Sanguineti poeta «in odio alla poesia»

Un «Autoritratto con parole» alle conferenze dell'Ari Un «Autoritratto con parole» alle conferenze dell'Ari Sanguineti, poeta «in odio alla poesia» Meridiani un milione con Borges TORINO — .L'autobiografia è un genere che non amo». Edoardo Sanguineti ha iniziato ieri il suo viaggio per l'Italia, organizzato dall'Associazione Culturale Italiana, portandosi nella valigia il suo -Autoritratto con parole-, fatto di poesie edite e inedite. «Lo so benissimo — osserva — che la poesia quando dice io, e si nasconde dietro 11 trucco della prima persona, finisce per suggerire In chi ascolta o legge l'impressione autobiografica. Io ho voluto fare attraverso una scrittura più o meno impersonale un autoritratto nella stessa mi¬ nuo. Io propongo dei materiali, sta a chi ascolta comporre poi un identikit finale, probabile... Dopo il convegno a Palermo su -Il senso della letteratwa- Edoardo Sanguineti è stato attaccato — lo ha fatto anche Giuseppe Conte sul numero scorso di «Tuttolibrl. —, per queir ottica sperimentale che muove la sua poetica. Sanguineti la ribadisce: .Oggi — dice — vedo come compito della letteratura un lavoro di sabotaggio contro le istituzioni letterarie in quanto tali. Per deprimere l'aspetto letterario direi che lo mi sono mosso in odio alla letteratura. sura In cui lo fa un autore che scrive un testo di economia». Attraversando i versi di Laborintus, Opus metrlcum, Trlperuno, Wirrwarr, Postkarten, Sanguineti finirà per ridisegnare, serata dopo serata, più di un autoritratto, secondo la -capricciositàdei momento. «Leggo cose Inedite, testi pubblicati che serviranno a spiegare le rughe sul volto. Sento con imbarazzo — dice — il lavoro di autoselezione. Non ci sono testi "cardine" ' a cui sono legato, la mia preferenza è mutata col tempo, penso alle mie poesie come un libro conti¬ alla poesia. E' un paradosso, ma non si può non sostenerlo se si è contro la nozione corrente di letteratura e poesia. E lo dico in modo cosi duro perché c'è nuovamente dominante il sentimento per le belle lettere, e la figura del poeta è tornata ad essere una "figura separata" per natura e per magia, non per lavoro e applicazione». In questi anni si è a lun-, go dibattuto il problema della poesia in pubblico, la capacità, a differenza di 7>iùdelli americani e inglesi, della poesia italiana di reggere il palcoscenico. Sanguineti come reagisce? .Non mi dispiace leggere i»»%»wj»Campagna abbonamenti 1985i«« MILANO — La collana -I meridiani- della Mondadori festeggia il milione di copie stampate. E' questo il traguardo rggiunto con l'uscita degli ultimi due titoli, .Tutte le poesie- di Montale e -Tutte le opere- di Borges. Per l'occasione la Mondadori ha organizzato un dibattito su -L'editoria dei "Classici" nel mondo-, che si svolgerà giovedì 29 novembre alla Sala delle Colonne della Villa Comunale (via Palestro 16). Ci sarà una relazione introduttiva di Carlo Bo, seguiranno gli interventi dei responsabili di alcune importanti collane di classici straniere (americane, spagnole e tedesche) e di Luciano De Maria per i -Meridiani-. in pubblico per due ragioni — risponde —. Ho sempre considerato Importante la percezione acustica del testi. Una poesia va messa in atto come una partitura. Non è importante che l'autore legga' bene o male, in questo caso non deve essere un attore. E poi l'ascoltare 1 testi letti dall'autore dà modo di afferrare 11 valore documentarlo dell'interpretazione, di cogliere tutti quel segni che non si possono mettere nel testo. Attraverso la lettura l'autore dà un "valore critico" ai testi».

Luoghi citati: Italia, Milano, Palermo, Torino