«Parole in piazza»

«Parole in piazza» «Parole in piazza» Sentiamo un altro degli autori citati, Luciano Satta, che tiene una rubrica su La Nazione. Quale può essere secondo lei il segreto del successo del Marchi? «Il segreto è di comunicare anche la più arcigna delle regole sparandoci una battu-, ta sopra, come fece Pausini, come faceva Pestelli, come ha fatto Fochi. Cosi fa Marchi e cosi cerco di fare atich'io». Ci rivolgiamo infine a Tristano Bolclli, che è autore di uno fra i libri appena citati, Parole in piassa. Qui troviamo raccolti gli articoli che Bolclli scrive regolarmente per La Stampa. A differenza di qualcuno fra gli autori citati, Bolclli è un linguista di professione, docente di glottologia all' Università di Pisa. Gli chiediamo: non c'è qualche rischio nel dare tanto spazio, in questioni di lingua, a persone non addette ai lavori? «Succede a volte che i non-specialisti debbano prendere il posto degli specialisti, se gli specialisti 7ion sanno parlare a un pubblico vasto. C'è il rischio che così si sottovalutalo i contributi degli specialisti. E c'è il rischio di veder prendere delle cantonate. Fu il caso del Pausini, che prese le sue. Ma son rischi da correre, quando il pubblico vasto è stanco di discorsi troppo tecnici. Per quel che riguarda la scuola, il ritorno a certe rlpartisioni tradisionali è probabilmente necessario. Deve essere questo il inerito di alcuni tra t libri die hanno successo oggi, o che hanno avuto successo in anni recenti». Giampaolo Dossena te frizioni vi sono — rileva De Mauro —. Ma è questa gran richiesta di sapere specialistico da parte della nostra società che non vedo. Le condizioni culturali di massa nel nostro Paese, rispetto a Paesi di pari volume produttivo, sono catastrofiche. Tutti gli indici di organizzazione culturale — biblioteche, vendita di libri, ecc. — sono bassissimi. Detto questo, io che faccio il linguista, non vado a guardare l'enciclopedia per quanto riguarda la mia materia. Mentre la consulto, e la considero il primo referente, se voglio sapere qualcosa sulla storia dell' arte 0 la biologia». E rispetto al processo di interaslone fra le due culture, come si colloca un' enciclopedia? «Dipende da come è fatta — osserva Magris —, Rinviando da una voce all'altra, può essere lo strumento che permette di stabilire correlazioni, di sanare il gap che ci separa dall'una 0 dall'altra cultura, di far capire a un non specialista la complessa rete che collega i diversi momenti di una realtà. Un'enciclopedia è anche 11 sostegno che ci evita di dimenticare alcune nozioni basilari, quel puntelli di cui non si può fare a meno e senza i quali poi non si sa più se Praga si trova a Est 0 a Ovest di Vienna. Bisogna saper girare per Roma e non solo sapere chi l'ha fondata».

Persone citate: De Mauro, Fochi, Giampaolo Dossena, Luciano Satta, Magris, Pausini, Pestelli, Tristano Bolclli

Luoghi citati: Praga, Roma, Vienna