C'è allarme per il Bettega calciatore

I medici dell'ospedale di Novara hanno «vietato» il facile ottimismo sulla ripresa completa I medici dell'ospedale di Novara hanno «vietato» il facile ottimismo sulla ripresa completa C'è allarme per il Bettega calciatore Rinviata la visita di Bearzot e dei giocatori - Perdura lo stato confusionale, continuano i dolori alla testa e al petto - Il futuro canadese ribadito dalla moglie e dal vicepresidente del Blizzard: «Pronto per lui anche un posto da dirigente» dal nostro Inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO NOVARA — Ci sono due Roberto Bettega. Il Bettega che fa il padre di famiglia, V uomo d'affari, con tanto di giudiziosi capelli bianchi, si sta regolarmente rimettendo dal bruttissimo incidente d' auto patito giovedì scorso sull'autostrada Milano-Torino (confermata la dinamica: malore, sbandamento, guardrail, fuoruscita dall'auto). La prognosi all'Ospedale Maggiore di Novara, reparto neurochirurgico, è stata dilatata di altre 36 ore però non c'è assolutamente pericolo di vita: i forti disturbi (cefalea, dolori intercostali) sono fisiologici, la ripresa sarà lenta ma progressiva. Il Bettega che faceva e vorrebbe fare ancora il calciatore è invece alle prese con la frattura dell'osso occipitale, quella di alcune costole, un versamento pleurico: e anclie se non importa che si tratti del polmone a suo tempo (1972) fattosi caverna, perché in questi casi si ripar¬ te da zero dopo la cicatrizzazione, il malanno è serio in assoluto, non relativamente al malanno che fu. Questo secondo Roberto Bettega non sarà in campo fra un mese e forse neppure fra due e forse mai più, bisogna pure scriverlo. Il grande giocatore, il grande personaggio che ha costruito la propria fortuna, diciamo pure la propria gloria, combattendo sempre, sudandosi tutto, meritandosi più ancora di quel die ha avuto, sormontando un gravissimo fatto tubercolare, un terribile incidente di gioco al ginocchio, e altre «cosucce-, fra cui un incidente d' auto a Ptnerolo e un intervento chirurgico per una moneta inghiottita, il grande uomo-Bettega, insomma, sta combattendo una battaglia che a trentaquattro anni potrebbe anche venir perduta, con tutti gli onori. Ieri il medico direttamente curante, il dr. Regalla, prima ha temperato l'ottimismo prematuramente nato intorno al campione, poi ha prov¬ veduto a ricreare intorno a Bettega la tranquillità piena. Sabato troppe visite, troppi saluti, troppa voglia di parlare, e ieri un senso enorme di affaticamento. Il tutto con ancora perdurante lo stato confusionale. Da ieri con Bettega sta soltanto la moglie Emanuela, il malato è off-limits anche per padre, madre, fratello, amici stretti. «Se viene Bearzot a salutarlo — ci ha detto Regalia — al massimo lo lascio stare sulla porta, a guardarlo». Bearzot sapeva del nuot'o allarme, ha rinviato la vìsita. Non sono passati a Novara, per la stessa ragione, neppure i giocatori azzurri della Juventus, sbarcati a Linate da Losanna. Roberto Bettega dice alla moglie frasi sconnesse, non ricorda nulla, non sa dove st trova. Si alimenta con pochi cucchiai di minestrina, soffre, dorme a rate. Insomma, è un inalato, un ferito vero. E' arrivato ieri a Novara anche Sirio Tonelli, l'italoamerlcano vicepresidente del Toronto Blizzard, la squadra canadese di Bettega. Ha potuto vedere Roberto, niente più. E'parso preoccupato: da amico, prima che da dirigente. «K un nostro plocatore, rimane un nostro giocatore. Lo aspettiamo in Canada, se non potrà giocare a calcio farà il dirigente, animerà trasmissioni televisi"c. ■? pronto per lui anche il po j di vicepresidente della Lega nordamericana; E' un grande personaggio, ci servirà sinipre». La signora Emanuela Bettega ha detto: «Appena Roberto si ristabilisce, torniamo in Canada, questo è fuori discussione». Con il Blizzard, Bettega è legato per due anni ancora. Cadono le ipotesi di sistemazione italiana: «C'era anche In Uzza il Milan, oltre che l'Udinese, almeno agli Inizi delle trattative — ha rivelato Tonelli — e a noi andava bene che Roberto si tonificasse con attività agonistica vera, piena, per un po' di mesi. Ma adesso pensiamo soltanto alla sua guarigione e al suo ritorno fra di noi». Ha anche detto che assicurativa¬ mente il calciatore è più che coverto. Così ieri la vicenda di Bettega. Nessuna marcia indietro \ dei medici (oggi fra l'altro ar- j riva il professor Oeuna, un ' luminare, ci sarà una nuova visita, importantissima). Ma nessuna loro voglia di procedere sul sentiero dello «spietato- ottimismo, per rispedire in campo, a parole, un Bettega dimezzato. Ieri intorno al giocatore è stato alzato un muro difensivo. I fotografi sono stati autorizzati a un ra- \ pido flash, attraverso uno spiraglio della porta. La mo- ; glie ha detto qualche parola, informando sui problemi più \ che sui progressi. Nessun allarmismo, ripetiamo, ma è stata chiesta e ottenuta la calma intorno ad un compione che ha sempre combattuto da solo, senza chiedere comprensione neppure per i tempi duri della ripresa, della riac- \ quislztone piena di se stesso. E che ora ha bisogno di tranqulllità più che di frasi fatte e fioriture ài troppa gente intorno al capezzale.

Luoghi citati: Canada, Losanna, Milano, Novara, Torino