Chi paga il conto della ricerca medica americana

Chi paga il conto della ricerca medica americana Chi paga il conto della ricerca medica americana terzo, ricerca clinica. Questi tre ingredienti ritenuti inseparabili e complementari hanno formato, sin dalla nascita delle prime scuole mediche moderne rinascimentali, e forse anche prima di queste, l'essenza della medicina universitaria. Negli Anni 80 e 701 grandi dipartimenti clinici statunitensi hanno potuto mantenere un alto livello di ricerca arruolando numerosi ricercatori sia di base (non comune in Europa) sia clinici. I loro stipendi venivano pagati in parte o totalmente dal maggiore fo CfittimatìQ M SU fumana animali si difendono con MEDICINA: La ricerca medica negli Stati Uniti a caccia di fondi, di Ezio Giacobini, dell'Università del Sud Illinois / ASTRONOMIA: L'incubatrice delle galassie, di B. E. j pagei dell'Osservatorio di Greenwich / INFORMATICA: Sapete programmare un computer?, di Elvezio Petrozzi, presidente dell'Associazione giochi intelligenti il veleno, di Giusto Benedetti, direttore dello Zoo di Torino / ECOLOGIA: Un appello per le piante minacciate, di Gianfranco Bologna, vicesegretario nazionale del(Wwf istituto di ricerca federale, cioè l'Nih (National Instltute of Health). Fino al 1966, oltre metà dei finanziamenti delle Facoltà Mediche americane proveniva infatti da questi fondi, sotto forma di sovvenzioni, borse di studio a tutti i livelli (dai laureandi ai professori) e contratti. Una parte considerevole di questi fondi veniva impiegata per la ricerca cllnica e. di base mentre una parte minore era usata per l'insegnamento. Durante 11 periodo di espansione negli Anni 70, tali sovvenzioni erano addirittura diretta¬ mente legate al numero di studenti di medicina ammessi. Ovviamente quest' ultimo presupposto è cessato. Il flusso regolare di tali fondi mantenne un alto livello di Insegnamento con una relazione ottimale tra numero di pazienti, numero di studenti ammessi ai corsi e numero di docenti, ed un ritmo di ricerca molto attivo. Con gli Anni 70, questi fondi sono stati decurtati e il finanziamento della ricerca non ha più mantenuto l'incremento iniziale. Si è passati cosi alla seconda fase, in cui per rispondere ricane. Contemporaneamente le sovvenzioni statali sono diminuite dal 63 al 28 per cento. Ovviamente, le cliniche universitarie sono state costrette ad aumentare 1 prezzi più degli ospedali non-universitari, essendo gravate da spese supplementari per assistenti, personale tecnico, laboratori e apparecchiature più avanzate. Questo nuovo tipo di finanziamento è riuscito a tamponare le spese più urgenti ma si è dimostrato insufficiente ad assicurare un finanziamento regolare della didattica e della ricerca. alla mancanza relativa di mezzi si,è affermato sempre di più U «principio del profitto» delle cllniche, sotto forma di cure prestate al pazienti. Con questi introiti, le cliniche universitarie avrebbero dovuto far fronte sia alle spese della didattica sia in parte a quelle della ricerca. Oli introiti delle cliniche universitarie passarono cosi dal modesti 49 milioni di dollari del 1966 a oltre 2 miliardi di dollari del 1982. Questa cifra corrisponde oggi a più del 30 per cento del finanziamento totale delle facoltà mediche ame¬ Stiamo cosi entrando in quello che viene qui definito 11 terzo periodo, detto «1' era del complesso medicoindustriale». Le spese dell'' insegnamento non sono plùj-lconosciute dall'Nih, 11 finanziamento totale della ricerca si è rallentato, le società di assicurazione private e le assicurazioni statali (limitate in Usa agli anziani e ai molto indigenti) si rifiutano di pagare ogni costo che non sia direttamente giustificato dalla cura. Chi pagherà In futuro la spesa della didattica e della ricerca medica? Si affaccia¬ chiatrico universitario e un'altra sta offrendo, senza successo finora, la costruzione di una nuova clinica neuropsichiatrica. Il personale clinico universitario, prima impegnato essenzialmente nell'insegnamento e nella ricerca, viene ora incoraggiato, se non costretto, dalle amministrazioni ospedaliere a •produrre di più», cioè a visitare più pazienti (specie 1 più abbienti), fare più esami e a reclutare pazienti più aggressivamente In piena concorrenza con le cliniche private. Il risultato già visibile è la diminuita disponibilità dei clinici per l'insegnaEzio Giacobini Continua a pagina II In prima colonna no soluzioni non molto allettanti per il domani dell' Università come organo indipendente di cultura e ricerca. Le nuove grandi società private sorte nel campo sanitario, veri giganti industriali, nati negli ultimi 5 anni, cercano rapidamente di colmare 11 vuoto economico. Olà tre Facoltà .di Medicina hanno interamente affidato le proprie cllniche a società private. Una quarta è gestita in comune ed una quinta è in costruzione a Chicago. Una delle maggiori compagnie private sta costruendo un ospedale psi¬

Persone citate: Durante, Ezio Giacobini, Giacobini, Gianfranco Bologna, Giusto Benedetti, Petrozzi

Luoghi citati: Chicago, Europa, Greenwich, Illinois, Stati Uniti, Torino, Usa