Roma, Venere decapitata nel parco

Roma, Venere decapitata nel parco JL JK PERCHE' SUSCITA DELUSIONI LA SINISTRA IN CAMPIDOGLIO Roma, Venere decapitata nel parco JL JK La «cultura del verde» era una delle maggiori promesse • Ma i 147 ettari di Villa Pamphili sono teatro di vandalismi e feste inconsulte Villa Torlonia offre uno spettacolo penoso: persiane a pezzi, vetri rotti, il giardino danneggiato dai giochi dei ragazzi - Non ancora attuato il piano comunale in collaborazione con Italia Nostra - Una nuova proposta per il parco archeologico e l'ex Via dell'Impero DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Villa Torlonia aperta al pubblico: era stato un grande successo dell'amministrazione capitolina, sindaco Argan. Sono poi viancati i mezzi e forse la decisione per restaurare l'edificio principale, già abitato da Mussolini, che i Torlonia avevano lasciato in abbandono. Poco o nulla è stato fatto per accudire il parco, di disegno inglesizzante con i grandi spazi verdi e dolcemente curvi, la scenografia di alberi colossali e di palmizi mescolati a pini romani e lecci. Oggi lo spettacolo è penoso. Persiane a pezzi e vetri rotti, il taglietto ridotto a un pantano, i viali scavati dalla pioggia. Il portico sul fronte Sud della villa, chiuso da una grìglia metallica, è un deposito di stracci e rottami. I guasti maggiori non sono dovuti all'affluenza del pubblico, prevalentemente madri con bambini e pensionati (vedo poche cartacce e lattine). Basterebbe una discreta sorveglianza per assicurare il rispetto dell'ambiente dopo il restauro e impedire ai singoli vandali di compiere altre devastazioni. La limonaia, deserta e chiusa, sembra la testimonianza di un fatto bellico. Decapitate e abbattute le statue, non particolarmente pregevoli ma importanti nell'arredo ottocentesco (Villa Torlonia è nel tempo l'ultima delle grandi residenze con parco create da prìncipi, papi e cardinali tra il '400 e VSOO). Ai margini del boschetti di bambù si vedono canne spezzate e buttate via. Unico segno positivo il circolo per anziani, ricavato in una bassa costruzione tra alberi e siepi. Piit in là squadre di ragazzi giocano al calcio sul prato più grande, con inevitabile danno per il tappeto erboso privo di manutenzione. La 'Cultura del verde» era una delle grandi promesse delle amministrazioni di sinistra. Villa Torlonia doveva' formare un tassello del grande mosaico di parchi e spazi verdi esteso a Villa Ada (sottratta alle mire dei lottizzatoli), ad altre sei ville storiche, all'Appio Antica, ai lembi di territorio non edificato tra i quartieri periferici dove i bambini erano costretti a giocare tra marrane dalle acque in/ette e depositi di rifiuti. Il programma della sinistra in Campidoglio comprendeva naturalmente una degna- sistemazione della Villa Pamphili, col parco privato più grande della Capitale (147 ettari) acquisita nel 1970 in regime democristiano dopo memorabili lotte. Agli ottimi propositi per il verde pubblico si erano aggiunti gli impegni per Capovolta. Castel Fusano e Velo, per il parco lungo le rive del Tevere con piste ciclabili, per la sistemazione del litorale romano. I risultati sono largamente inferiori alle attese. Soltanto ai primi del 1984 il Comune ha stanziato 4 miliardi per 8 ville storiche. Era senz'altro impossibile realizzare in pochi anni l'intero programma. Il solo parco dell'Appia Antica avrebbe richiesto l'esproprio di 2500 ettari: ne sono stati acquisiti 180 nella Valle della Caffarella. Andavano in rovina edifici storici, musei e gallerie di proprietà comunale (l'Antiquarium del Celio ridotto a un rudere, 60 mila oggetti chiusi in magazzini e cantine da decenni, il Museo Capitolino in condizioni a dir poco insoddisfacenti). Le attenuanti non mancano. Ma, dopo averle riconosciute, i sostenitori di ieri accusano oggi l'amministrazione di sinistra di non ' aver realizzato almeno quanto era possibile, addirittura di aver compiuto passi indietro. Villa Pamphili, danneggiata da feste e concerti rock come Villa Borghese dai circhi, è un'altra prova negativa. E' rimasto lettera morta il piano studiato dal Comune col contributo di -Italia Nostra». Me ne parla la professoressa Belli Barsali, che lavora per l'associazione: «Avevamo previsto il recupero degli edifici sull'Aurelìa Antica per usi culturali, il restauro del Viali,'d'elle'sièpi e delle alberature. Dovevano essere indicate le zone in cui ammettere attività sportive e ricreative. Non essendo stato deciso nulla per la destinazione d'uso del parco, su Villa Pamphili si riversano 1 bisogni insoddisfatti delle periferie. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti». Anche qui i vandali hanno agito indisturbati. Una statua di Venere, nel giardino all'italiana sotto il Palazzetto dell'Algardl, è stata spezzata in due da ladri su commissione. Nel giardino a parterre gli agrumi sono spariti. Dice ancora la professoressa Belli Barsali: «Al vandalismo e al furti si aggiungono trascuratezza ed errori. Il cosiddetto pratone. un tempo usato per 11 gioco del cricket da pochi ospiti dei proprietari, è oggi un campo di calcio spellato. Le siepi sono inselvatichite. Non vengono sostituiti 1 pini romani più vecchi (in parte furono messi a dimora nel $00), sono stati piantati salici piangenti e abeti del tutto estranei, persino cipressi dell'Arizona». La sola grande novità è rappresentata dai restauri del Palazzotto dell'Algardi, destinato a, sede della Comunità europea per il semestre di presidenza italiana. A tutta prima la scelta aveva incontrato forti opposizioni perché accompagnata da reticenze su progetti di parcheggi, recinti, forse di nuovi edifici. Sole»/ / nostri lettori ricor\deranno le polemiche sulla chiusura al traffico dell'ex via dell'Impero. Ormai accantonata la decisione e sospesi anche gli scavi esplorativi, ecco alla ribalta una nuova proposta, commissionata dal soprintendente La Regina all'urbanista Leonardo Benevolo, all'architetto Vittorio Gregotti, all'esperto di giardini Ippolito Pizzettl, col contributo del gruppo Zambrini, Quaglia e Podestà, per il traffico. T Roma. Ponteggi, macerie e radiatori davanti a Villa Porta Pamphili in restauro (Dufoto)

Luoghi citati: Arizona, Italia, Roma