Le vocazioni di due province

vocazioni Nel Messinese e nel Reggino turismo, agricoltura e terziario vocazioni Come guardano al ponte sullo Stretto le due province, di Messina e Reggio Calabria, che allo Stretto sono le due aree più direttamente interessate? Vediamo la prima, incominciando dalle sue linee generali E' estesa 3247 chilometri quadrati ed è, fra le altre province siciliane, quella che ha il maggior numero di Comuni, 107 (tra breve saranno 108 perchè Torrenova.frazione di S. Marco d'Alunzlo, sta per avere il municipio). E' una provincia disomogenea dal punto di vista del territorio: è di mare perché s'affaccia con molta costa sia sul Tirreno che sullo Ionio, ma ha anche due catene montuose, 1 Nebrodi e 1 Peloritani, e il Comune più alto della Sicilia, Floresta, di 1275 metri. L'82,5% dei 324 mila ettari ha pendenze superiori al 20%, 11 30,8 superiori al 30% e solo 11 4,7 inferiori al 8%. Coltivazioni di tipo collinare, quindi. DIclassettemlla ettari sono coltivati ad agrumi e, di questi, novemila a limoni, cinquemila ad aranci, tremila a mandarini. La produzione complessiva è di circa due milioni e mezzo di quintali. E' la provincia siciliana maggior produttrice di limoni. Ma nel limoni c'è crisi: quest'anno il 20% della produzione è stato conferito all'Alma per la distruzione. Oltre gli agrumi si producono olive, ma fattori climatici e di inadeguatezza di impianti e attrezzature hanno tenuto quest'anno molto bassa la resa. Ci si potrebbe consolare con 11 turismo perché la provincia messinese ha alcune perle turìstiche, come Taormina e Gioiosa Marea. Ma 11 turismo è In calo: già l'annata '83 era stata Inferiore all'82 e nell'84 c'è stata una ulteriore diminuzione di arrivi e presenze. Le cose non vanno bene, dunque. Per non parlare poi del settore industriale.' La zona delle industrie va da Villafranca a Milazzo, con lavorazione di laterizi, siderurgia, raffinerie. L'edilizia è ferma e non consuma laterizi, la crisi della siderurgia consente alle acciaierie di lavorare solo al minimo, nelle | raffinerie ci sono 70 unita in cassa integrazione. .Nell'insieme le prospettive sono poco incoraggianti — dice il dott. Giuseppe Naro; presidente dell'amministrazione provinciale, de —. Per questo noi guardiamo al ponte come a un elemento di grande importanza per tutta l'economia provinciale. Agricoltura e turismo potrebbero avere un rilancio decisivo». Naro ricorda le difficolta dei trasporti: un vagone di agrumi diretto al Nord Impiega venti giorni e a questa lentezza contribuiscono il binario unico, caratteristica ferroviaria di quasi tutta la Sicilia, e il nodo dello Stretto. «72 ponte faciliterebbe molto il viaggio dal continente alla Sicilia.—dice il presidente —; Con il transito dello Stretto sema interrueione si creerebbe il percorso piti breve, perle merci, dal Centro Europa a Tunisi, perché l carichi potrebbero passare senea rottura sui traghetti a Màeara del Vallo o a Trapani: Altro vantàggio per la provincia messinese potrebbe essere quello delle aree di stoccaggio che le grosse imprese avrebbero interesse a costituire su una linea di grande comunicazione come questa. La provincia di Reggio è la piti piccola delle tre calabresi: 3158 chilometri quadrati, 97 Comuni, per la maggior parte montagnosa. Le risorse in passato erano soprattutto quelle zootecniche, ma negli ultimi decenni il bestiame è andato diminuendo. Resta l'agricoltura quasi esclusivamente limitata alla plana di Gioia Tauro, nella quale 50 mila èttari di terreno sono coltivati ad agrumeti e pliveti (mille di questi ettari sono stati spianati per il costruendo porto industriale che per ora non si sa a quale scopo sarà destinato). Dei 50 mila ettari, diecimila sono già stati convertiti ad agrumi spe¬ ciali, mandarini Clementlni e arance Tarocchi, capaci di sostenere la concorrenza di quelli israeliani. Nella produzione di olio la Calabria viene al secondo posto, dopo la Puglia; e buona parte della produzione calabrese è della provincia di Reggio. L'economia. non va molto più In la di questo: piccole industrie per la trasformazione degli agrumi, frantoi, alcuni tentativi floreaiicoli, però con poco seguitò. Con queste premesse è evidente che anche In provincia di Reggio si guarda al ponte come alla possibilità di un decollo economico. 'Ma — si chiede il presidente dell'amministrazione provinciale, dott. Pantalone Gulll, de — il ponte da solo non può bastare. Ansi, ■potrebbe essere un elemento controproducente, tale da facilitare il transito dei viaggiatori e basta. Invece noi abbiamo bisogno che molti si fermino nella nostra provincia. DI qui la necessità di adegua-' re la viabilità provinciale, ora scarsa, per invogliare il forestiero: . . Il dott. Gulll spiega che i molti paesi della provincia, sparsi sull'Aspromonte, hanno collegamenti difficili. Molti di essi sono collegati con una loro strada che parte dalla statale che segue il perimetro della Calabria seguendo la costa. Strade che finiscono nelle singole località, le quali in tal modo non sono collegate tra di loro, se non scendendo fino alla costa per poi risalire per altra via. ^Bisognerebbe — dice 11 dott. Gulll — realizzare una strada sul crinale che potesse raccordare i vari Comuni in alto. Un percórso, ritengo, di circa 70 chilometri, che avrebbe una grande importanza non solo da un punto di vista turistico, ma anche della sivurezza.. Sarebbe una battaglia vinta contro i sequestratori. L'Aspromonte, nelle attuali condizioni, offre una infinità di rifugi che i sequestratori sfruttano anche per i sequestrati nel Nord: Dai vari paesi, infatti, partono per addentrarsi nel folto dei boschi della montagna sentieri, strade militari d poderali che non figurano nelle mappe e che. solò la gente lo-, cale conosce. Compiere battute in queste aree prive di collegamenti rapidi diventa impresa Impossibile. Questa dorsale si dovrebbe raccordare, secondo, il presidente, con la trasversale Tirreno-lonlo che la Casmez sta costruendo da Rosarno, nella piana di Gioia-Tauro, a Gioiosa Ionica, sullo Ionio. Del 40 chilòmetri che dividono le due località, ne sono stati realizzati, anche con gallerìe, i una ventina. Una volta completata questa artèria e costruita la dorsale di collegamento dei vari Comuni sull'Aspromonte, la Calabria verrebbe ad avere un sistema di viabilità di facile accesso, comodo, invitante per il turista che voglia andare alla scoperta di paesi montani quasi sempre integri nella loro antica Btruttu'ra urbanistica. . • La provincia oi>rebbe vocazione turistica «te sostiene il dott. Gulll — corife sue coste belle e variti i suol mari puliti, le sue zone archeologiche, la sua temperatura media che è fra le più alte d'Europa, ma le mancano/ o sono molto scarse, le infrastrutture. Itegli ultimi-anni:.il ventilato prò-, getto della.' realizzazione di una centrale a carbone nella piana di-pioia Tauro ita frenato qualsiasi possibile iniziativa alberghiera. Uh simile impianto — sostiene il presidente della Provincia — farebbe un- elemento .negativo per ogni iniziativa e attività turistica.-Anche l'agricoltura ne verrebbe gravemente danneggiata:" . Conclude li dott. Culli: •Noi auspichiamo che non si facciala centrale a carbone e si faccia il ponte e con il ponte si realizzino le strutture di valorizzazione capaci di fermare sul nostro territòrio una buona percentuale del turisti diretti al ponte.. Giampiero Serra

Persone citate: Giampiero Serra, Giuseppe Naro, Pantalone Gulll