Hanno vinto i «pannelliani» ma solo con il 60% dei voti
Nel congresso i radicali sono apparsi divisi sulla linea del partito Nel congresso i radicali sono apparsi divisi sulla linea del partito Hanno vinto i «pannelliani» ma solo con il 6Q% dei voti Per il nuovo segreMarco Pannella, ROMA — Alla fine l'ha spuntata la maggioranza di Pnnnella. Le previsioni della viglila sono state rispettate e da ieri Giovanni Negri, 27 anni, torinese, pannelllano di ferro, dimessosi da deputato nel luglio scorso, e Giuseppe Calderlsl, 34 anni, di Monte Sant'Angelo (Foggia), sono il segretario e 11 tesoriere del partito radicale. Il lungo braccio di ferro tra il «nucleo storico» e Gigi Melega s'è risolto a favore del primo. Melega ha tentato Invano di trovare un accordo con gli altri dirigenti, ha insistito perché si votasse su un'unica mozione. Ma non c'è stato niente da fare e alla fine, nonostante le Insistenze della base, ha preferito ritirarsi, splanando cosi la strada a Negri. Una vittoria contrastata e inferiore alle previsioni, come dimostra l'esito del voto: 409 preferenze, 195 schede nulle e 77 bianche; circa 11 sessanta per cento del 681 iscritti che hanno deposto le schede nelle urne. Calderlsl, che subentra a Francesco Rutelli, ha avuto 461 suffragi su 680 votanti, 236 del quali si sono espressi per altri candidati o non hanno scritto nomi. Il malessere della base è esploso al di la di ogni pronostico e per Negri, che vuol gestire a tutti 1 costi un partito unitario, s'annuncia un anno difficile. L'« Iscritto» Palmella ha fatto l'impossibile sino In fondo per dimostrare di non aver influito sugli esiti congressuali, ma non ha esitato a bollare con tutta l'autorità di cui dispone la mozione di Melega, «generica e qualunquista», e, di conseguenza, la candidatura. Sembra che la rinuncia definitiva da parte di Melega sia maturate dopo un incontro a due con Pannella che, d'accordo con gli altri dirigenti, avrebbe respinto l'ipotesi di far mettere ai voti un solo documento che tenesse conto delle richieste di Melega (si al voto alle Camere sulle Iniziative di legge radicali e, a certe condizioni, una presenza limitata alle prossime amministrative). Sommerso da un coro di no, motivati dall'esigenza di non cambiare la natura del pr, Melega è salito sul palco, spiegando fra gli applausi perché si ritirava. Ma la sua mozione, poco prima, aveva raccolto 270 voti (1131 per cento), mentre quella di Clcclomessere era stata approvata con 535 sì, pari al 63 per cento, e 40 astensioni, su un totale di 849 iscritti-votanti, «Accetto e voglio essere compagno di Gigi e di tutti i compagni che banno votato la sua mozione — ha detto subito dopo Negri, accolto con un'ovazione —. Sema la nostra trasparenza non avremmo mai avuto i successi di questi anni». Fra schermaglie procedurali, proteste per gli emendamenti tagliati, crescenti segni d'insofferenza, battimani e fischi a getto continuo, sono intervenuti, tra gli altri, Emma Bonino, Adele Faccio, Spadaccla, Melimi, Rutelli, Enzo Tortora e gl'iscritti prò Melega. La cronaca convulsa dell'ultima giornata registra altre novità. Il «leader» di Autonomia Emilio Vesce s'è iscritto al partito ed è in corsa per il Consiglio federale, tra cui figura Tortora. I carabinieri sono Intervenuti, prelevando sul palco della presidenza un giovane renitente alla leva, Sandro Ottoni, di Bolzano. Gluseppe Fed, «Stampa Sera» di oggi 5 novembre 1984 è uscita in 494.500 esemplari STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Carlo Bramardo vicedirettore Editrice LA STAMPA SpA. Precidente Giovanni Agnelli Amministratori: Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presid.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto Direttore Generale Paolo Paioschi Stabilimento tipografico La Stampa Via Marenco 32 Torino Stampa In tac-slmile G.E.C. 6 p A via Tiburtina 1090. Roma Stampa in fac-simtla- S.T.S S p A Quinta strada 35. Catania © 1984 Edlt. LA STAMPA SpA Registrazione Tribunale di Torino rv 613'1926 ilOdS1'* CERT1FICATO N. 588 rm retario, il torinese Negri ha preferito ritirare la , si prospetta una leadership difficile - Melega, «bocciato» da candidatura (la sua mozione aveva raccolto il 31 per cento)
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