Craxi: solo un voto di sfiducia potrà far dimettere il governo di Luca Giurato

Craxi: solo un voto di sfiducia potrà far dimettere il governo Giornata nera in Parlamento, incertezze sui provvedimenti legislativi Craxi: solo un voto di sfiducia potrà far dimettere il governo I comunisti si rivolgono a Perrini - Dicono; «La crisi è inevitabile se si rispetta la Costituzione» ROMA — La Camera ha bocciato, a scrutinio segreto, il decreto sulle tv private voluto da Craxi per annullare 1' •oscuramento» deciso dai (Pretori. I .franchi tiratori» sono stati 54. La legge sul fisco provoca al Senato proteste del gruppo de contro Visentlnl, mentre il psdi si è astenuto sui punti più qualificanti. Sempre sul fisco la de ieri ha fatto sapere che vota a favore solo per salvare il .governo: «Afa alla Camera la legge deve cambiare*. Su questo provvedimento tormentato l'ostruzionismo del msi sta avendo un successo che neppure Almlrante sperava. Il presidente dei senatori del pel Chlaromonte ha chiesto ufficialmente in aula, durante il dibattito sul fisco, le dimissioni del governo, precisando che si rivolgerà a Fortini per .far rispettare una norma costituzionale». Chlaromonte ritiene che, dopo l'astensione del psdl e dopo tanti voti contrari nelle due assemblee (alla Camera, oltre che sul decreto per le tv. Il governo è andato sotto due volte, alla commissione Lavoro e alla commissione Difesa) 11 pentapartito non abbia più la maggioranza e debba quindi prenderne atto. E' una richiesta che trova totalmente d'accordo i gruppi della sinistra indipendente e di «democrazia proletaria». I vicepresidenti del due gruppi, Bassanlnl e Gorla, ci hanno detto ieri sera che si associano alla protesta di Chiaromonte e che intendono anch'essi fare tutti i passi necessari con Pertinl per le dimissioni del governo. Ma Craxi è più che mai deciso a non prendere neppure In considerazione il consiglio di dimettersi. Olà 11 presidente si Irritò la settimana scorsa quando, dopo la bocciatura del governo sulla tabella. del ministero delle Finanze, il nostro giornale riportò l'Indiscrezione, circolata in autorevoli ambienti della maggioranza, clie egli aveva pensato di dimettersi. -L'idea non mi è passata neppure per l'anticamera del cervello', disse Craxi alla «buvette» di Montecitorio. Ieri, invece. Craxi ha spiegato il suo pensiero in una lunga nota nella quale risponde anche alle proteste del ministri del psdl per il mancato invito al Consiglio dei ministri di lunedi scorso. .11 governo dovrebbe giuridicamente trarre le necessarie conseguenze solo se si trovasse in minoranza nella votazione su cui ha posto la fiducia. In ogni altra circostanza valgono esclusivamente motivazioni e considerazioni politiche. Quanto all'astensione del psdl sul fisco, secondo la nota della presidenza del Consiglio, 'perniane la validità del¬ l'attuale maggioranza, in virtù della 7notii>azione esplicitamente fornita dai senatori socialdemocratici alla loro limitata non partecipazione al voto». Sulla protesta per gli inviti, Craxi è stato brusco e chiaro: •Io stesso mi trovavo fuori Roma e ho telefonicamente delegato il vicepresidente Forlant a presiedere la riunione. La comunicazione è stata inviata a tutti i ministri con le consuete formalità». DI comunicazioni, in una giornata già carica di tensione per tanti altri motivi, ce ne sono stale altre due. La prima è partita sempre da Palazzo Chigi. Con una lettera personale al leader del pei {-caro Natta, ti scrivo a proposito della questione relativa alla rappresentanza italiana nelle commissioni Cee...») Craxi fa sapere che il governo è contrarlo alla nomina di un comunista. E' un .no» che lia molto irritato il leader del pel. La seconda è partila dal pli: Zanone ha comunicato che 11 suo partito non voterà il decreto sugli sfratti se non verrà ampiamente modificato. Una situazione, dunque, molto precaria, con il governo sempre sull'orlo di una crisi, però mal oltre. Da un rapido «giro» di opinioni che abbiamo fatto Ieri sera nel •Transatlantico» dopo il no della Camera al decreto sulle tv private, tutti gli esponenti della maggioranza si sono detti assolutamente contrari alle dimissioni. «E* stata una giornata dura ma credo siano tutte difficoltà recuperabili», ci ha detto 11 vicesegretario de Bodrato. • Qualunque tensione e prò-' vocazione di schegge e fazioni di partiti che operano per la crisi vanno respinte», ci precisa Bubbico, della direzione de. -Le bocciature su provvedimenti.che non fanno emergere maggioranze nuove sono fatti tecnici e non politict. I comunisti, poi, sono molto lieti di questa raffica di voti di fiducia sulla Visentint perché li toglie da una situazione di imbarazzo. Su questa legge, sarà però necessario, alla Camera, trovare una soluzione soddisfacente e giuridicamente decente dell'articolo sull'accertamento induttivo» ci spiega l'ex ministro Andreatta. Nervi a posto anche nel psl. •Dimissioni? JVo. Assolutamente. Il governo sta facendo cose che incontrano ti consenso della stragrande maggioranza della gente», afferma Tempestinl, della direzione. I repubblicani sono assai meno convinti di Tempestinl sulla bontà di tutte le iniziative del governo ma anche più che mai decisi, come scrive «La Voce», a preservare gli equilibri attuali, considerandosi 11 partito -garante delle istituzioni.. A.aini.qlra^ in un msi che oggi apre il congresso in un clima di leggittlma euforia per la battaglia ostruzionistica, si sostiene Invece che le istituzioni si garantiscono andando al Quirinale con la lettera di dimissioni del pentapartito. Luca Giurato

Luoghi citati: Chiaromonte, Roma