Rimini, al processo deposizione dell'attore Enrico Maria Salerno «Muccioli salvò mio figlio»

Rimini, al processo deposizione dell'attore Enrico Maria Salerno Rimini, al processo deposizione dell'attore Enrico Maria Salerno «Portai Nicola a Niguarda (Milano), poi in una clinica romana ma ogni tentativo di sconti droga fu vano» - «Cercai di fermarlo ma lui mi picchiò» - A San Patrìgnano il giovane riuscì a rifiutare l'eroina - Adesso si è sposato e ha avuto un bambino - L'appassionata difesa di un magistrato magistrato DAL NOSTRO INVIATO rimimi — Un altro padre davanti ai giudici del tribunale, a raccontare di un Aglio travolto dalla droga e salvato. E' l'attore Enrico Maria Salerno: testimonia del dramma e della rinascita di Nicola, 27 anni, che è stato ospite della comunità di San Patrìgnano. La deposizione di Salerno passa prima per la protesta, poi ripercórre il lungo cammino attraverso la desolazione per arrivare al sollievo. •Signor presidente — dice V attore — semi permette vorrei innaneitutto esprìmere il mio stupore nell'essere qui a difendere coloro che hanno salvato mio figlio Nicola: Poi fa una domanda che è una denuncia: •£' mai possibile che lo Stato non ci sia, di fronte a questo flagello dell' eroina?: Dal breve sfogo carico di amarezza al ricordo del buio in cui piombò Nicola. -Mio figlio fu coinvolto nell'eroina, cominciò il suo calvario. Mi rivolsi a diverse strutture pubbliche. A Niguarda il ragazzo fu tenuto in un letto di contenzione. La stessa cosa accadde a Villa Flavia, a Roma: là Nicola era in una starna dalie pareti imbottite, e riceveva regolarmente V eroina: Ed ecco quella che ad Enrico Maria Salerno appare come l'ultima spiaggia. 'Approdai alla comunità di San Patrìgnano, ebbi il primo contatto con V'incenso Muccioli. Mi preoccupai anche di contribuire economicamente. Ma Muccioli mi rispose che non ce n'era affatto bisogno: L'attore si sofferma, nella stretta della sofferenza, a descrivere lo stato di suo figlio nel momento in cui il giovane entrò a San Patrìgnano. .Era in condizioni disastrose. Quel calvario durava da circa nove .anni. Naturalmente, avevo cercato di fare di tutto, per tirarlo fuori. Fra l'altro avevo' ricevuto delle strane telefonate, anonime: Nicola mi deve due milioni, signor Salerno, me li dà oppure le mando suo figlio confezionato in una scatola? Mi ero rivolto a carabinieri, a magistrati. Ma era stato un desolante allargar di braccia». L'attore torna a dire della comunità di San Patrìgnano. Quali erano le regole, nella cooperativa riminese? «Con massima fermezza e cortesia mi informarono che, nel caso in cui il mio ragazzo avesse tentato la fuga, avrebbero provveduto a trattenerlo: La voce limpida di Salerno è intaccata dall'emozione: .Qualche volta avevo provato anch'io a trattenerlo con la forza,.Nicola. Ma lui era pia forte di me: ero stato picchiato, a sangue: L'attore resta un momento in silenzio, per raccogliere un pensiero. .Ogni padre se suo figlio, mettiamo, sta per gettarsi dalla finestra, non pensa alla libertà della persona: cerca di bloccarlo, di salvargli la vita: Enrico Maria Salerno andò più volte a trovare Nicola a San Patrìgnano. «/o non vidi quelle "detenzioni" di cui ho sentito parlare. Piuttosto, Muccioli mi ripeteva che se gli ospiti cercavano di riprendere la strada della morte venivano sorvegliati ventiquattro ore su ventiquattro dai loro compagni*. ■ Salerno ' giunge infine à quei» traguardo del sollievo: .Vidi mio figlio rifiorire, fino ad arrivare alla completa disintossicazione psichica, in tre anni. Adesso, penso che Nicola sia un cittadino esemplare. A San Patrìgnano ha anche imparato un lavoro, è diventato uri falegname artigiano. Lavora a Rimini, si è sposato e ha un figlio: 'Finisce con questa immagine quièta, il racconto di Enrico Maria Salerno. L'attore vuol fare una dichiarazione: .Ancora una volta, intendo pubblicamente ringraziare Muccioli per il suo operato: ti r vane a San Patrìgnano, si sposarono nell'ottobre dell'82. .Adesso la nostra è una vita normale', dice Caterina cancellando un incubo. E Nicola: .Ricordo quella volta che scappai da San Patrìgnano in motorino. Fortunatamente vennero a riprendermi. Muccioli mi diede uno schiaffo, poi un altro. Io mi sbloccai, lo abbracciai. A San Patrìgnano ho ritrovato salute, vigore. Ora sono completamente retiiserìto». Tante deposizioni, su indicazione della difesa. Davide Olacali giovani ria che" r-.—;— Patrìgnano.. per il recupero del tossicodipendenti è «la più coraggiosa». Per bracalone,, è difficile ipotizzare che lo Stato riesca a creare centri di recupero del tossicodipendenti. L'esponente' repubblicano si riferisce a quanto avrebbe detto il ministro : di Grazia e Giustizia. Martinazzoìi: «4 me è sembrato di capire questo». Gaetano Vitale, sostituto procuratore presso il tribùnaie dei minori di Bologna, riferisce di aver mandato ragazzi in affidaménto alla comune riminese, anche se un' ordinanza del giudice istruttore dì Rimini vietava nuovi ingressi nella cooperativa. .Per me — afferma li magistrato bolognese — quel provvedimento non rientrava nel poteri del giudice istruttore: - ' Vitale dice di più, parlando di «ipotesi di segregazione» nella comunità di San Patrìgnano. .Penso che l'uso delie catene rientrasse in un periodo particolare, limitato. Credo che nella comunità, all'occorrenza, ci sia ancor oggi la segregazione, consistente nel rìnchfuderénelle ètomze i ra gozzi che hanno'tentato la fuga:" Alla comune di San Patrìgnano si rivolse anche Attilio Sehemmarl; assessore all'Assistenza e alla Sicurezza Sociale del Comune di Milano. Sehemmarl definisce Vincenzo Muccioli .leader jùTorevole, sereno, capace di condurre la cooperativa dando sicurezza al giovani: Vengono a parlare di droga sconfitta anche «ragazzi di Prima vai le». Facevano parte di quel gruppo di'tossicodipendenti che rimase rinchiuso In una palestra del quartiere romano, in attesa di un intervento' pubblico: 11 raccolse Muccioli. •-',* ■'■ Per oggi è annunciata una manifestazióne, a Riminl, di L'attore Enrico Maria Salerno durante la sua deposizione