Avvisa di reato a Bernabei per i «fondi neri» dell'Iri di Marzio Fabbri

Avvisa di reato a Bemabei per i «fondi neri» dell'In L'amministratore Italstat ne avrebbe conosciuto l'esistenza Avvisa di reato a Bemabei per i «fondi neri» dell'In Circa 35 persone coinvolte finora nell'inchiesta • Probabili nuove richieste al Parlamento di autorizzazioni a procedere - Un avvocato romano arrestato per reticenza e scarcerato poche ore dopo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Una comunicazione giudiziaria per concorso in falso in bilancio e comunicazioni sociali e In appropriazione indebita è stata emessa nel giorni scorsi dal magistrati milanesi che indagano sulla vicenda dei 240 miliardi sottratti alla contabilità di due aziende Irl nel confronti di Ettore Bernabei, amministratore delegato e direttore generale dell'Italstat, la società che detiene la maggioranza di quelle coinvolte nell'Inchiesta. L'avviso di procedimento a Bernabei farebbe parte di un gruppo di una quindicina che vanno ad aggiungersi agli oltre 20 che la magistratura aveva già emesso, al primi di ottobre, nel confronti di amministratori e sindaci di Italstrade e Seal degli anni in cui 1 fondi furono «distratti», '74, '75 e '76. Nelle scorse settimane anche l'amministratore delegato di Italstrade, Nanni Fabrls, aveva ricevuto una comunicazione analoga alle altre. Il nome di Bernabei — attualmente ricoverato in un cllnica romana dove ha subito un intervento chirurgico a causa di una peritonite — agli Inquirenti sarebbe stato fatto proprio da Fabrls spiegando che l'alto dirigente aveva prestato 'il proprio interessamento all'operazione di riciclaggio» e cioè pei* il rientro del miliardi nelle disponibilità legali delle società cui erano stati sottratti. Ciò, evidentemente, implicava che Bernabei fosse al corrente dell'esistenza del «fondi neri», il che ha fatto scattare l'indizio In attesa di accertare da chi e quando l'amministratore delegato di Italstat è stato messo al corrente dell'esistenza della contabilità parallela. II coinvolgimento nell'indagine del senatore Giuseppe Petrilli, ex presidente dell'Iri per 11 quale è stata presentata richiesta di autorizzazione a procedere, ha fatto si che la magistratura abbia messo in evidenza «inevitabili compromissioni politiche». Se a questo si aggiunge che la Guardia di Finanza sarebbe arrivata molto vicina alla destinazione finale del denari, trova spiegazione la voce, che circola in queste ore, di nuove richieste di autorizzazioni a procedere che potrebbero partire alla volta del due rami del Parlamento, mentre non si può escludere che l'ultima serie di comunicazioni giudiziarie riguardi anche alcuni ex deputati ed ex senatori. Intanto, sia pure per poche ore, in stato di arresto provvisorio, è finito in carcere un altro personaggio. Si tratta dell'avvocato romano Domenico D'Amato, amministratore di alcune società private che Finanza e giudici avrebbero incontrato lungo la strada del denaro. Il professionista, arrestato per «reticenza e falsa testimonianza», è stato scarcerato pecche ore dopo avendo mutato atteggiamento e risposto in modo esauriente alle domande dei giudici. Fausto Calabria e Sergio De Amlcls, gli unici due finiti, slnora, In carcere su mandato di cattura, potrebbero però non avere ancora terminato di raccontare la loro versione dei fatti. E' infatti di questi giorni l'ultima tornata di interrogatori di Calabria, presidente di Mediobanca. Come si ricorderà è state arrestato per la costituzione dei fondi, avvenuta quando era direttore finanziarlo dell'Iri, e per la gestione successiva degli stessi proseguita ben oltre il suo incarico, come del resto è stato anche per il senatore Petrilli. Questa 'prorogano imperii», ha osservato giorni fa il Tribunale nell'esamlnare gli atti per pronunciarsi su alcune istanze di De Amlcis e Calabria, — come del resto l'Interessamento al caso di Ettore Bernabei — risulta illuminante per capire la 'influeneabilità politica del massimi vertici delle Partecipazioni Statali». Respinte le eccezioni di in¬ competenza del giudici milanesi avanzate tempo fa dal legali degli imputati In carcere, l'indagine pare decisamente radicata nel capoluogo lombardo. Risulta, infatti, che 1 vertici Italstat abbiano presentato una documentazione alla Procura della Repubblica di Roma, che però non ha aperto Inchieste limitandosi a prendere contatto con Milano. Marzio Fabbri

Luoghi citati: Calabria, Milano, Roma