Con monocolo e smoking grande inviato tra le capitali

Con monocolo e smoking grande inviato tra le capitali DA BERLINO NARRO' L'AVVENTO DI HITLER Con monocolo e smoking grande inviato tra le capitali Partiva per i viaggi più impensati con bagaglio impressionante, valigie e valigie colme di libri sui paesi che avrebbe visitato, dizionari, abiti per ogni evenienza. Gli accadeva di dover essere presente a una sommossa, di avvicinarsi alle trincee di una guerra civile. La sera, tornato in albergo, scritta e dettata la corrispondenza, indossava gli abiti convenienti, smoking nero, o bianco, a seconda della latitudine e, monocolo incastrato nell'orbita, andava a cena nelle ambasciale, o dai maggiorenti politici ed economici delle varie capitali. Scriveva a macchina, rapidissimo, componeva un articolo di tre colonne in meno di un'ora. Ne impiegava poi tre a cancellare, correggere, cercare l'aggettivo esalto, il giro di frase più tornito, sicché egli venne anche indicalo come maestro di lingua, talvolta persino pedante nel trovare in scritti altrui gli svarioni, le inesattezze, le esterofilie, cosa che gli valse anche un premio dell'Accademia della Crusca. Venuto in Algeria al seguito di De Gaulle dopo il pronunciamento dei generali francesi, volendo descrivere gli arabi incontrali nei villaggi, con barba disordinata, non rasata da più giorni, usò il termine spagnolo di barba «crecida» perché non trovava il corrispondente in italiano. Proprio per il gusto di stupire come cruscante, suggeriva di adottare florellare per flirtare, alberelli per vasetti d'unguento. Erano i tempi in cui, per cancellare il termine facchino, si suggeriva bagaglionc. Era uomo d'incomparabile arguzia e, a costo di crearsi nemici, non perdeva il pretesto per una battuta. vA la gare cornine à la gare, eccellenza') disse a Farinàcci che, inizialmente, cercava l'esonero dall'impresa africana perché impegnato con le ferrovie. E a Starace, che pensava a un distintivo speciale per i giornalisti, suggerì: «Violino e soffietto». Nel primo dopoguerra, inviato a Berlino, descrisse le condizioni della capitale prussiana e l'avvento «dell'ex tappezziere e verniciatore viennese'), cioè Hitler, in un libro lo e i tedeschi che non fu dimenticato, e che dopo l'8 settembre 1943 lo costrinse a vivere clandestino per sfuggire alla ricerca delle SS. Francesco Rosso Oppein (Alla Sesia), primavera del 1921. Monelli (a destra) e Filippo Sacchi, im iati nella regione contesa tra tedeschi e polacchi

Persone citate: De Gaulle, Filippo Sacchi, Francesco Rosso, Hitler, Monelli, Starace

Luoghi citati: Algeria, Berlino