I ventimila di Picasso

I ventimila di Picasso MOSTRA DEL GRANDE ARTISTA I ventimila di Picasso Come negli anni In cui il mercato dell'arte godeva d' una particolare floridezza, in questi giorni torna alla Bussola (via Po 9) ti nome di Picasso con una scelta felicissima di incisioni calcografiche, linoleum e litografie, dal 1905 al 1971. Autore di prodigiosa fecondità (si dice abbia lasciato oltre ventimila «pezzi» tra dipinti, disegni, Incisioni, ceramiche e sculture) Picasso riassume per un buon tratto l'evoluzione espressiva dell' arte moderna, tolta l'esperienza astratta e le tendenze cinetico-programmate a cui rimase estraneo. Per il resto è l'artista ben radicato nel proprio tempo che, consapevole del suo ruolo, fin dal 1944 affermava in un'Intervista di non aver «mai considerato la pittura come un'arte dì puro piacere, di distratone. Ho voluto, col disegno e col colore, dato che queste sono le mie armi, penetrare sempre più nella conoscenza del mondo e degli uomini...: • Fu infatti a fianco del miseri (basti ricordare i protagonisti dei quadri del periodo blu), combatté il nazifascismo con Guernica, un capolavoro assoluto, denunciando con civilissima tensione poetica 1 disastri d'ogni guerra con Scannatoio del '46, Massacro in Corea del '51 e La guerra e la pace dell'anno seguente, quando già con la Colomba della pace nel '48 aveva celebrato le pacifiche aspirazioni dei popoli. Incise la sua prima lastra a Barcellona nel '99: una figura poi intitolata // mancino perché vi appariva ribaltata (non avendo tenuto conto che il disegno della matrice, sul foglio, sarebbe risultato In controparte). Con La danse, puntasecca del 1905, anche la grafica fa propria la poetica di Quel mondo di derelitti e saltimbanchi cui Picasso dedicò la memorabile suite che ebbe nel Repas frugai uno dei suoi risultati più alti. Vennero poi, col dopoguerra, le suggestioni d'una mitica classicità venata di remote fecondità telluriche tradotta nella monumentante delle Maternità dell'epoca. Crebbe in seguito l'inquietudine che fini con 1' accompagnarsi ad una frenetica creatività, sicché nell'ultima stagione l'incisione divenne come il suo giornale di bordo. Tornarono allora 1 suoi temi più famosi: dal guitti al pittore e la modella, dove s'avverte l'autolronia del vecchio di fronte alla giovinezza e alla bellezza, con i ricordi di Spagna, fonte di frequenti scorribande nei territori di Ooya e di Velasquez, o l'amore inteso come natura propria dell'uomo, e le. meditazioni sulle opere di altri grandi, da Courbet a Manet, da Cranach a Oelacrolx, ad ogni passo facendo sentire lo spessore d'una cultura ed insieme, sino all'ultimo, la gioia di vivere. an dra- «I.» colazione sull'erba», litografia di Picasso del 1962

Persone citate: Courbet, Cranach, Del Grande, Manet, Picasso, Velasquez

Luoghi citati: Barcellona, Guernica, Spagna