Con gli dei all'inferno in motociclo soffia su Parigi la voglia d'operetta

Con gli dei all'inferno in motociclo soffia su Parigi la voglia d'operetta Ha molto successo l'operazione «Operette 84», scattata a settembre Con gli dei all'inferno in motociclo soffia su Parigi la voglia d'operetta DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — L'operetta e la fotografia sono le protagoniste assolute dell'Inverno culturale parigino. Sono due casi di boom del tutto distanti l'uno dall'altro, ma significativi dell'attenzione nuova delle autorità e delle istituzioni verso forma espressive considerate tradizionalmente e a torto «minori». E' stato in effetti, il ministro della Cultura Jack Lang ad annunciare la creazione futura del Théàtre Contemporain de l'Operette e a promuovere, per intanto, una serie di coproduzioni d'operette ad alto livello, registico, direttoriale, interpretativo, tra i responsabili dei teatri pubblici (che qui si chiamano Centres Dramatlques Nationaux) delle varie regioni francesi. L'operazione Operette '84 è scattata sin da meta settembre, ma prosegue col vento in poppa, a dispetto delle reazioni dei critici, che per ora non hanno dato pieni voti a nessuno degli spettacoli proposti. Nella Pérlchole di Jacques Odenbacii (che, naturalmente, con le sue novantacinque operette, è il gran beneficiato postumo di codesta ripresa) li hanno un poco turbati le spericolatezze registiche di Jerome Savary, che non esita ad abbandonarsi, appena può, al suo grottesco circense (lo spettacolo è in scena al Théàtre des Champs Elysées). Neii'Orphée au.r enfers dello stesso Offenbach. che si replica, a tutto esaurito, all' Espace Cardili, la regia di Jorge Lavelli, molto ironica, ovviamente, verso la ricca borghesia del Secondo Impero, che non e affatto diversa dalla borghesia francese d' oggi, e piena di gustose trovate (Diana che passa in groppa a un cervo. Mercurio che inforca una bici a motore, e una spassosa sequenza con gli dei che prendono la doccia, come fossero in qual¬ che ginnic-elub). è stata invece mal servita dai cantanti (soprattutto Ohlslaine Raphanel come Euridice ci è parsa piuttosto discutibile). I maggiori consensi da parte degli specialisti (in Francia, soprattutto in provincia, sono molti: si danno in media 1200 spettacoli d'operetta all' anno, quasi tutti a basso livello) sono andati per ora a La fille de Madame Angot di Lecocq. che si replica al Théàtre Musicale de Paris, meglio noto come Théàtre du Chatelet: la musica di Lecocq non é quella del «Mozart degli Champs Elysées» (cosi veniva chiamato Offenbach). ma i cantanti cantano a dovere e la regia di Jean-Claude Biialy (proprio lui. il noto attore) é di mano leggera. Novantaquattro sono, tutte insieme e tutte all'interno della cintura urbana, le mostre che l'assessorato alla Cultura del Comune di Parigi ha organizzato e proposto, dal primi di novembre, sotto l'insegna del Mese della foto¬ grafia e con un investimento complessivo di tre milioni di franchi (seicento milioni di lire, due terzi del costo di uno spettacolo teatrale del nostro Ronconi). Impossibile azzardare anche soltanto un elenco delle singole esposizioni, allestite nei luoghi più diversi, dal Pavlllon des Arts alla Tour Montpamasse. dal Musée de l'Armée al Musée Carnavalet: si va dalla fotografia medica (sono le foto raccolte all' ospedale della Salpetrière per volere del dottor Charcot. lo psichiatra con cui studiò anche Freud: il titolo è pruriginoso. Dall'angoscia all'estasi) ad una mostra di Helmut Newton (non le sue foto di moda, troppo note, ma le inedite immagini di costume), dalla storia fotografica della Cina dal 1930 al 1960 (il trentennio cruciale, tra Lunga Marcia e Rivoluzione Culturale) ad una stupenda retrospettiva di Cecil Beaton, morto nel 1980. L'abbiamo vista all'Espace Cardin, e ne abbiamo riportata un'emozione profonda: come dinanzi ad un interprete sensibile e malinconico di un'epoca in cui forse non credette mal e che pure registrò fedelmente: dal grandi reportages di guerra alle feste leggendarie alla corte d'Inghilterra, dai famosi ritratti-interpretazlone delle dive (quello di Marilyn Monroe è un capolavoro) ad alcuni bizzarri, parodici autoritratti. Guido Davico Bonino Il ministro Lang ha promosso una serie di coproduzioni in attesa di creare un «Théàtre Contemporain de l'Operette» - Sono in corso 94 mostre fotografiche, costate complessivamente 600 milioni di lire Marilyn Monroe vista da Cecil Beatoli nella mostra in corso all'Kspace Cardili di Parigi

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