In Jugoslavia con la doppietta

In Jugoslavia con la doppietta In Jugoslavia con la doppietta CON 200 mila cacciatori «Indigeni», la Jugoslavia possiede solide tradizioni venatorie e attira i cacciatori un po' da tutta Europa. In Slovenia, Croazia. Montenegro, Serbia, Macedonia e Bosnia-Erzegovina si riversano annualmente circa 15 mila cacciatori italiani? Una delle mete preferite è la Vojvodina, che come il Kosovo è una «regione autonoma» della Serbia, con capoluogo Novi Sad. la sesta città della Repubblica federativa jugoslava. La fauna comprende circa 300 mila lepri. 200 mila starne, un enorme numero di fagiani, tortore, quaglie e anitre selvatiche. La Vojvodina è però anche il paradiso della caccia grossa, e in particolare del cervo, che ha il suo habitat nel bacino della Sava, sulle alture di Fruska Gora e in vari complessi venalori sulla destra del Danubio. In queste zone venne abbattuto l'esemplare di cervo che, avendo totalizzato 248,55 punti, ha detenuto lungamente il primato del trofei. Attualmente si calcola che sopravvivano in Vojvodina circa 4500 cervi. 11 limite di abbattimento annuo si aggira intorno al 750 capi. La regione conta Inoltre 25 mila caprioli (con abbattimento annuo di 2000 capi), 360 daini, 400 mufloni e circa 2800 cinghiali, per i quali il limite di abbattimento è sul migliaio all'anno. L'unica emozione che qui è negata ai cacciatori è quella dell'orso, presente invece in Croazia, in Bosnia-Erzegovina e nel Kosovo. Dall'Italia il modo più rapido per arrivare è l'aereo da Milano o da Roma per Belgrado: un volo di circa due ore, comprese le soste intermedie, nel primo caso a Zagabria e nel secondo a Spalato e Dubrovnik. Generalmente i cacciatori, che viaggiano magari con i cani al seguito, preferiscono percorrere in auto i circa 600 chilometri da Trieste a Novi Sad. L'itinerario, via Lubiana e Zagabria, è in gran parte autostradale. Ai permessi, all'assistenza e alla sistemazione sul posto provvedono alcune organizzazioni specializzate, come la Vojvodinatours (il numero telefonico di Novi Sad. chiamando dall'Italia, è (0038 - 21 615703) o la Quattro CerviLovotours (tel. 0038 - 21 622127). Alcuni esempi di prezzi: 310 mila lire per due giorni agli acquatici nel periodo 15 novembre- 28 febbraio; 396 mila lire per due giorni alle lepri, ai fagiani e alle starne fino al 15 dicembre; 160 mila lire fino al 28 febbraio per un giorno di caccia in palude agli uccelli acquatici. Per la caccia grossa le cifre evidentemente salgono e vanno concordale caso per caso, tenendo anche conto dei prezzi d'abbattimento per i singoli capi. Per la caccia al capriolo femmina, aperta fino al 31 gennaio, si pagano ad esempio 160 mila lire a capo, mentre l'eventuale noleggio di una carrozza con cavalli costa centomila lire al giorno c l'uso di un'auto fuoristrada 700 lire al chilometro. L'alloggio è previsto in case di caccia oppure in alberghi nelle località vicine. Ai permessi di caccia provvedono le organizzazioni turistiche. L'introduzione di armi personali è libera, con un limite doganale di 50 cartucce. Per il cane occorre un certificato internazionale di vaccinazione, quest'ultima da effettuare almeno 15 giorni prima della partenza. Per la pensione completa, qualora non prevista dal programma, calcolare 4045 mila lire al giorno. Polii cane, 5 inila lire. t. ni. Qualche malumore «ecologico» serpeggia anche in Jugoslavia, malgrado gli introiti in valuta pregiala che frutta l'industria delle doppiette. Le autorità Jugoslave pongono comunque grande cura nel ripopolamento, nel rispetto dei limiti di abbattimento e nella protezione totale accordata alle specie rare, come la lince e l'aquila coda bianca. C'è ovviamente da paga¬ re una tangente per ciascun trofeo di caccia grossa (nella vicina Bosnia-Erzegovina si arriva a sette milioni per l'abbattimento di un orso), ma in linea di massima le tariffe sono modiche, specie per la selvaggina minuta. La «Lovoturs» propone ad esèmpio due giorni alle lepri, al fagiani e alle starne per 38 mila lire, comprensive di vitto e alloggio. Incominciano a diffon¬ dersi anche le proposte di salari fotografici strizzando l'occhio a quan' ' approdano da queste parti attrai:.! sopratlu' lo dalla ma ■ già della natura danubiana, dalie icone dei monasteri, dai lolkloie e da una gastronomia saporita, che spazia Ira arròsti, stillati, salsicce, formaggi teneri, piccanti brodetti di pesce con paprica e dolci saporiti ai semi di papavero. Tarquinio Maiorino

Persone citate: Tarquinio Maiorino