Ucciso il cognato di Buscetta

Ucciso il cognato di Buscetta Prima vendetta della mafia a Palermo dopale rivelazioni di don Masino ——. i Ucciso il cognato di Buscetta DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — La strage continua. Si allunga la scia insanguinata della vendetta mafiosa. Ieri sera, qualche minuto prima delle 20, a Bagheria, a 15 chilometri da Palermo, è stato assassinato con tre colpi di pistola Pietro Busetta, 62'anni, cognato di Tommaso Buscetta. E' senza ombra di dubbio l'ultimo richiamo delle cosche a tutti i •pentiti» e 1 dissociati e in modo particolare al boss dei due mondi. Lo stesso boss che, essendosi schierato con 1 gruppi perdenti dei Bontade e degli Insertilo, aveva già assistito, impotente, alla decimazione della sua famiglia, a cominciare da tre anni fa. Passato al contrattacco, non con le. armi ma con la scelta di rivelare tutto alla magistratura, Buscetta ha reso possibile la poderosa impennata del fronte antimafia che ha portato all'emissione di 366 mandati di cattura per oltre cento delitti e per associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso. Anzi 1 mandati di cattura sono 370 se si considerano quelli firmati, come i precedenti, dai giudici del pool antimafia dell'Ufficio istruzione del tribunale di Palermo e diretti contro l'ex sindaco di Paienno Vito Ciancimino, pure accusato di essere mafióso e a tre dei componenti la famiglia Salvo. Sposato con Serafina Buscetta, ^sorella maggiore di quattro anni di Tommaso, Pietro Busetta era proprietario a Bagherla di un negozio di articoli da regalo'che in questi giorni incominciava a fare ottimi affari in vista delle festività natalizie e di fine d'anno. Incensurato, Busetta era molto legato alla moglie, dalla quale ha avuto cinque figU. Ieri sera la coppia, dopo aver chiuso il negozio, stava tornando a casa, in via Roc- caforte, in un alloggio vicino allo stadio. In questura, ieri sera, hanno assicurato che il condominio nel quale abitano 1 Busetta è compreso tra quelli da vigilare nell'ambito del servizi di, protezione del «pentiti» o dei. dissociati e dei loro congiunti. . Fatto sta che, appena Pietro Busetta ha spento il motore della sua «127» ed è sceso dall'utilitaria con la moglie, da un angolo buio è sbucato un giovane che ha Incominciato a sparare con la pistola senza fallire un colpa Due prolettili hanno raggiunto la vittima al petto e all'addome, un terzo — quello mortale — gli è stato sparato, quasi a bruciapelo in testa. Il killer è fuggito subito dopo e tutto lascia supporre che fosse atteso dal complici. Quando polizia e carabinieri, avvertiti quasi subito, sono confluiti In via Roccaforte, del killer e del complici non c' era traccia e a nulla sono vai- si 1 posti di blocco istituiti attorno alla cittadina e a Palermo. La famiglia di Buscetta aveva già subito agguati. Dopo la sparizione di Antoni-, no e Benedetto, di 34 e 36 anni, 1 figli maggiori di «dòn Masino», avvenuta nel 1981', 1 boss delle cosche vincenti, decisi a metterlo definitivamente in ginocchio, uccisero a Torino il' cognato Mariano Cavallaro, fratello di Melchiorre, la sua prima moglie. Successivamente, a Palermo, fu il turno del genero Giuseppe Genova, di 36 anni, e: di due cugini di quest'ultimo, Antonino ed Onofrio D' Amico, 17 e 20 anni. Il 29 dicembre, tre giorni, dopo, nella loro vetreria di' viale delle Alpi, furono assassinati, sempre a colpi d'arma da fuoco, Vincenzo e Benedetto Buscetta, rispettivamente di 67 e 42 anni, fratello e nipote di «don Masino». Antonio Ravidà

Luoghi citati: Bagheria, Palermo, Torino