I fisiologi spiegano il passaggio dal linguaggio parlato al canto

RISPONDE RISPONDE I fisiologi spiegano il passaggio dal linguaggio parlato al canto •Tuttosclenze» ha risposto negativamente a una mia domanda circa la conversione di energia In materia secondo Il principio di indeterminazione di Heisenberg. Su «I' Astronomia» però ho letto In un articolo di Davis: «La legge di conservazione dell' energia può venire sospesa per alcuni attimi, come si deduce dal famoso principio di indeterminazione di Heisenberg. Per esprimersi alla buona, questo principio dice che 1' energia può venire momentaneamente presa a prestito, a patto di una sua pronta restituzione». Come stanno le cose? Il fenomeno al quale allude il lettore dà luogo esclusivamente a particelle (materia) o a energia virtuali e ha quindi esclusivamente interesse teorico. Per il principio di indeterminazione, non si può stabilire simultaneamente e con esattezza arbitrarla la posizione e l'impulso di una particella. Il limite di esattezza è dato dalla costante di Planck. Si tratta dunque di un fenomeno squisitamente quantistico e che non può avere conseguenze pratiche né tanto meno applicative dal punto di vista della conversione di materia in energia. Mongoloidi Diagnosi prenatale ra d'aria cedevole qual è 1' apparato polmonare, gli accenti Intensivi che ne risultano sono sostanzialmente una serie di «crescendo» e di «diminuendo» più o meno evidenti a seconda che si tratti di intere frasi o di singole sillabe. Il canto pre-romantico, che cercava e trovava le proprie leggi espressive in quelle oratorie, usa un'accentuazione modellata su quella del discorso e, di conseguenza, emetteva' ogni nota di valore rinforzandola e subito diminuen- Mersenne, 1620 ' oscillazioni della corda vibrante progressivamente più ampie nella stessa direzione e, nel corso di un movimento di andata e ritorno, dava automaticamente un'intera -, messa di voce (piano-forte-piano). Nel corso del tempo, ..per adeguarsi eì gusto.che mutava in direzione .della «tenuta» di voce, si appiatti per dare suoni di intensità sempre più costante, fino a rovesciarsi, nella sua versione moderna che, curva quando è rilasciata, si raddrizza sotto tensione e dà suoni di intensità molto più costante. !, .11 passaggio dalla messa di voce al suono1 tenuto si accompagnò alla trasformazione di due altre importanti componenti dell' espressione museale: l'ineguaglianza e il vibrato. Mentre oggi è regola ferrea che una serie di note scritte con segni dello stesso valore debba essere eseguita nel modo più omogeneo possibile, in1 epoca rinascimentale e barocca la stessa serie veniva ravvivata da impulsi ottenuti eseguendo le note alternativamente una più lunga e l'altra più breve, cioè ineguali. A mano a mano- che queste due .componenti dell'interpretazione musicale — la modulazione IrjJ intensità (messa di voce) e!la modulazione In durata- (Ineguaglianza) — andavano in certo qual modo appiattendosi, prendeva rilievo un certo tipo di modulazione della frequenza:.'!) «vibrato». Si intende con questo termine la tipica oscillazione della voce cantata, che appare più evidehte nell' emissione delle note lunghe e che viene imitata anche dagli strumenti, Questa componènte tipicamente emozionale della voce, accentuata e generalizzata, è. oggi una .componente stabile del suono di tutti gli strumenti capaci di produrla, imprime, un carattere anche1 al timbro e distingue inequivocabilmente il suono, moderno. Viste in prospettiva pslcoacustlca, le tre modulazioni, in intensità, in durata e In frequenza, appaiono rispondere a lun'unfca esi¬ FINO a quasi tutta 1' epoca romantica si può dire che il repertorio musicale in uso fosse quello del trentennio in corso e da questo fatto conseguiva che il linguaggio compositivo e quello esecutivo si evolvessero di pari passo, con perfetta reciproca coerenza. Allo stesso modo si evolvevano le convenzioni di notazione e gli stessi segni musicali, conservati per comodità e tradizione, mutavano a poco a poco di significato, in modo analogo a quello dei segni alfabetici di lingue come il francese e l'inglese, che hanno una scrittura corrispondente alla pronuncia del secoli passati e poco coerente con quella attuale. Quando nelle sale da concerto si intraprese il recupero del repertorio antico senza preoccupazioni di ordine filologico, non si sospettò nemmeno questo fatto e apparve ovvio leggere le musiche antiche secondo le convenzioni moderne. Attuate con questi criteri, le esecuzioni risultano come sfocate, la loro comprensibilità è ridotta e ne deriva una noia all' ascolto dalla quale si salvano soltanto le composizioni più geniali, scritte in un linguaggio musicale cosi poco vincolato alle convenzioni del momento da poter subire più o meno impunemente l'oltraggio di Interpretazioni antistoriche. Alcune delle convenzioni citate sono di ordine squisitamente musicale. Altre, Invece, per quanto al primo approccio appaiano come fenomeni di ordine strettamente culturale, trovano in realtà la loro spiegazione nelle leggi fisiologiche della comunicazione e della percezione. Una delle più importanti convenzioni espressive moderne è la «tenuta» di voce, che si oppone all'antica «messa» di voce. E' più facile spiegarsi partendo da quest'ultima. L'accentuazione della parola è legata al meccanismi fisiologici che la producono e, poiché essi hanno come motore muscoli la cui entrata in azione è piuttosto lenta e che agiscono su una came¬ genza: quella di mettere in evidenza gli elementi interessanti del discorso, lottando contro quella legge generale della percezione per la quale, al prolungarsi nel tempo dell'azione di uno stimolo di intensità costante (per esempio il contatto degli abiti col nostro corpo), il livello di percezione tende a ridursi per assuefazione. Rinforzare e diminuire una nota, aumentarne la durata, allontanarsene e ritornarvi ripetutamente come nel vibrato equivale a richiamarvi l'attenzione dell'orecchio. Ogni anno in Italia nascono centomila bambini da madri che hanno più di 35 anni. Per questi bambini il rischio di avere malformazioni cromosomiche, come quella che provoca il mongoloidismo, è molto più alto. Basti considerare che solo uno su duemila bambini che nascono da madri di 20 anni è mongoloide, mentre se la madre ha 35 anni la proporzione sale a uno su 300, se ne ha 39 a uno su 100 e se ne ha 45 a uno su 15. Questi dati sono stati forniti nel corso della presentazione della campagna di sensibilizzazione sulla diagnosi prenatale che l'« Associazione italiana educazione contraccettiva sessuale» (Aiecs) ha lanciato a Milano. E' infatti possibile stabilire con certezza l'esistenza di malformazioni cromosomiche nel feto attraverso un esame cui la madre deve sottoporsi rigorosamente alla diciassettesima settimana di gravidanza. Avviene con la amnlocentesi: l'esame di un campione del liquido amniotico, quello in cui è Immerso il feto nell'utero, prelevato alla madre con una siringa. è quello della somiglianza fisica: la controfigura deve essere bassa e con I capelli neri e tra i 150 ci sono: a) tanti bassi con I capelli rossi quanti alti biondi; b) gli alti con i capelli rossi sono i 4/9 dei bassi biondi; c) la metà hanno I capelli neri; di 90 sono bassi. I sei gruppi (alti e bassi con I capelli rossi, neri e biondi) sono stati disposti in fila per tre e I componenti di ciascun gruppo sono risultati allineati senza resti. Quanti sono I bassi con ^Tutttw (&ienzel)

Persone citate: Heisenberg, Mersenne, Planck

Luoghi citati: Italia, Milano