A Torino 400 sindaci del mondo

A Torino 4QO sindaci del mondo A Torino 4QO sindaci del mondo All'Auditorium la fase finale del Congresso della Federazione delle città gemellate tenutosi a Montreal in settembre - Polemico intervento di Bressand ■ Oggi Mauroy neopresidente Oltre 400 tra sindaci e rappresentanti di altrettante città gemellate sono da ieri in assemblea a Torino (Auditorium Rai di via Rossini), per esprimere 11 loro voto su alcune questioni che riguardano la vita di organismi Internazionali (non politici) Impegnati sul fronte' della collaborazione reciproca e per rinnovare le cariche elettive della Federazione. E' l'appendice burocratica dell'Xl congresso che si è tenuto due mesi fa a Montreal. I delegati convenuti da ogni Continente sono chiamati a deliberare mutamenti statutari, a dire la loro sulla opportunità di costituire un comitato «misto» che coordini le istanze e 1 programmi di vari organismi affini. Sembrano atti puramente formali, méntre dalle righe delle relazioni emergono critiche e timori sul futuro della federazione e delle idealità che 1' hanno sorretta, In altre parole si teme che precise Ideologie possano Inquinare Istituti che sono rimasti al di sopra delle' parti A Indicare quali sono 1 possibili pericoli è stato uno del fondatori della Federazione mondiale delle città gemellate, Jean-Marie Bressand 11 quale nella sua «testimonianza» letta prima di annunciare l'abbandono della organizzazione ha ricordato che «si ha la sensazione come di una rete tesa dalle amministrazioni locali sulla federazione, una rete attraversata da forze politiche che rischiano di trascinarla in una serie di ambiguità e, in ogni caso, di intralciare la sua pratica dei principi di universalismo, di non allineamento, di indipendenza*. A sottolineare che una spaccatura c'è, una parte del presenti ha applaudito, un'altra è rimasta in silenzio. Bressand ha fatto leva sui principi che hanno informato il movimento di cooperazione tra città non solo lontane ma spesso di diversa connotazione politica ricordando che le «città unite portano un formidabile potenziale di libera-eione dell'uomo e delle comunità dalle infrastrutture*. Quindi rivolgendosi a Pierre Mauroy, sindaco di Lilla ed ex primo ministro francese, che oggi sarà nominato presidente della FmvJ, ha «g-4 giunto: «Lascio un movimento onesto, composto da gente onesta, un movimento che non abbassa il pluralismo al livello di piccoli arrangiamenti e a dosaggi politici*. Come risponderà l'assemblea? ■ Ieri hanno preso la parola Pierre Mauroy, Giulio Dolchi Vicepresidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta e presidente mondiale dele- gato all'organizzazione e alle finanze della federazione, TiernO Galvan, sindaco di Madrid. Al congressisti ha rivolto il benvenuto a Torino 11 sindaco Diego Novelli, che è pure presidente delegato per l'Europa occidentale delle Città Unite. Che l'appuntamento' non sia da sottovalutare lo dimostra la mobilitazione degli amministratori convenuti a Torino da ogni Paese. Ci sono sindaci delle città di Algeria, Andorra, Belgio, Bulgaria, Canada, Cecoslovacchia, Cipro, Congo, Costa d' Avorio, Francia (148 amministratori presenti, la delegazione più numerosa), Gabon, Cambia, Germania, Giordania, Grecia, Guinea, Italia, Jugoslavia, Libia, Mali, Marocco, Martinica, Perù, Polonia, Senegal, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria, Unione Sovietica, Stati Uniti (un solo rappresentante, J.C. Dubost di Arlington), Zaire. ' E'stato annunciato intanto che dal 10 al 26 giugno si terranno ad Echirolles, vicono a Grenoble, In Francia, le Olimpiadi della Pace.

Persone citate: Bressand, Diego Novelli, Dubost, Galvan, Giulio Dolchi, Marie Bressand, Mauroy, Pierre Mauroy