Israele, un governo in bilico di Giorgio Romano

un governo in Jj^l||i^)r| j»vi^cwi^eres(^8^tat!^gUfevquanto un governo in Il taglio dei bilanci ministeriali e il processo Sharon-Time stanno dividendo il Paese NOSTRO SERVIZIO / TEL AVIV ±- Nelle ultime settimane c'è stato uri aumento della tensione tra le1 due maggiori formazioni politiche al 'govèrno — il Maarach e il Likud — tanto da mettere in dubbio la possibilità di sopravvivenza per Una coalizióne ritenuta da molti innaturale fin dalla nascita, avvenuta due mesi è mezzo fa. a I due leader sono probabilmente 1 meno responsabili del deterioramento del rapporti;'perché hanno fatto il possibile per .appianare i contrasti, mà.gli attacchi del vicepremier David Levy, del Likud, e del ministro Mordechal Gur del Maarach, hanno costretto il capo del governo e il ministro degli Esteri a intervenire. In un Incontro avvenuto il 27 novembre e seguito da una colazione di pace, gli esponenti del due partiti hanno riconosciuto-che nella situazione attuale un governo di larghissima coalizione rappresenta la sola via possibile per affrontare ) problemi del Paese. Non si può ■dire che 11 gabinetto presieduto dai temporeggiatore Peres abbia finora ottenuto importanti risultati, ma ha affrontato la crisi economica e preso misure di emergènza tra cui il congelamento di prezzi, stipendi e tasse per tre mesi, che probabilmente nessuna coalizione ristretta avrebbe potuto varare. Anche il taglio nel bilanci del principali dicasteri discusso in questi giorni (sembra creare gravi problemi specialmente per la Difesa, l'Educazione e la Salute pubblica) ha qualche possibilità di essere approvato solo perché nessuno del grandi partiti è all'opposizione, cosa che ha reso meno difficile anche l'accordo tra governo, sindacati e padronato. Numerose le cause che rendono precaria l'esistenza del governo di unità nazionale, che alcuni critici chiamano di paralisi nazionale: scarsa compattezza in seno al Likud (le due grandi correnti, 'Herut e liberali, sono apparse vicine a una scissione); intemperanze di alcuni ministri; presenza di cinque ex generali nel governo (Rabln, Our, Barlev, Welzman e Sharon, 1 primi tre già capi di Stato Maggiore) che, piti o meno Intenzionalmente, continuano la contesa Iniziata negli ambienti militari con la guerra del Klppur, nel 1973. Elemento di tensione è anche 11 processo intentato da Sharon al settimanale americano Time, che non solo divide U gabinetto e il Paese ma ha fatto riaffiorare tutta la problematica della guerra nel Libano e sta trattendendo In America un ministro che occupa un posto particolarmente delicato, infine, la nomina del titolari del 'ministeri degli Interni e dei Culti — che Peres .ricopre ancora ad interim — è'tuttora oggetto di aspri contrasti. Questo, nel momento In cui 11 gabinetto deve affrontare le'trattative col Libano in vista del ritiro delle truppe, la ripresa del rapporti con l'Egitto è un approccio equanime alla questione di Taba. Occorre tener conto che quando c'è un governo di unità nazionale, per di piti numeroso come l'attuale che conta un quinto dei membri della Keneseth, l'Esecutivo assume In parte le funzioni del Parlamento, perché 11 compito dell'opposizione passa dalla Camera al Gabinetto rendendone più difficile l'attività. Ma proprio per questo, solo mostrando compattezza e rinunciando ai personalismi, al sospetti e all'uso politico dell'Indiscrezione, la coalizione potrà continuare la sua strada. Giorgio Romano

Persone citate: David Levy, Peres

Luoghi citati: Egitto, Libano, Tel Aviv