Parma, lo sponsor della salvezza di Francesco Santini

Pannarlo sponsor della salvezza VIAGGIO TRA FASTI E PROBLEMI DELLE ANTICHE CITTA' DUCALI Pannarlo sponsor della salvezza Prosperano ancora il Consorzio agrario e il culto stendhaliano - Tornano a brillare gli ori deb «Regio» - Ma il mondo accademico è proteso su Milano; la rivalità tra istituzioni culturali blocca iniziative e crea disagio - Il restauro del Battistero è fermo da quattro anni sotto «la cappa dei poteri pubblici»: si cercano finanziatori - Tanzi, leader europeo del latte, tra Formula uno e arte -' DAL NOSTRO INVIATO PARMA — Jl restauro è fermò 'da quattro anni e nel deserto della Piazza al Duomo il profilo del vicario generale si fa severo. Cede' al turbamento dinanzi al Battistero che nasconde nella gabbia dei tralicci metallici le decorazioni plastiche dell' Antelami. 1 II govèrno di Roma blocca i finanziamenti per i marmi corrósi, e negli, spatri metafisici dell'Assunta una città d'arte riscopre ogni angoscia dimenticata. Un'' impalcatura senea senso copre il genio e la sregolatezza dell'intera frontiera ducale ancora in bilico, in questa fine di millennio, tra internazionalismo e controrifor¬ ma, melodramma e profitto contadino. Nella nebbia della prima sera, Parma sprofonda nel sir lenzlo e monsignor Franco Grisenti avverte tutto il «nervosismo* della comunità che si ritrova sotto il Battistero imbavagliato. «La citta scoppia», avverte il vicario che vede «nel tempi lunghi dell'Antelami» il nascere di nuove compattezze. E allora lascia il vescovado, s'affretta. Adesso, nel buio dell'inverno, il vicario correal tempio del denaro. Chiede aiuto. In una provincia attenta, senza complessi, nascono nuòve alleanze e mons. Grisenti.riesce, per incanto, a schiudere i forzieri della Cassa; a strappare al suo direttore, Contestabile, una promessa. «Per il monumento più prestigioso della città, ha risposto il banchiere, se ne può parlare a livello d'intenti». £ la frase, nella capitale del formaggio parmigiano, subito è tradotta in cifre: «Poche parole che valgono almeno un miliardo per il nostro Antelami incappucciato», spiega Cattabiani, uomo-chiave del Consorzio. Festival Verdi Lo Stato centrale dimentica gli antichi confini della signoria. Jl ministrò dei Beni culturali è accorso a Parma per una visita senza esito. V ente locale completa quella che il vicario generale definisce «la cappa asfissiante del potere pubblico». «Se non si accetta di entrare nel coro, egli afferma, nulla arriva». E allora ecco il momento di «provvedere da soli», qui a Parma, con i cittadini, «per troppo tempo gestiti ed amministrati». Nel Battistero da restaurare si scoprono un simbolo e la forza del protagonismo. Si ritrova il gusto di un'ultima stagione «mai dimenticata, accettata troppo spesso in modo, acritico, come s'è fatto con Maria Luigia e 11 suo mito». In città, anzi a Collecchio, c'è Calisto Tanzi, uomo nuo-' Ivo, leader europeo del lattei alla ricerca di maggiori spazi. Tanzi di spougprizzazionl se ne intende. Il suo marchio ha debuttato, nel 75, con quattro ore di diretta, in mondovisione, nello slalom parallelo di Val Gardena. E ancora: la valanga azzura e Niki Lauda, Nelson Piquet e le Brabham, il basket e le maglie domenicali dell'Avellino, per l'amicizia con De Mita. Ma Tanzi, ora che vuol uscire dalla Formula uno. si interroga sul festival di Verdi e la cultura, il Battistero e fa. anno fa ■la be finanziato la Scala. Il Battistèro chiude a Parma convegni di livello, alla presenza di ministri. I marmi imbavagliati dell'Antelami spingono famiglie e comitive ai tralicci di Piazza al Duomo e Tanzi si fa attento. Avverte che la cultura, ancora oggi, non rende ai fini della, comunicazione pubblicitaria perché «troppe volte s'è speso di più a far sapere che a fare», convinto che l'effetto notorietà e immagine venga dall'investimento pubblicitario deciso attorno alla msponsorizzazione» e non dalla, realizzazione culturale che, di per sé, resta inoperante. Così un protagonista della food-valley parmigiana dalla nuova frontiera del cibo socchiude la porta a una nuova èra. Mostra prudenza ma incoraggia: «Anche le sponsorizzazioni sportive ' hanno avuto le stesse incertezze». Lo sport, un tempo, come è oggi la cultura, era materia sacrale.. E allora il festival verdiano che Parma organizza potrebbe risultare, secondo Tanzi, terreno di sperimentazione perché ■ «anche per la cultura è solo questione di tempo e di evoluzione, come è accaduto nelle prime timidezze sportive. Incominciamo, allora, da Parma, dichiara, e forse, un giorno, i modelli a confronto avranno poche differenze da denunciare»'. Tra il Consorzio agrario e il culto stendhaliano, una provincia contadina e aristocratica vive i temi del nostro tempo tra settecentomila forme di parmigiano ed eserciti di suini, manifestazioni internazionali di pregio e inspiegabili polemiche di campanile, mostre europee è tra- ' gtche cadute municipali, in un contesto dove «il passo lento e calmo della provincia» s'è spezzato nei modelli di comportamento dettati dai media. Il 'Villaggio globale- lascia Giorgio Belledi, libraio a Parma da trentanove anni, perplesso fino a farlo dubitare, con qualche scetticismo, sulle caratteristiche peculiari della città che ama e mai ha abbandonato. Belledi possiede il polso della Parma che conta. Ospita tra i suoi scaffali l'intera intellettualità cittadina, assieme ai Balilla e ai Bormioli e a Bertolucci, quando è in città con tuta i viaggiatort-.ingfesi.phe qnlar^vat^p ancora- sugli itinerari -di Lady,Mgrjian..^,Ì„u ..^ jj'a IT Ttbràio''avverte itài nel microcosmo ducale «non c'è nulla di nuovo e di diverso» dal resto del Paese «perché, come le distanze, anche il distacco provinciale tra centro e periferia s'è accorciato». Ammette che le tradizioni a Parma «s'avvertono e contano»- anche se ì parmigiani piuttosto che in Attilio Bertolucci si riconoscono in Bevilacqua e Goldoni e in troppi ignorano il dibattito raffinato sui metodi della critica letteraria nel catalogo della •Pratiche Editrice», più nota fuori che non a Parma dove, nella mancanza di un progetto d'insieme, tanti mondi di prestigio finiscono col non incontrarsi. L'Istituto di studi verdiani mai è in contatto con le stagioni del Regio che accelera, nel restauro degli ori e degli stucchi, il ritorno allo splendore. Parma si prepara, nella cornice d'oro zecchino, a far brillare le cento luci del suo «atrolampo» per Alfredo Kraus nel Romeo e Giulietta, per Katia Ricciarelli in Semiramide e per Renato Bruson, per la regia di Anna Proclemer, ne I due Poscarl. Vivono momenti di separatezza tre circoli culturali: il Gramsci, il Borgo.il Rosselli. Il mondo accadèmico, troppo proteso su Milano, con la Bocconi che parcheggia nell' Una mostra a Milano ateneo ducale docenti in attesa del gran salto, resta lontano, dalla città mentre una (belligeranza non silenziosa spezza gli incubi architettonici ed incompleti della Pilotta. Qui lo scontro è aperto tra due istituzioni di gran pregio, con il Cèntro studi e archivio della comunicazione di Carlo Arturo Quintavalle, tutto teso a contendere spazi e sponsorizzazioni alla Soprintendenza di Eugenio Riccomini che ha segnato, con la Mostra sul '700 e I disegni del Correggio, punte di richiamo internazionale. Per una mosca La distanza più grave è scavata nell'antica Piazza dei Guasti tra la Pilotta, sogno indefinito e gigantesco dei Farnese, e il Regio, dono di Marta Luigia al regno minuscolo, stretto tra cancellerie imperiali e grandi poten-. ze. Cosi ogni dialogo è spezzato tra sede della Soprintendenza e il ridotto del Regio che nella grande piazza, oggi della Pace, ospita l'assessorato alla Cultura. Per essere ascoltata sul restauro Eucherto Sanvitale, la direttrice della pinacoteca nazionale. Lucia Fornati Schiancht, che per la scoperta di un Parmlglanino doveva pur conferire con l'assessore, s'è dovuta mettere in fila nelle ore di visita riservate al pubblico e, ha dovuto presentarsi dinanzi all'amministratore come una cittadina qualsiasi. La Fornari Schianchi soffre per il protagonismo degli enti locali. Avverte lo stesso disagio diffuso che passa per il vescovado e la Cassa di risparmio, l'università ed ogni altra istituzione che possa, non appannare, ma porre V ente locale in secondo piano. Dice la Fornari: «Il merito acquisito nei servizi comunali sconfina sino a togliere spazi e competenze, professionalità e spessore a chi, per compito istituzionale, è preposto a doveri propri dello Stato». Adesso che il vicario generale si muove per trovare fondi, il sindaco Grossi medita la nascita di un'agenzia per i lavori del Battistero.Riccomini, il soprintendente, ha affidato i marmi dell'Antelami al restauro di Ottorino Non)armale e appare irremovibile. «Ben vengano i fondi, dice con convinzione, ma a ciascuno le sue competenze scientifiche». Tra cosmopolitismo e metìccio to dinastico, grande borghesia e cachet europeo, Parma appare al soprintendente Riccomini una «citta divaricata», troppo spesso immersa nella Bassa Padana, tra nébbloline e salumi,' nostalgie e formaggi di pregio, cicli suini e computers agricoli, sino a quell'unica mosca triturata in una confezione di pomodori per mettere in crisi un grande stabi-1 limento alimentare deformato nell'immagine da un'agonica maldicenza. Francesco Santini