Gli autonomisti della Valle d'Aosta adesso vogliono uno Stato-Regione

Gli autonomisti della Valle d'Aosta adesso vogliono uno Stato-Regione Gli autonomisti della Valle d'Aosta adesso vogliono uno Stato-Regione «Il nostro popolo ha maturato e conserva un carattere nazionale sufficientemente accentuato per legittimare il suo diritto a disporne liberamente» - Denunciate «limitazioni sulle competenze legislative e amministrative» dello statuto speciale del 1948 AOSTA — Le cronache della prima guerra mondiale raccontano che nelle trincee del Carso un alpino di un piccolo paese della Valle d'Aosta si esprimeva con superiori e commilitoni solo in lingua francese. Un giorno 11 comandante gli chiese se lui, stellette e fiamme verdi sulla divisa, fosse italiano o francese. La risposta fu secca: 'Sono valdostano-, un valdostano che si batteva per la bandiera d'Italia. L'episodio ci riporta al comportamento di tanti valdostani che oggi si identificano nella Repubblica italiana, con un «distinguo» per l'autonomia della loro regione. Il dire, come è stato detto, da esponenti dell'Union Valdotaine (il movimento che si ispira ai concetti autonomistici della «Jeune Vallèe d'Aoste* sorto nella clandestinità durante il fascismo) che siedono sui banchi del Consiglio della Valle *non mi considero italiano, sono valdostononon dovrebbe intendersi dunque come oltraggio alla Repubblica e alla Costituzione. Arturo Graf scriveva che si può -essere buoni italiani «storico e moral parlando francese e pessimi italiani parlando italiano*. D' altra parte la medaglia d'oro di cui si fregia la bandiera del battaglione .Aosta» è stata guadagnata sul campo da alpini che parlavano francese. Ora l'Union Valdotaine ha in programma da giovedì 22 a domenica 25 novembre a Saint Vincent il suo congresso nazionale, al quale sono invitati esponenti delle minoranze etniche e linguistiche italiane e straniere, cioè i membri dell'Ufficio delle comunità etniche dello Stato italiano e quelli dell'Alleanza libera europea. E' certa l'adesione di occitani, Movimento del Friuli, Unione slovena, Partito sardo d'azione, ladini, catalani, greci, albanesi, croati, sudtirolesi, fiamminghi e valloni, Partito nazionalista scozzese e gallese; poi i baschi, i frisoni, l'Unione del popolo còrso, il partito della Bretagna libera, movimenti della Savoia e del popolo romando e ancora una delegazione del Quebec. Un congresso che si annuncia polemico nei confronti del centralismo statale. Le tesi dell'Union Valdotaine sono e» dell'Italia? in questi giorni punto di discussione nelle sezioni del movimento autonomista. L' Union Valdotaine afferma di considerare la nazione come «comunità umana, dotata di caratteri comuni, che afferma la sua volontà di l'ivere e organizzarsi autonomamente*. sicché il popolo valdostano ha maturato e conserva ancora un 'Carattere nazionale sufficientemente accentuato per legittimare il suo diritto di disporre Uberamente*. Cosi la Valle d'Aosta, come il Sud-Tirolo e la Sardegna hanno il diritto di «negoziare, in virtù del loro carattere nazionale, un trattamento diverso, o seconda delle loro posizioni costituzionali, dentro o fuori del sistema giuridico italiano». Oli autonomisti aggiungono poi che *parlare di indipendenza, in una visione realista del problemi politici attuali, vuol dire rivendicare la possibilità di gestire liberamente le risorse materiali e spirituali*, riservando ai valdostani -il diritto di dire l'ultima parola nel vari settori di l'Ita regionale*. Sull'autonomia concessa Sul Lungoadige alla Valle d'Aosta con statuto speciale del 1948 vengono denunciate -numerose limitazioni sulle competenze legislative e amministrative.. poi >lo stato di dipendenza e l'incertezza finanziarla in cui ci troviamo nonostante il riparto fiscale del 1980 falla Regione i nove decimi dei tributi statali, aliquota ridotta ora a 7 decimi, ndr) e l'impossibilità di stabilire relazioni permanenti sul piano internazionale ci impediscono di realizzare una politica economica c culturale autonoma in rapporto al volere delle autorità romane-. Con molta chiarezza si afferma poi che un'autonomia integrale consentirebbe 1' esercizio del potere da parie del popolo valdostano, provocando *la creazione di una Regione-Stato che potrebbe rinegoziare con lo Stato italiano rapporti di collaborazione sul piano di uguaglianza giuridica e non nell'ottica della dipendenza formale e sostanziale come avviene attualmente*. Nello Statuto dell'Union Valdotaine si afferma che il movimento autonomista valdostano si 'impegna a realizzare la sovranità politica della Valle d'Aosta secondo i metodi democratici onde soddisfare le istanze del popolo all' autogoverno nel quadro dell' Europa unita dei popoli... Tra gli altri documenti che saranno posti in discussione al Congresso un capitolo a se è dedicato alla cultura. Ri chiamandosi poi ai privilegi concessi dalle franchige ai tempi del Ducato d'Aosta si ricorda come all'epoca iu possibile costituire «uno Stato in seno agli Stati di Savoja*. Si aggiunge che questa autonomia contribuì a dare -personalità e individualità alla nostra regione* e soprattutto a «far prendere coscienza al popolo valdostano*. Si riconosce allo Stato italiano, il merito di non aver mai rifiutato ai valdostani progresso economico e servizi sociali.' circostanze considerate utili sotto il profilo « vegetativodella gente della Vallèe, mentre si considera deleterio sotto il profilo culturale il comportamento di uno Stato centralizzatore. -L'annien ta men to della nostra cultura — si afferma — fa sì che l'Union Valdotaine non divenga più un mezzo di potere, ma uno strumento di potere-. Giuseppe Lucca

Persone citate: Arturo Graf, Savoja