno che decidano di trattare con Israele sanno benissimo dove trovarci». Ezio Mauro