Battaglia persa e non la guerra

Battaglia persa e non la guerra Battaglia persa e non la guerra DAL NOSTRO INVIATO AMBURGO — Ernst Happel ha finto un'altra battaglia contro il calcio italiano, ma sicuramente non la guerra contro Castagner. La sconfit• ta per i'-J lascia all'Inter un ampio margine ài recupero nel match di ritorno fra due settimane. Fer quanto abituato a giocare in trasferta con la massima disinvoltura. l'Amburgo non e parso -quadrato- come un tempo, non ha affatto sovrastato se non nel finale i nerazzurri, colpevoli te più di altri il portiere Hecchi peraltro riscattatosi nel prosieguo della gara) di essersi fatti cogliere di sorpresa, appena scaduti i 60". dal primo affondo degli avversari, c colpevoli soprattutto — Rummenigge in primo piano — di non aver tradotto in gol la netta superiorità palesata nella fase iniziale della ripresa. L'Inter ringrazia e rimprovera quindi Rummenigge. Halle e stato il grande protagonista nel bene e ìiel male. Ha pareggiato con un pezzo di brai'ura al Vdella ripresa /' autorete dì Bergomi, e dopo per voglia di strafare, per prendersi rMìicite sul pubblico di Amburgo, ha fallito clamorosamente due reti. La pochezza dell'Amburgo, apparso una copia sbiadita della squadra vittoriosa sulla Juventus ad Atene, è stata come rilanciata dai gol sprecati dai nerazzurri, il cui passaggio del turno è chiaramente possibile a meno di una completa quanto improbabile resurrezione degli uomini di Happel a S. Siro. E'chiaro comunque che certe partite vanno vinte quando le occasioni per farlo sono offerte dall'avversario su un piatto d'argento. E' stata una partita quasi assurda per una gara di Coppa, ricca più di errori che di prodezze. La ■ lentezza • di | Brady c gli sbagli di Magatli hanno condizionato a lungo e in senso negativo le due squadre. Gli svarioni difensivi hanno propiziato i gol. L'Amburgo ha finito il match attaccando, ma scontentando il suo pubblico. L'Inter non è riuscita ad interrompere il lungo digiuno in trasferta, alando alle spalle ben nove sconfitte consecutive fuori casa in campo internazionale, ed ha ripetuto gli 'Sprechi- di Bucarest, nella trasferta del primo turno contro la Dinamo. Rummenigge era stato applaudito all'annuncio delle formazioni, ed anche rispettato dalla difesa avversarla. Sicuramente il gol a freddo, e per di più su autorete, ha posto i nerazzurri nella situazione più scomoda: con coraggio, ma a ritmo troppo fiacco, la squadra di Castagner ha cercato di recuperare lasciando ai rivali spazi per contropiede non sfruttati per errori di misura nei lanci al mobile ma leggero McGhee. Partita povera di emozioni, nel complesso, per tutto il primo tempo se. si pensa che dopo l'autogol Recchi ha dovuto compiere una sola parata di qualche difficoltà. E per Stein unicamente qualche uscita, resa difficile dalla sua precipitazione. Happel ha ancora lasciato fuori Milewski richiamandolo soltanto nel finale, ha insistilo su Magath irriconoscibile, e all'inizio della ripresa il capitano dei tedeschi ha concesso storditamentc ad Altobelli la palla che -Spillo- ha consegnato a Rummenigge per il gran gol del pareggio, al quale Halle ha fatto seguire gli incredibili errori clie hanno finito per inguaiare la sua squadra sino a farle perdere una partita che aveva chiaramente in pugno. -.. ... Bruno Perùcca

Persone citate: Altobelli, Bergomi, Bruno Perùcca, Castagner, Ernst Happel, Magath, Recchi, Stein

Luoghi citati: Amburgo, Atene, Bucarest