Dalla zucca dì Halloween escono streghe diavoli e folletti di Oreste Del Buono

Tanti baci Tanti baci Dalla zucca dì Halloween escono streghe, diavoli e folletti . T A notte di Halloween», dice << | jiì titolo dell'antologia a cura di Carol-Lynn Rossel Waugh, Martin Harry Oreenberg e Isaac Asimov che gli Editori Riuniti hanno appena mandato in libreria in tempo per festeggiare la suddetta notte che, per la' precisione, è la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre. A mio modo, la festeggio anch'Io, scrivendo questo articoletto. Per essere in regola e non attirarmi dispetto, avevo preparato i dolcetti da regalare al ragazzini, se fossero arrivati a bussare con le loro zucche deliberatamente minacciose e le loro richieste esplicitamente ricattatorie: •Trick or Treat?». Regalo o dispetto? Ma, per quanto dagli Stati Uniti si importi quasi tutto, l'usanza della festa di Halloween non è ancora in corso. Cosi, i dolcetti, ho finito per mangiarmeli io, e, al massimo, quel che posso fare, è scrivervi di Halloween. Ho l'impressione che, a eccezione del lettori di Linus, pochi sappiamo dalle nostre parti, qualcosa su Halloween. I lettori di Linus, Invece, sanno tutto o quasi, perché addirittura con il primo numero della rivista nell'aprile 1965 ricevettero le relative informazioni Non mi resta che riportare una nota in merito di Bmno Cavallone che parlando della striscia di Charles M. Schulz «Peanuts» (ospitante insieme con Charile Brown e gli altri, Linus, il personaggetto fantastico che ha fornito il nome alla rivista) specificava: 'Halloween: da All-Hallow-Even, sera o vigilia di Tutti i Santi, e cioè l'ultima sera di ottobre. Ma per il calendario e la mitologia celtica era la notte delle streghe, e a ciò risale la consuetudine dei bambini americani di mascherarsi in tale occasione da streghe, diavoli, fantasmi, gnomi, folletti, ecc., e di andare per le case minacciando il malocchio a chi non li placherà con offerte di frutta, dolciumi o anche denaro. Elemento tipico dell'Halloween e dei suoi travestimenti è una zucca (pumpkinj svuotata della polpa e ridotta a sembianze antropomorfiche mediante opportuni tagli raffiguranti gli occhi, il naso, la bocca. Il pumpkin cosi adattato viene usato poi come maschera, oppure, sistemandovi dentro una candela, come lanterna grottesca. Da questa personificazione sabbatica ha origine il culto del Great Pumpkin (rrod.. Grande Cocomero, per conservare il genere maschile), i cui fedeli — cioè principalmente Linus — ritengono che scenda nella notte di Halloìoeen recando doni ai bambini più meritevoli...: Linus, che è l'intellettuale tra i «Peanuts», quello che vive maggiormente di fantasia, aspetta sempre la visitazione del Grande Cocomero, ma viene puntualmente frustrato. Figurarsi, il goffo Charlie Brown, quando prova ad aderire al culto praticato da Linus. Ma lasciamo stare i fumetti e occupiamoci di tutte le attese del Grande Cocomero celebrate dagli intellettuali, dagli scrittori, dal raccontastorie, di cui Carol-Lynn Rossel Waugh, Martin Harry Oreenberg e Isaac Asimov raccolgono in La notte di Halloween (240 pagine 16.000 lire), tredici racconti. Se con 11 Grande Cocomero vogliamo intendere la poesia, l'arte, la verità, penso sia meglio esser chiari, e dircelo francamente: almeno secondo me, le attese di Isaac Asimov, che nell' antologia esibisce anche un suo racconto, di William Bankier, di Anthony Boucher, di Ray Bradbury, di Robert Grant; di Edward D. Hoch, di Talmage Powell, di Ellery Queen, di Al Sarrantonlo, di Lewis Shlner, di Edlt Wharton, di Gahan Wilson e di Robert F. Young. finiscono frustrate come quella di Linus. La notte di Halloween pare aver costituito il mero pretesto per scriver storielle gialle, in cui l'atmosfera della vigilia di Ognissanti Intensifica la tensione già presente nella narrazione, per scriver storielle fantastiche, imperniate sugli spiriti maligni inseparabili dalla festività, per scriver storielle orroriflche vagamente ispirate all'effluvio di male che per programma sarebbe In giro la sera del 31 ottobre. (Cosi Isaac Asimov fa morire un ladro mormorando: «Halloween», semplicemente per indicare che la refurtiva è nascosta nella stanza n. 3110 ovvero 31 ottobre vale a dire Halloveen. Cosi Edith Wharton evoca in occasione di Halloween una casa dèi male e una misteriosa visitatrice che potrebbe anche essere una medium delle forze del >T» medesimo o una strega ufficiale. Cosi Ray Bradbury fa concepire nella ricorrenza di Halloween uno spaventoso e morboso delitto a un uomo che si suppone odiato e vilipeso dalla moglie e dalla figlia). Naturalmente, chi è bravo a scrivere emerge anche quando scrive senza partecipare troppo al tema, ma Isaac Asimov è più suggestivo nell'Introduzione In cui nozionisticamente cerca di spiegar meglio che cosa sta Halloween, quel che significhi 11 recupero di un rito pagano da parte della religione cristiana. •Durante e dopo l'epoca romana, il Cristianesimo — che iniziò come una setta israelitica e trasse dal pensiero ebraico molte nozioni riguardo a Dio, a Satana e ai rispettivi eserciti di spiriti — conquistò lentamente prima l'Impero, poi il resto dell'Europa. In questo processo venne a contatto con gli dèi pagani, i quali, naturalmente, potevano essere considerati soltanto spiriti maligni che, guidati da Satana, si mascheravano da divinità per indurre i loro seguaci al male. Nell' Europa celtica, in particolare nelle isole britanniche, l'anno cominciave il V novembre. Con il raccolto al sicuro e il cibo per l'inverno assicurato, gli uomini potevano rilassarsi e divertirsi. Quindi ringraziavano i loro dèi che in quel giorno sciamavano sulla terra non meno felici dei semplici mortali. Per i cristiani, i celti evocavano in tal modo i cattivi spiriti, ma era difficile opporsi a una festività tanto gioiosa. Quindi la Chiesa se ne impadroni e la chiamò Ognissanti, il giorno di tutte le anime sante invece che di tutti gli spiriti maligni. Ciò nondimeno una parte della popolazione non dimenticò gli allegri riti celtici, che sopravvivono dopo circa quindici secoli nella tradizione infantile del ' "regalo o dispetto", oltre che nelle leggende riguardanti le streghe, i folletti e gli altri spiriti maligni, ' che rappresentano la visione cristiana delle divinità celtiche Una festa, si dunque, ma con pentimento, con un brivido di paura dentro. Ahimé, sento bussare. E' quasi l'alba del 1° novembre, ma non ancora. Sarà un ragazzino con la zucca in testa, e lo mi sono mangiato tutti i dolcetti Ah, uomo di poca fede. Ora che cosa faccio? Basteranno gli spiccioli? Oreste del Buono

Luoghi citati: Europa, Stati Uniti