Quattro dirigenti arrestati per un buco da due miliardi

Quattro dirìgenti arrestati per un buco da due miliardi La Spezia, ammanco alla S. Giorgio elettrodomestici Quattro dirìgenti arrestati per un buco da due miliardi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LA SPEZIA — Indagando su un omicidio, rimasto ancora impunito, compiuto un mese fa in un paese della Valtellina, i carabinieri sono riusciti a scoprire un ammanco di oltre due miliardi di lire alla San Giorgio Elettrodomestici, lo stabilimento spezzino a partecipazione statale, al centro di un'aspra battaglia sindacale per scongiurare il passaggio (avvenuto recentemente al- 40 • per cento) ai privati. La scoperta del «buco» ha portato all'arresto di quattro persone, il gotha del vertice amministrativo dell'azienda accusato di peculato e associazione per delinquere. Sono finiti con le manette ai polsi il direttore amministrativo Luciano Sibilla, 51 anni, genovese, abitante a Lerici; il consulente esterno e già dìrl- gente del settore amministrativo Mauro Mariano, 62 anni, spezzino; il dirigente della contabilità clienti rag. Egidio Musso, 42 anni, pure egli genovese e residente a Lerici; e l'addetto alla contabilità rag. Filiberto Verni, 46 anni, abitante ai Colli, nella zona «ili» della città ligure e proprietario di una villa nei dintorni. La somma sarebbe sparita (nonostante i bilanci siano in regola) nell'arco di otto anni a partire dal '76. I quattro si sono visti recapitare alla porta l'ordine di cattura spiccato dal sostituto procuratore della Repubblica dottor Giuseppe Loria che ha ravvisato il reato di peculato In quanto la San Giorgio, prima dell'entrata nel pacchetto azionario (40 per cento) dell'industriale bresciano Nocivelli era controllata al 100 per cento da una finanziaria che fa capo al gruppo Iri. Il maggiore indiziato nella vicenda sarebbe il Verni, colui che teneva i contatti tra la San Giorgio e le banche. Il meccanismo con cui è stato possibile sottrarre i soldi non è stato reso noto dai carabinieri. -Le indagali — ha detto il comandante del gruppo — sono ad un punto mollo delicato e qualsiasi fuga di notizie potrebbe comprovici- ■ tere gli eventuali sviluppi-. L'inchiesta, che ha spazzato via il vertice amministrativo di una delle più grosse fabbriche spezzine, è partita da Traona (Sondrio), dove il 3 ottobre scorso, in un cespuglio, è stato trovato cadavere con tre colpi di pistola alla schiena Orazio Bcllotto, 42 anni. Un delitto definito «una sentenza di stamjio mafioso... Frugando nel passato della vittima si è venuti a sapere che era l'agente della San Giorgio per la Puglia; il tramite di rifornimento tra la fabbrica spezzina e i commercianti del Sud. Una delle piste e giunta anche a La Spezia, e i carabinieri sono entrati in azione in occasione del lungo «ponte» dei primi di novembre, approfittando del fatto che la fabbrica rimaneva chiusa per cinque giorni. Si è agito in gran segreto per non destare sospetti e per scongiurare la possibilità che qualcuno potesse far sparire elementi compromettenti. I carabinieri avrebbero accertato che la vittima del delitto sarebbe stata in stretti rapporti con uno degli arrestati. Francesco Cariassi

Persone citate: Egidio Musso, Filiberto Verni, Giuseppe Loria, Luciano Sibilla, Mauro Mariano, Nocivelli, Orazio Bcllotto

Luoghi citati: La Spezia, Lerici, Puglia, Sondrio, Traona