Arrestati per le tangenti a Bari ex segretari provinciali dc e psi

Arrestati per le tangenti a Bari ex segretari provinciali de e psi L'inchiesta sugli appalti facili per la costruzione di dieci scuole polivalenti Arrestati per le tangenti a Bari ex segretari provinciali de e psi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BARI — Altri arresti a Bari per la maxi-inchiesta sulle tangenti pagate per lavori pubblici appaltati dalla Provincia. In carcere sono finiti Mario Cardinale, ex segretario provinciale della de, e Francesco Monteicone, ex segretario provinciale del psl, attualmente consigliere comunale. Il .mandato di- cattura firmato dal giudice istruttore Giovanni .Leonardi, li.accusa di associazione per delinquere, concorso in concussione aggravata e continuata. Oli stessi reati per i quali sono in carcere altri dieci personaggi: otto politici e due impiegati della provincia. Sia Mario Cardinale che Francesco Monteleone avevano già ricevuto, due settimane fa, comunicazioni giudiziarie. Le loro abitazioni erano state perquisite dalla Ouardia di Finanza che aveva sequestrato numerosi documénti. Erano anche stati interrogati dal giudice Leonardi dopo le accuse precise lanciate nei loro confronti da altri due politici: Olanvito Mastroleo, socialista, presidente della Provincia dal 1977 al 1981, ex presidente dell' Unione province italiane, e Vito Notarnicola, democristiano, elemento di spicco della cón'èrilercliè 'A' capo all' on. Vito Lattanzio, attuale vicepresidente ^èlla.Cà'iiJp t$._, Entrambi hanno dichiarato di aver girato 1 soldi delle tangenti ai rispettivi parliti e per finanziare le campagne elettorali di due leaders baresi della de e del psl. A incassare gli assegni sarebbero stati, almeno secondo l'accusa, coloro che In quel periodo avevano la responsabilità delle segreterie provinciali socialista e democristiana. Per questo motivo, si sa or¬ mai per certo che 11 magistrato inquirente avrebbe intenzione df chiedere l'autorizzazione a procedere nel confronti, del due leaders. Ma per evitare che lì tempo occorrente alla Commissione parlamentare per esaminare i capi d'accusa, blocchi' l'Inchiesta, probabilmente 11 tutto sarà rinviato a chiusura delle indagini che riguardano le responsabilità di personaggi politici miuc^'p>r';i'.iWà1l ì non occórre, l'autorizzazione i-&6&m}r- " "•' ! L'inchiesta'cife il dott. Leonardi sta approfondendo, con la collaborazione del nucleo di polizia' tributarla della Ouardia di Finanza, si riferisce ad appalti pubblici per la costruzione di - dieci edifici scolastici."! «polivalenti» (spesa circa 40 miliardi) che fruttarono tangenti "'per ' l'ammontare di 1 miliardo e 850 milioni: il 10 per cento. Lo scandalo delie scuole si riferisce all'amministrazione provinciale retta dal pentapartito (psl, de, psdi, pri e pli) che governò dal 1977 al 1981, presidente Olanvito Mastroleo; l'altro scandalo, quello delle tangenti per la manutenzione stradale ricade sotto l'attuale amministrazione (quadripartito de, psi, psdi, pri, presidente Maria Miccolls, democristiana) che si è dimessa pochi giorni fa insieme, B»g«rita,e CoWgllo provinciali: ■ - • ' Per la vicenda degli edifici' scolastici sono finiti In carcere, oltre a Gianvito Mastroleo e Vito Notarnicola, il socialista Domenico Cardia, ex braccio destro dell'on, Rino Formica, vicepresidente della Regione, dimessosi in seguito ad un altro scandalo, quello del corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione. Inoltre due funzionari della Provincia: Paolo Bellomo e Gaetano De Martino. Per 1 lavori stradali sono stati arrestati il socialdemocratico Silvio Clrielli che era segretario provinciale e capogruppo del psdi alla Provincia; Michele Tolentino, capogruppo del psl; 11 democristiano Giovanni Bemocco, assessore alla Pubblica Istruzione; 11 socialista Angelo Squeo e il democristiano Filippo Ferrante;' entrambl as- : sessorl nella giunta che si è dimessa, imm hi. >if<s Infine comunicazioni giudiziarie erano state inviate sempre dal giudice istruttore Leonardi, a Giovanni Damiani, capogruppo del pel, che si è dimesso, e praticamente a tutti i segretari provinciali del partiti; una denuncia a piede libero aveva raggiunto il vicepresidente della Provincia, il socialista Francesco Colavecchio. Vito Cimarrusti

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