Palermo sotto choc per Ciancimino De Mita corre a «pacificare» la de

L'ex sindaco è da ieri rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia L'ex sindaco è da ieri rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia Palermo setto choc per Ciancimino De Mita corre a «pacificare» la de La città sta attraversando uno dei suoi momenti più difficili: il Consiglio comunale si è autosciolto e alla Regione c'è vento di crisi, mentre nell'isola ci sono 350 mila disoccupati - Domani i potenti cugini Salvo davanti ai giudici della sezione antimafia PALERMO — L'arresto di Vito Ciancimino nel suo attico panoramico di via Selliti; l'arrivo oggi di Ciriaco De Mita per mettere ordine in casa de; la crisi in Regione e 10 scioglimento anticipato del Consiglio comunale; i potenti ex esattori comunali Nino ed Ignazio Salvo domani davanti ai giudici della sezione misure di prevenzione, mentre si preparano 1 .processemi» a più di 600 mafiosi e proseguono le indagini per catturare numerosi latitanti, tra i quali alcuni insospettabili come il principe Alessandro Vanni Calvello, terzogenito dei principi San Vincenzo, che quattro anni fa, nel loro favoloso palazzo seicentesco nel cuore di Palermo ospitarono nientemeno che la regina Elisabetta ed 11 duca di Edimburgo. La foto di Vito Ciancimino, 11 potente ex sindaco, stravolto, incapace di sorreggersi e trattenuto da due agenti (senza manette perché s'è sentito male, In passato ha avuto due Infarti, non certo per un trattamento di favore come hanno precisato gli inquirenti), ha provocato un vero choc a Palermo. Un'altra settimana di tensione dunque in Sicilia da dove, come diceva sere fa uno speaker del Tgl, •purtroppo giungono quasi sempre brutte notizie.. Ancora avvenimenti di cronaca nera e giudiziaria ed ancora resoconti delle cronache politiche invece predominano, pesano come una cappa opprimente sulla quotidianità della vita dei siciliani condizionata dall'emarginazione e dal ridotti indici di crescita (350 mila disoccupati, oltre 12 milioni di ore di cassa Integrazione nel 1983). Intrighi, ambizioni personali e Tommaso Buscetta collettive, subdoli bizantinismi costituiscono gli ingredienti sistematici di una rlssosita senza pari in Italia. Vito Ciancimino. Stamane sarebbe dovuto tornare davanti ai giudici della sezione speciale per le misure di prevenzione ed Invece funzionari ed agenti della Criminàlpol e della squadra mobile l'hanno arrestato sabato nel suo alloggio di via Sclutl 85 con le pesanti imputazioni di asso dazione per delinquere di tipo mafioso e semplice "e per costituzione illecita di capitali all'estero. Si sussurra di so cleta immobiliari di comodo In Canada costituite assieme ad esponenti della famiglia mafiosa Bonanno di New York. Il mandato di cattura contro Ciancimino è.stato controfirmato dal 'vertice dell'ufficio istruzione di Palermo, Antonino Caponnetto succeduto al magistrato Rocco Chinnlcl, assassinato nella strage del 29 luglio dell'anno scorso perché indagava sui patrimoni dei mafiosi e, si disse, di alcuni politici. Ora il procedimento nel quale Ciancimino rischiava 1 invio in soggiorno obbligato è stato sospeso e l'ex sindaco è stato portato in treno a Roma dove è stato rinchiuso nel carcere di Reblbbla. «!>' aereo non lo prendo, mi atterrisce» aveva insistito sabato sera Ciancimino. L'8 ottobre l'ex sindaco era stato mandato ih soggiorno obbligato provvisorio a Patti, presso Messina. La procura della Repubblica già un mese fa ne aveva sollecitato l'arre' sto. Quali fatti nuovi — ci si domanda oggi — sono emer si? Ai giudici della sezione misure di prevenzione, Clan cimino, martedì 30 ottobre, parlò per ore della sua scala per tirar fuori Palermo dalle sabbie mobili. Si voterà nel giugno 1985, alla scadenza naturale e non anticipatamente. Il principe fuggiasco. 45 anni, di bell'aspetto, moglie e tre figli, lussuoso attico e superattico in via Libertà, grandi estensioni di terreno, una puntuale frequenza dei bei salotti di Palermo, Alessandro Vanni principe di Calvello è latitante da quando le rivelazioni del mafioso pentito Salvatore Contorno, seguite a quelle più clamorose di Tommaso Buscetta, hanno indotto i giudici a spiccare contro di lui un ta politica e finanziarla. Da aiuto-barbiere a Corleone, a sindaco di Palermo; due ville, un appartamento lussuoso, Insomma 11 successo. «Tutto questo — ha detto Ciancimino al giudici — l'ho raggiunto con Von. Lima e con Von. Gioia (l'ex ministro defunto anni fa, ndr) non con la mafia». Accusato da Tommaso Buscetta di essere «nelle mani» del mafiosi del suo paese, Corleone, Ciancimino già in tribunale era apparso smunto, cereo, la brutta copia del combattivo e loquace uomo politico d'un tempo che andava avanti come una locomotiva. Corleone, mafia, politica, l'ombra di antichi sospetti proiettata sull'attività pubblica di Ciancimino che riempi le pagine della prima commissione Antimafia per duemila e cinquecento licenze edilizie concesse a quattro prestanome. Nel volume •Breve storia della mafia» (Editori Riuniti), da pochi giorni in libreria, Rosario Minna scrive che 11 medico Michele Navarra — 11 capomafia di Corleone ucciso nel 1958 da Luciano Llgglo, che per questo sconta l'ergastolo — nel 1951 fu inviato in soggiorno obbligato, ma 24 ore dopo tornò in paese e vi rimase. «Dopo di ciò — ricorda Minna — i corleonesi chiamavano Navarra 'u patri nostro, come se fosse il Padreterno». Nino e Ignazio Salvo. Domani i ricchissimi cugini di Salemi, centro terremotato nella Valle del Bellce, dovranno presentarsi dinanzi ai giudici che decideranno se Inviarli o no in soggiorno obbligato. L'.impero» costruito in un quarto di secolo dalla famiglia Salvo comincia a sgretolarsi. Lasciate le circa 70 esattorie comunali in cui riscuotevano l'aggio più elevato d'Italia, oggetto delle indagini concentriche di Finanza, carabinieri, polizia, i Salvo si difendono sostenendo di essere «vittime degli attacchi del pei». Il giudice istruttore Giovanni Falcone, il magistrato più protetto d'Italia (32 uomini di scorta prescelti nei reparti speciali), da circa due anni «stringe» 1 Salvo che sino a poco tempo fa erano al vertici della finanza e della politica «che conta» nell'isola e con agganci di altissimo livello anche a Roma; ora hanno sulle spalle una comunicazione giudiziaria per associazione per delinquere. Alberto Salvo (fratello di Nino) ed il genero, il barone Antonio Palizzolo di Ramione, sono pure alle corde, accusati di associazione per delinquere e sofisticazione di vino per miliardi. Alberto Salvo, già presidente della Federazione Europea delle cantine sociali, malandato in salute, è agli arresti domiciliari, il barone Ramione è latitante. La Regione. Molti pensano che il dopo-Andreotti in Sicilia sia nelle cose e danno per spacciato 11 presidente della Regione, Modesto Sardo, andreottiano a capo di un pentapartito messo in crisi dalle dimissioni dell'unico assessore psdi, Salvatore Lo Turco. CI sarà crisi o un sempltce rimpasto? Le opposizioni, in sintonia con larghe fasce de, sono per la prima ipotesi ed i comunisti chiedono, dopo il •governo dei doveri» dell'on. Sardo, un «governo diverso». Qualcuno sostiene che si vuole approfittare della situazione per favorire la presidenza di Rino Nlcolosi (amico di Ouido Bodrato) e. soprattutto, per sancire la sconfitta in Sicilia dell'on. Lima (andreottlano) che, considerato da alcuni con «l'acqua alla gola», potrebbe prodursi in decisi colpi di coda, forte della maggioranza relativa che conta nella de siciliana. Il Comune di Palermo. Dopo l'autosclogllmento del Consiglio, si aspetta il commissario straordinario, che la comunista Simona Mafai vuole »capace e di alto livello» e si dice pronta a rivolgersi a Pertinl perché l'identikit del commissario sia esente da critiche. «Le opposizioni, con il loro oltranzismo, ci hanno costretti ad andarcene ed è stato un peccato: potevamo assicurare qualche buon risultato. Spiegheremo agli elettori come sono andate davvero le cose», dice l'avv. Nello Martelluccl, andreottlano, al quale la de (maggioranza assoluta in Comune con 41 consiglieri) come •extrema ratio» aveva affidato il difficile incarico di guidare una giunta monocolore mandato di cattura per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata dalla scorreria in armi. Palermo è Incredula di fronte all'incriminazione del principe, simpatico, gioviale, perbene, che, però, gli Investigatori dell'Antimafia descrivono in tutt'altra maniera, insinuando che sia complice del mafiosi Di Carlo di Altofonte, uno dei quali fu suo compagno di scuola. Mai un aristocratico era stato accusato di essere mafioso. Colpevole o innocente, ad ogni modo Alessandro Vanni Calvello non sembra aver niente in comune con il Palermo. Vito Ganclmino, sorretto da agenti di polizia, sabato sera all'uscita dalla Questura • Tragico episodio dovuto all'imprude Gattopardo Frabrlzlo Salina, che lamentandosi con Chevalley. l'Inviato piemontese che gli offriva il seggio al Parlamento di Torino, rifiutando notava: «Siamo bianchii quanto lei, Chevalley, e quanto la regina d'Inghilterra, eppure da duemila e cinquecento anni slamo colonia. Non lo dico per lagnarmi: è colpa nostra. Ma siamo stanchi e svuotati lo stesso». Col Gattopardo il principe Calvello ha un solo punto di contatto: Luchino Visconti girò la scena del valzer del suo famoso film nel palazzo di famiglia del latitante. Antonio Ravidà nza, la vittima ave