Se Babbo Natale uccide di Furio Colombo

Se Babbo Natale uccide TRE FILM VIOLENTI: FURIOSE POLEMICHE A NEW YORK Se Babbo Natale uccide Si accusa «La tamburina», spia tra israeliani e palestinesi, di troppa finzione e «I campi minati», strage in Cambogia, di troppa verità - Le due irritazioni si uniscono contro «Notte di silenzio», dove il gioviale simbolo nordico si fa assassino - Il pubblico si divide fra chi vuole riflettere e l'opposizione di chi non vuole ascoltare NEW YORK — La violenta ha fatto tre vittime nella [New York prenatalizia. Una ■è La tamburina di John Le ■Carré, che, diventato film \con la regia di George Roy Hill, ha scatenato violentissime polemiche. Il film è anti ebreo? E lo sono il regista e V autore del libro? Un altro è Sidney Schanberg, persona vera (fa il giornalista al New York TimesA protagonista vero di uri agghiacciante film The ktlling fields (che tradurrei «I campi minati») sulla strage in Cambogia sotto i Khmer rossi. Il film ha creato imbarazzo e gelo, platee silenziose e reazioni accanite: si può, si deve, mettere in moto la inocchino dello spettacolo intonso all'orrore? La terza vittima è Babbo Natale. Il gioviale simbolo nordico, nel film Silent night, deadly night, questa volta è assassino. Contro una slmile trasformazione là gente è scesa in piazza, ci sono state dimostrazioni. «Non togliete l'ultima immagine di innocenza ai nostri bambini», dicevano il cartelli delle madri indignate. Silent night ha' fatto il pieno di pubblico come Killlng fields, come The little drummer girl ma i noleggiatori hanno dovuto Impegnarsi a togliere Babbo Natale assassino dalle sale prima del 24 dicembre. Il caso di Little drummer girl è noto fin da quando il libro di John Le Carré è diventato best seller. Come, sempre però è il film, non il libro, che fa scattare polemiche. Nel film, come nel libro, c'è un personaggio (la spia che fa l'attrice, l'attrice che fa la spia) che interiormente" si sforza di restare alla stessa' distanza dalla causa dei palestinesi e da quella di Israele, ma nell'tnterpretare il copione che è stato preparato per lei deve amare una delle due parti con passione (i palestinesi) e odiare l'altra — che invece sta servendo — con impegno uguale. Il libro è la perfetta sovrapposizione di una ragnatela di sentimenti, pensieri e reazioni istintive sopra l'altro ordito, quello del complotto e delle sue vittime. Nel film però ciascun personaggio acquista un volto. Questo è un caso raro nel quale il regista si è trovato nella necessità di distribuire le parti due volte. Ciascuno nel film interpreta e nega se stesso, sembra arabo ed è ebreo, sembra innocuo ed è terrorista, sembra impegnato con una parte e lavora per l' altra. Al centro c'è Diane Keaton militante prò araba, che finisce delusa combattente di Israele. Ma nell'intera vicenda, che pure fa vittime e sangue vero, si limito a recitare una parte. E' attrice di professione ed è stata scelta per fare l'attrice, costruendo il suo personaggio sul copione, non nella vita, ma realizzandolo nel ranghi della guerriglia, non in teatro. ' Il film è contro Israele? Questa è la grande polemica divampata subito. L'accusa forse è ingiusta ma trova due volte la sua ragione. La prima è nel libro: solo una delle due parti recita, quella proisraeliana. L'altra — i palestinesi — interpreta se stessa. Al cinema i protagonisti della doppia finzione — Diane Keaton compresa — ap'paiono fatalmente meno amabili di coloro che sembrano più sinceri e piti credibili perché «non recitano». La forza documentaria del film aggiunge un argomento potente a favore dei palestinesi. Al pubblico pare di capire che il regista li indichi come eroi. Ma la seconda ragione, e la più pericolosa, è nella scelta degli attori. George Roy Hill ha creduto di essere equo scegliendo attori non simpatici ma di grande bravura, come Klaus Kinskl, per interpretare gli israeliani, e attori non noti ma di grande prestanza fisica per dare un volto ai palestinesi. Nel film di Hill, inoltre, i palestinesi sono giovani, suggeriscono al pubblico una immagine dipassione~e innocenza anche quando fanno una strage. Gli israeliani invece (tranne le donne del gruppo, che però nello spionaggio come nella vita portano soprattutto il caffè) sono tutti.di mezza età e ogni loro incontro suggerisce •complotto» persino quando sono impegnati a difendersi. Nell'ondata di proteste che si è rovesciata sul film non ho visto citata alcuna di queste ragioni. Le voci di asprlss'ma critica si riferiscono sempre alla trama, accusano scrittore e regista di non essere stati imparziali. La resistenza d'opinione e di critica intorno al film Killlng fields é di natura più delicato e in fondo anche più misteriosa. Intanto anche qui avviene un curioso rovesciamento di schieramenti. La strage cambogiana è dovuta a un regime comunista, il piti crudele, il piti anomalo *ma nato pur sempre nella cultura dell'estrema sinistra. Eppure il pubblico che affolla le sale di Killlng fields e assiste in silenzio alle sue ■proiezioni è composto di giovani della vecchia e della nuova sinistra. Una rivelazione c'era nel giorni della campagna elettorale. Da una fila all'altra — nei cinema di Killlng fields — passavano i manifestini a sostegno di Walter Mondale e Gemutine Ferraro. Killlng fields è stato realizzato seguendo passo per passo le note di un giornalista (adesso vive a New York e fa il capo redattore della cronaca cittadina) che è rimasto chiuso a Phnom Penh dopo che gli elicotteri hanno portato via in un mare di polvere l'ambasciatore americano e la sua bandiera. Si vede V ansia nell'attesa dell'invasione Khmer, si vede la speranza del cambogiani di vivere una guerra di liberazione, come l'avevano vista nei film ■francesi e in Casablanca, si vede la sorpresa crudele di un regime senza speranza. Forse per questo una parte del pubblico e dell'opinione americana sì è levata per dire «basto». Ma proprio quella parte del pubblico e dell'opinione 'Che avrebbe tutte le ragioni politiche per voler dibattere la tragedia .di sinistra» della Cambogia. Il film è gradatamente arretrato nei territori naturali della opposizione culturale americana, il Greenwich Village e la zona intorno alia Columbia University. Le proiezioni assomigliano sempre di più ad assemblee o così almeno suggerisce la tipologia del pubblico. La novità è il completo silenzio. Una sòrta di meditazione collettiva sulla strage dei Khmer prende il posto della polemica e della condanna che invece gli autori del film si aspettavano. Molti senza dubbio sono turbati non tanto dalle sequenze del film (nonostante il terribile tema Killlng fields è pieno di rispetto e di pudore per le vittime del terribili eventi) quanto dal fatto che esistono solo personaggi veri, con il loro nome e la ripetizione esatta della loro storia, sia i giornalisti occidentali che i protagonisti cambogiani. Alcuni dei cambogiani vengono dal .campi» e interpretano le vicende che essi stessi hanno vissuto. In Killlng fields dunque c'è un eccesso di verità che a quanto pare disturba almeno quanto l'eccesso di finzione che ha sca¬ tenato le polemiche di Little drummer girl. Ma le due onde di irritazione pubblica si uniscono, credo, contro Silent night, deadly night (Notte di silenzio, notte di morte, ma la prima parte del titolo fa il verso al celebre canto natalizio tedesco). Il film non merita grande attenzione, ma la reazione è stata furente, si è trasformata in marce e dimostrazioni, e i proprietari di sale hanno dovuto cedere. Tranne che per alcuni spettacoli pornografici, non si ricorda una simile rivòlta di pubblico contro un film in America. La ragione è semplice eppure sono in molti a pensare che il modesto film su Babbo Natale assassino abbia pagato anche per film più importanti, piiiirritanti ma meno facilmente discutibili. Doublé body, l'ultimo e forse il più violento film di Brian De Palma, è certo uno di questi. Crime of passion di Ken Russell, è un altro: Ma, come abbiamo detto, soprattutto Drummer girl e Killlng fields con il loro teatro del complotto, della guerriglia e della rivoluzione delirante hanno scosso con troppa forza l'albero di una stagione americana pacifica-, ta. Il cinema tenta di strappare terreno alla televisione con argomenti controversi che non appartengono al piccolo schérmo. Il pubblico si divide fra il silenzio di chi ■vuole riflettere e l'opposizione molto forte di chi non vuole ascoltare. • Furio Colombo L'attrice Diane Keaton