Primo scoglio, le intercettazioni

Primo scoglio/ le intercettazioni Primo scoglio/ le intercettazioni L'udienza, dalle 9,40 alle 18,20, occupata interamente dalle eccezioni procedurali della difesa «Le registrazioni delle telefonate di Zampini non sono valide, perché il decreto del giudice non era motivato» - Oggi replica del pm e decisione del tribunale - Poi cominceranno gli interrogatori L'udienza incomincia poco dopo le 9,30. Il presidente Giancarlo Capirossi legge 1' elenco degli imputati: «Artusi Claudio...''. Sono presenti in 13, mancano all'appello in 6: Gian Luigi Testa, ex assessore regionale psi; Umberto Pecchini. ex responsabile dei rapporti Fiat-enti locali; l'imprenditore Guido Daghero; la segretaria di Testa, Maria Grazia Ferro; il segretario di Simonelli, Massimo Locci; Franco Salvini, dirigente della Siemenes-Data. Solo quest'ultimo ha inviato ai giudici della seconda sezione del tribunale (pres. Capirossi, giudici Antonio Tribisonna e Franca Carpinterl, pm Vitari, cane. Zappia) un certificato medico che attesta le sue precarie condizioni di salute. Gli altri 5 assenti «ingiustificati» sono dichiarati contumaci. Gli imputati presenti prendono posto sulla panca e su sedie vicine. L'ex vicesindaco psi Enzo Biffi Gentili parlotta con il fratello Nanni, l'ex assessore regionale psi CIau-. dio Simonelli è accanto all'ex assessore comunale psi Libertino Scicolone. Dietro di loro siedono l'ex segretario cittadino de Claudio Artusi, che terrà la pipa tra i denti per tutta l'udienza, gli ex capigruppo pei in Regione e in Comune Franco Revelll e Giancarlo Quagliottl, l'ex dirigente de Giovanni Fallettl, con una vistosa cravatta ver-; de. Francesco Froio, ex parlamentare psi, è vicino all'ex capogruppo de in Comune Beppe Gatti che sfoglia di nascosto un giornale. Liberto Zattoni, dirigente de, e Giuseppe Navone, braccio destro di Zampini, sono sulla stessa panca ma a una certa distanza, in silenzio. L'avv. Mittone vuole intervenire subito, ma il presidente lo blocca: -Avvocato, leggiamo prima il capo d'imputazione-. E incomincia a elencare le accuse: associazione per delinquere per Zampini e i fratelli Biffi Gentili; corruzione per tutti. Ricorda poi i vari .affari» al centro dello scandalo: il palazzo di via Tommaso Grossi, la Banca dati urbani, il Centro cartografico regionale, il magazzino generale automatizzato del Comune, il contratto con la Siemens-Data.Al presidente si alterna il giudice Franca Carpinterl nella lettura delle accuse che dura un'ora. ' La: parola pajisa al legala per le eccezioni e il clima diventa incandescente. L'avv. Vittorio Chiusano attacca deciso: -Chiedo che il tribunale distrugga le intercettazioni telefoniche. Sono prove inutilizzabili». Perche? «Il decreto di intercettazione si può emettere quando sussi¬ stano indizi seri e concreti su un delitto grave. In questo caso l'autorizzazione del magistrato a mettere sotto controllo il telefono di Zampini si basava su un rapporto dei carabinieri che era privo di valore. Come conseguenza il decreto non è valido e sono multe aiìche le intercettazioni autorizzate- In breve, questa la tesi di Chiusano: il dott. Vitari, raccolta nel gennaio '83 la deposizione di Deleo l'ha ritenuta insufficiente per ipotizzare dei reati e l'ha trasmessa ai carabinieri di Venaria: questi ultimi. 24 ore dopo. hanno chiesto l'autorizzazione a mettere sotto controllo il telefono di Zampini. Si domanda Chiusano: -Ma quali indagini sono riusciti a fare in 24 ore i carabinieri? Nessuna. Quindi quel rapporto è falso». Continua il legale: -Il giudice istruttore Ira cercato di dare una mano al pm e ha sostenuto che il decreto si basa sulla deposizione di Deleo che integrava senza dubbio ipotesi di reato. A questo punto nasce un contrasto: la denuncia di Deleo non valeva nulla, come dice il pm, o era importante come sostiene il giudice istruttore? E se conteneva ipotesi di reato, il pm doveva mandare la comunicazione giudiziaria come prevede la legge-. Anche gli avvocati Lozzi, Gianaria. Galasso e Dal Fiume sostengono la nullità delle intercettazioni. Dice quest' ultimo: -Il decreto sì basa su un rapporto dei carabinieri ette è, se non pretestuale, del tutto vuoto di contenuto. Affermare che può trovare giustificazione nelle parie di Deleo significa ricorrere al sotterfugio-. L'udienza si chiude con l'intervento dell'avv. Masselli, difensore di Zampini, che sostiene la legittimità delle intercettazioni: «L'unico che poteva dolersi di «oh aver ricevuto la coinunicazione giudiziaria è Zampini e lui non si è lamentato di nulla-. Il processo continua oggi con la replica del pm: poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere. Nino Pietropinto iiiiiimiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii avv. Chiusano: «Ije intercettazioni non sono valide, il tribunale non dete tenerne conto»

Luoghi citati: Deleo, Venaria