Con la tradizione o all'americana?

Con la tradizione o all'americana? Con la tradizione o all'americana? Il professore Pizzetti che ha operato Brìo ed il dottor Benazzi che è intervenuto su Hateley e Zenga spiegano i due sistemi di asportazione TORINO — Meniscec tonila con artrotomia o con artroscopio? Quali delle due tecniche per l'asportazione del menisco è la più efficace per i calciatori? Sergio Brio è tornato in campo dopo 34 giorni dall'intervento effettuato dal professor Pizzetti secondo il metodo standard o tradizionale. Mark Hateley, operato il 15 novembre scorso a Pavia dall'equipe guidata dal prof. Boni, che segue il sistema americano a tre vie, più moderno, vorrebbe giocare domenica nel Milan a Verona dopo appena 17 giorni. «Non nego mai il progresso e l'artroscopia è un passo avanti per la diagnostica, ma non tutte le lesioni incruscali possono essere operate con questo sislema: fa colpo asportare il menisco attraverso del lorelllnl», dice il prof. Pizzetti. senza voler polemizzare con i colleglli del Centro di traumatologia dello sport nella clinica universitaria di Pavia. Però sottolinea che queste situazioni possono disorientare la gente e, in particolare, coloro che debbono sottoponi all'operazione di menisco «più frequente nel lavoratore che nello sportivo... Non è allarmato per quanto accade in campionato. «Non disconosco i nuovi metodi, anzi ho dei collaboratori che se ne occupano ma non è un passo avanti cosi grande come sembra e il periodo di ripresa è più o meno uguale: bisognerà vedere con il tempo», aggiunge Pizzetti. Sulla bontà della tecnica dell'artroscopia (attraverso l'introduzione di una fibra ottica si prende cognizione del danno e poi con una sonda chirurgica si interviene frantumando quel che c'è di danneggiato e aspirando i frammenti), ascoltiamo ora il parere del dottor Mario Benazzi che fa parte dello staff medico dell'Inter e che. con l'equipe del prof. Boni, ha operato Hateley e Zenga. «Volendo rischiare, Hateley potrebbe giocare domani ma non dev'essere una gara a chi fa prima e bisogna difendersi dai miracolismi. Questa tecnica la usiamo di 'routine' da quattro anni. Abbiamo già effettuato oltre 600 interventi, in larga maggioranza su sportivi. Con la chirurgia cndoscopica si pratltano tre piccoli fori, del diametro di una sigaretta, al ginocchio. Poi viene fatto passare un circuito di liquido, in soluzione fisiologica sterile, per un lavaggio continuo. Si lavora come sott'acqua. Quindi si controlla con microstrumenti chirurgici. Non c'è il laser ma sonde aspiranti». Bordon, Guidetti, Galia, Vianello ed altri meno famosi sono stati operati a Pavia. Con la stessa tecnica Damiani si è fatto togliere il menisco a New York. Benazzi cita anche il terzino del Vigevano, Pilizzotto, che aveva una doppia meniscectomia mediale laterale ed è tornato a giocare dopo 34 giorni: «Si guadagna perché la diagnosi è più completa e precisa, c'è un ricovero più veloce e una degenza ridotta, non ci sono tempi di cicatrizzazione, non si apre 1' articolazione e si risparmia nel decorso e nella mobilizzazione dell'arto senza perdere tono muscolare. Benazzi, per il quale il numero di •meniscati» rientra nella normale casistica, aggiunge che l'artroscopia consente anche interventi parziali: «Il menisco è un ammortizzatore. Asportandolo c'è il rischio di artrosi precoce. La filosofia del menisco, adesso è cambiata». b.b.

Luoghi citati: New York, Pavia, Torino, Verona