MEDIOBANCA IL MINISTRO SMORZA LE POLEMICHE

Panda spiega il piana Cuccici MEDIOBANCA / IL MINISTRO SMORZA LE POLEMICHE Panda spiega il piana Cuccici «Ogni soluzione sul futuro assetto azionario presuppone una meditata scelta delle autorità politiche; sino ad oggi vi sono stati soltanto scambi di vedute che non sono sfociati né in un progetto definitivo né in risultati concrèti» MILANO — Non c'è gruppo Industriale, assicurativo e finanziario Italiano di primo plano che non sia presente nel portafoglio di Mediobanca. Sono pacchi azionari accumulatisi nel corso di quasi 40 anni di attività attraverso alleanze, salvataggi, appoggi finanziari che il suo animatore, Enrico Cuccia, ha creato e disfatta praticamente senza interruzione. Pur essendo un'istituzione controllata dal capitale pubblico II patrimonio di Mediobanca si orienta soprattutto verso le aziende private: nel settore assicurativo sono presenti il 5,10% di Generali; l'l,78% dell'Alleanza, 11935% della Fondiaria. Altre partecipazioni di rilievo sono 11 31% della Gemina, la finanziarla che ha appena concluso l'acquisto di parte della Rizzoli, il 18,15% di quisto di parte della Rizzoli, il 18,15% di Montedison, Il 25,81% di Burgo, li colosso torinese della carta entrato in crisi tre anni fa ma oggi sulla strada del risanamento. Poi vi sono i'11,10% della Pirelli & C. e II 4,59% della Pirelli spa, infine II 3,79% della Glm, Il 10,04% della Snla e per finire 11 2,15% delle Fiat ordinarle e privilegiate. Tutto questo patrimonio vale certamente parecchie centinaia di miliardi anche se, nel caso venisse smobilitato, ben difficilmente troverebbe In Italia un agevole collocamento se non a prezzi molto bassi. A Mediobanca infine fanno capo alcune società minori ma non per questo meno attive, come la Compass che si occupa di finanziamenti al privati, la FBM costruzioni meccaniche, la fiduciaria Spafid e alcune società di trading in Italia e all'estero. società di trading in Italia e all'estero. ROMA — «Offni soluzione riguardante il futuro assetto azionario di Mediobanca non può essere demandata ai responsabili della gestione dell'ente a partecipazione statale ma presuppone una meditata scelta da parte delle competenti autorità politiche: Con questo richiamo alla prevalenza del potere politico su quello amministrativo e di gestione, in questo caso l'I ri e le tre banche di interesse nazionale, il ministro delle Partecipazioni Statali Clello Darida ha concluso Ieri mattina 11 proprio intervento sul caso Mediobanca dinanzi alla Commissione bilancio della Camera. Spetterà dunque ai politici trovare il modo più adeguato per ricapitalizzare Mediobanca e per lanciarla sul mercati internazionali. Questo però in un prossimo futuro perché •sino ad oggi vi sono stati soltanto scambi di vedute che non sono sfociati né in un progetto definitivo né in negoziati concreti». Con l'occasione Darida ha anche rifatto la storia del progetto ricalcando in parte quanto già rivelato due giorni prima dal presidente dell'Irl Romano Prodi. Secondo Darida l'iniziativa di procedere a un rimescolamento degli assetti azionari dell'istituto milanese è partita dall'ex amministratore delegato, l'ex amministratore delegato. oggi consigliere, Enrico Cuccia. I primi contatti sono avvenuti nel'maggio scorso con 1 rappresentatiti delle tre banche di interesse nazionale, cioè gli azionisti di controllo, poi Larzard Frères, Berllner Handels und Frankfurter, Cltibank, Fidis, Ifl e Pirelli. Tutti gli interpellati si sarebbero detti disponibili a partecipare all'operazione, sia intervenendo ex novo sia aumentando la partecipazione già esistente. Darida Ila confermato che Lazard avrebbe sottoscritto Lazard avrebbe sottoscri l'aumento di capitale di Mediobanca apportandovi il proprio pacco di Generali. Al termine dell'operazione sarebbe sorto un sindacato di controllo con il 47 per cento delle azioni, metà delle quali in mano al privati e il resto alle tre banche pubbliche; sterilizzata al di fuori del sindacato sarebbe stata la restante quota del 15 per cento in mano al capitale pubblico. «Su tutto questo però — ha aggiunto Darida — soltanto le tre banche di interesse nazionale hanno titolo per avanzare proposte; nulla di tutto ciò è stato formalizzato. In futuro peraltro Mediobanca dovrà avere una presenza attiva anche sui mercati finanziari internazionali. Ecco perché devono essere i politici a determinare sia il mantenimento della funzione di Mediobanca nell'economia nazionale sia il proiettarla sull'estero: Alle dichiarazioni del ministro hanno fatto seguito le Interpellanze del parlamentari di quasi tutto lo schieramento politico. Da tutto questo è emersa la conferma delle prime Impressioni registrate 11 giorno precedente: contrari in linea- di massima si sono detti i comunisti, che già "-nella mattinata avevano presentato una risoluzione alla Commissione bilancio (a firma di Peggio, Bellocchio e altri). Secondo gli esponenti comunisti le tre banche dell'iri debbono respingere la progettata Ipotesi di privatizzazione di Mediobanca perché non vi sarebbero contropartite economiche e finanziarle. Con l'occasione 11 governo dovrebbe anche intervenire per risolvere il prò blema della presidenza di Mediobanca senza indugi (l'attuale presidente Fausto Calabria è sotto inchiesta per i fondi neri dell'Ir!). L'indipendente di sinistra Bassanini ha chiesto garanzie affinché il Parlamento venga informato preventivamente circa qualsiasi operazione sul capitale di Mediobanca. Gianfranco Modolo LA MAPPA DELL'IMPERO HJ:Hr>iil ttffilrM LffiBfiSBM BffiS KG ■§§ 11 ministro delle partecipazioni statali, Clelio Darida

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